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SCHEDA ARTICOLO N. «01840»

CLASSIFICAZIONE: 2
TIPOLOGIA: BUDDISMO
AUTORE: VENERABILE AJAHN SUMEDHO
TITOLO: IL KAMMMA E LA RINASCITA (MONOGRAFIA LUNGA)
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TESTO ARTICOLO

Il kaMmma e la rinascita

del venerabile Ajahn Sumedho

© Ass. Santacittarama, 2008. Tutti i diritti sono riservati.

SOLTANTO PER DISTRIBUZIONE GRATUITA.

Dal libro - La mente e la via-

Traduzione di Elizabetta Valdrè

Possiamo anche fare ipotesi sul kamma (in sanscrito karma) e la
rinascita, ma tutto ciò che sappiamo è se crediamo o no in questi
concetti, o se siamo indecisi in merito ad essi. Invece di fare
congetture sul kamma e la rinascita, suggerisco di studiarli nelle
situazioni concrete, di investigare su di essi nel momento presente.

Le conseguenze della nascita

A volte, le persone chiedono che gli spieghi perché gli eventi
accadano in un certo modo e non in un altro. Ad esempio: - Conosco una
persona che si è comportata bene per tutta la vita. Non ha mai fatto
nulla di male. Ha lavorato sodo e ha sacrificato se stessa. Però è
morta di un cancro terribile, tra i tormenti. Che cos'ha fatto per
meritare quel dolore spaventoso?- . Vorrebbero che dicessi: - Forse in
una vita passata ha fatto qualcosa di pregevole di cui sta pagando il
prezzo in questa vita- . E' ipotesi. A proposito dell'esperienza di
questa donna, possiamo solo dire: - E' successo perché è nata. Se non
fosse nata, non si sarebbe ammalata e non sarebbe morta- .

Perché siamo afflitti dai nostri problemi? Perché patiamo il
dispiacere, la sofferenza, la disperazione, il dolore e l'angoscia?
Siamo afflitti dai problemi perché siamo nati. La nascita condiziona
tutto e tutti, fino alla morte. Se non fossimo nati, non avremmo
nessuno di questi problemi. Ecco cosa si intende per kamma, e, quando
sarete d'accordo, non sarete più sorpresi da ciò che vi accade.

Ci siamo messi in testa, per qualche ragione, che non dovremmo provare
esperienze simili. Ricordo che negli Stati Uniti, duranti gli anni
'50, pensavamo che la scienza avrebbe risolto tutti i problemi: in
pochi anni avremmo debellato tutte le malattie mentali e fisiche
grazie alla psichiatria moderna e alle medicine. Non ci sarebbe più
stata la vecchiaia. Se avevi un fegato malandato, la scienza avrebbe
trovato una soluzione rapida e per non farti morire. Ci sarebbe stato
il benessere economico: tutti avrebbero avuto denaro, automobili e
belle case. La tecnologia avrebbe costruito un magnifico paradiso.

Ma con che cosa ci ritroviamo, quarant'anni dopo? I disturbi mentali
sono in aumento. La malattia è un problema come lo è sempre stata. La
vecchiaia continua a esistere. E la morte, l'inevitabile fine del
corpo, è una presenza costante, come sempre. Perciò, nonostante tutti
i nostri sforzi, la conseguenza dell'essere nati è che il corpo muore.
La nascita, come essere umano in possesso di un corpo e di una mente,
condiziona la vecchiaia, la malattia e la morte. Ecco un modo per
spiegare il significato del kamma: ciò che ci accade è conseguenza
della nascita.

Le conseguenze dell'azione

Possiamo spiