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SCHEDA ARTICOLO N. «01820»

CLASSIFICAZIONE: 3
TIPOLOGIA: YOGA
AUTORE: SRI DAYA MATA
TITOLO: LO YOGA INSEGNA ALL'UOMO A CAMBIARE SE STESSO
SPAZIATORE bianco

TESTO ARTICOLO

Tratto da:

Sri Daya Mata

SOLTANTO AMORE

Casa Editrice Astrolabio

Lo yoga insegna all'uomo a cambiare se stesso

Guruji prosegue: - Non dobbiamo mai concentrarci sui difetti altrui...
'Non giudicate, per
non essere giudicati'. Questa è l'illusione, interessarsi alle mancanze
degli altri, quando si
deve fare una grande pulizia nella propria casa mentale. Per prima cosa,
pulisci la tua casa- .

Il devoto che voglia conoscere Dio deve imparare a essere più
silenzioso e ad ascoltare la
voce interiore dell'Amore. Deve imparare a vivere l'amore, a metterlo in
pratica prima nel
cuore e poi a manifestarlo esteriormente.

Quante volte nella vita offendiamo la gente con le nostre parole
e le nostre azioni.

E` quello che si chiama crudeltà mentale, peggiore sotto molti aspetti della
brutalità fisica.

Non dite mai niente sotto l'impulso della cattiveria. Meglio 'cucirsi le
labbra', se non si può
parlare col cuore sgombro dalla meschinità. Il desiderio di ferire
qualcuno - figlio, marito,
genitori - è una brutalità.

La scienza dello yoga aiuta l'uomo a superare le sue debolezze. Gli
insegna a cambiare se
stesso, le sue abitudini quotidiane, affinché diventi un essere migliore e
non soltanto quello
che si dice 'un Angelo nella strada e un demonio in casa': chi fa, cioè, dei
bei discorsi di
fronte agli estranei, ma in casa propria è tutt'altro genere di persona. Lo
yoga insegna
l'introspezione, - vedere noi stessi come ci vedono gli altri- , come dice
Robert Burns. Lo
yoga dà questo potere. Abitua il devoto a vedersi come lo vedono gli altri,
non come lui pensa
di essere: e fra le due cose c'è una grande differenza.

- Come sono io in realtà? Sono ingiusto? Provo piacere nel ferire la
gente, nel parlare
male degli altri? Se è così, farei meglio a superare queste pessime
abitudini- . Questo è quello
che si intende per introspezione.

Proprio il primo sloka (versetto) della Gita dice simbolicamente:
- Adunate sul campo di
battaglia della mia coscienza stanno le mie buone e le mie cattive qualità.
Come è andata oggi?
Chi ha vinto?- . Sono stato calmo nel caos? Ho detto delle parole gentili,
quando invece avevo
voglia di dire una cattiveria per ferire qualcuno? Sono stato altruista,
oppure ho tenuto per me
la parte migliore?- .

Vivete interiormente una vita di amore. Quando sentite il bisogno di
fare, o dire qualcosa
di spiacevole, colmate il vostro cuore di pensieri di amore; poi esprimeteli
esteriormente con
qualche atto gentile, o qualche gesto premuroso.

Siate come un fiore; se cogliete una rosa e la schiacciate tra le mani,
essa sprigiona una
dolce fragranza. Così deve essere il devoto di Dio. Per quanto sia
schiacciato dalla cattiveria
altrui, sprigiona la dolce fragranza del perdono e della bontà. Così era San
Francesco. Tutti i
santi manifestano compassione e bontà.

L'uomo divino non cerca mai di giustificarsi. Una grande pace discende
nella sua anima.

Egli è molto più attento a ciò che Dio pensa di lui che non a quello che
pensano gli altri. Dio
è l'amore più importante della sua vita e l'uomo divino non Gli antepone
altri dei. Diceva
Guruji: - Se tutto il mondo ti onora, ma Dio no, in realtà sei povero perché,
un giorno, quando
ti sarà dato l'annuncio di abbandonare questa dimora corporea, dovrai
lasciare tutto. Ma se hai
l'approvazione di Dio, possiedi tutto, perché porterai con te il Suo
consenso nel grande
aldilà- .

L'uomo divino si preoccupa del proprio comportamento verso gli altri.
- Sono gentile? Ho
dei pensieri gentili? Parlo con gentilezza? Faccio del bene in questo
mondo?- . Non pensa che
sia necessario essere un grande maestro per poter fare del bene agli altri.
No. Dovunque si
trovi, qualunque cosa faccia, vuole semplicemente fare del bene. Come un
fiore profumato attira
sciami di api, così l'uomo divino genere attira sciami di devoti.

Questo è un altro esempio che piaceva a Guruji: - Le mosche amano
ronzare attorno alla
sporcizia. L'ape vuole andare soltanto là dove può raccogliere il dolce
nettare. Non mi piace
vedere la gente comportarsi come le mosche, affollarsi dovunque vi siano
brutture,
pettegolezzi, cattiverie, bassezze, odio, gelosia, invidia, bigottismo e
pregiudizi. Vorrei
invece vedere un giardino profumato dove fioriscono le virtù dell'anima,
dove le api umane
siano attratte dal miele divino dell'amore, della bontà e della pietà- .

Quando dico queste parole risuona un'eco nel cuore di ciascuno di voi.
Perché? Perché
esprimono la natura stessa della vostra anima. Non faccio altro che
ricordarvi ciò che siete:
anime fatte a immagine del vostro Amato.

- Non avrai altro Dio all'infuori di Me.... Io, il Signore Dio tuo,
sono un Dio geloso- .

Ora potete capire meglio quello che Dio intende: quando manifestiamo le
qualità divine, innate
in ognuno di noi, non abbiamo altri dei - gelosia, avidità, odio, o altro -
perché abbiamo dato
a Lui, alle Sue qualità, ai suoi ideali, il primo posto nella nostra vita.

< Un'esperienza con la Madre Divina>

Queste parole sono così splendide; riguardano un'esperienza che il
Maestro ha avuto qui a
Encinitas. Guruji dice: - Mentre gli altri sprecano il loro tempo, meditate e
vedrete che il
silenzio della meditazione vi parlerà. 'Chiama la Madre mia con l'Anima; nel
mistero non può
restare. Esci dal cielo silenzioso, esci dalla vallata, dalla mia anima
segreta, dalla grotta
del silenzio'. Vedo lo Spirito Divino che si manifesta ovunque nelle
sembianze della Madre.

Come l'acqua si congela e si trasforma in ghiaccio, così, con l'intensità
della mia devozione,
lo Spirito si cristallizza e prende forma. Se soltanto poteste vedere i
meravigliosi occhi
della Madre che ho visto la notte scorsa. Il mio cuore è pieno di una gioia
eterna. La piccola
coppa del mio cuore non può contenere la gioia e l'amore che ho visto in
quegli occhi che mi
guardavano, sorridendo a tratti. Io Le dissi: 'Oh, e la gente dice che sei
irreale!. E la Madre
Divina sorrise. 'Tu sei reale mentre tutto il resto è irreale'. E la madre
Divina sorrise
ancora. Pregai: 'Madre, sii reale per tutti'. E scrissi il Suo nome sulla
fronte dei pochi
presenti. Satana non potrà mai impadronirsi della loro vita- .

Qualcuno potrà chiedersi perché Guruji si riferiva a Dio come Madre
Divina. Talvolta si
rivolgeva a Dio come Padre, altre volte come Madre. In senso stretto Dio è
senza forma, ma il
devoto può scegliere di adorare qualsiasi aspetto di Dio che più lo
attragga. A volte
desideriamo pensare a Dio come Spirito assoluto; ma, spesso, l'essere umano
preferisce pensare
che abbia una forma fisica. Per molte vite siamo stati racchiusi in una
forma, e perciò non
possiamo fare a meno di pensare a Dio senza attribuirgli l'Assoluto in
qualche immagine. Questa
non è idolatria. Non racchiudiamo la Coscienza Cristica nella bella immagine
di Gesù, ma
l'Infinito non si limita ad essa. Come mai guardando un'immagine di Gesù
molti di noi si
sentono elevati? Perché ricordano la sua compassione, la sua misericordia,
il suo meraviglioso
amore per l'umanità. Se non ne vedessimo la forma, probabilmente non
proveremmo questi
sentimenti con la stessa intensità.

Dice ancora Guruji: - La gioia che sento giorno e notte è così grande.
Il giorno sfuma
nella notte ed io dimentico completamente il tempo. Non ho più bisogno di
meditare adesso,
perché Colui su cui ho meditato è diventato tutt'uno con me. A volte
respiro, a volte non
respiro. A volte il mio cuore batte, a volte no. Mi accorgo di aver
abbandonato tutto, eccetto
quell'unica coscienza. Che il meccanismo fisico sia un funzione, o meno,
vedo la grande luce di
Dio. Questa è la mia gioia- . Questo è l'ultimo traguardo che raggiunge
chiunque abbia
comunicato con Dio. Si accorge che, sebbene risieda in una forma fisica, la
sua coscienza si
espande al di là della forma stessa.

Per concludere, desidero leggervi questo pensiero di Guruji: - Anche se
Dio inviasse per
redimervi diecimila esseri simili a Gesù Cristo, non potrete essere redenti
finché voi stessi
non vi impegnerete personalmente. Non c'è anima grande che possa aiutarvi se
non vi aiutate da
soli. La legge divina non ha limiti. Voi siete già figli di Dio.
Impegnatevi. Imparate a
conoscere la legge di Dio; meditate ogni giorno e così raggiungerete la
vostra meta divina.

Meditate la mattina e la sera. Immergetevi sempre più profondamente nella
meditazione. Meditate
la sera fino a tardi, e durante la notte. Non pensate di aver bisogno di
tanto sonno- . Questo è
vero. Chiunque di voi abbia meditato molto profondamente sa che durante la
meditazione il corpo
e la mente godono di un riposo completo, superiore a quello che si può
trovare nel regno
subconscio del sonno. Nel sonno sogniamo e non sempre troviamo un vero
riposo per il corpo o
per la mente. Ma nella meditazione profonda il corpo e la mente entrano in
uno stato di
tranquillità assoluta e di pace assoluta.

Dovete immergervi profondamente nel desiderio di Dio se veramente Lo
volete. AmateLo con
tutto il cuore. Date a Dio la prova che volete Lui, niente altro che Lui.
Cercate Dio, perché
fino a quando non saprete di essere una sola cosa con Lui, rimarrete legati
a questo mondo di
dualità e di sofferenza. Non è Dio a causare questa sofferenza all'umanità.
Siamo parte viva di
Lui, e finché non ce ne renderemo conto, non saremo mai felici. Soffriamo
perché ci siamo
separati da Lui. Ci sentiamo soli, ci sentiamo insicuri, tremiamo quando
accade qualcosa alla
forma mortale perché non scorgiamo il cerchio ininterrotto della nostra
esistenza che è
infinita. Ogni sofferenza deriva dal fatto che pensiamo a noi stessi come a
una forma fisica.

Che si soffra per paura della povertà, della malattia o dell'ignoto, la
causa è sempre la
nostra ignoranza di Dio.

Quando si comincia a comprendere di essere un'anima immortale, si
comprende anche che il
fuoco non può bruciarla, l'acqua non può annegarla, né i proiettili
distruggerla. Questo, in
sostanza, è il vero significato dello yoga e della religione: aiutare l'uomo
a riconoscere la
sua natura immortale, eterna, indistruttibile. La verità è meravigliosa.
Potete parlarne
all'infinito e potete condensarla in poche, semplici parole: la verità è ciò
che aiuta ed
incoraggia ogni essere umano a ritornare a Dio.

Dio non ha favoriti. Ama ciascuno di noi come ama i Suoi santi più
grandi. L'unica
differenza tra gli uomini comuni e i santi è che i santi non hanno mai
smesso di fare uno
sforzo spirituale. Ogni volta che cadevano, si rialzavano dicendo: - Non
importa, continuerò a
tentare. Sono deciso a trovare la verità, l'amore, la saggezza. Sono deciso
a trovare Dio- .

Questa deve essere anche la vostra meta. - Non avrai altro Dio
all'infuori di Me- . Mentre
cercate Dio interiormente, rendete manifesta la ricerca di Dio servendolo
ogni giorno della
vostra vita in tutte le occasioni che si presentano.

Ricordate che Dio vi è tanto vicino quanto Glielo permettono i vostri
pensieri. Egli è
onnipresente. Se in questo preciso momento accettate il fatto che Dio è con
voi, proprio dietro
i vostri occhi chiusi, sentirete la Sua vicinanza. Meditate su questo e lo
sperimenterete nella
vostra vita.

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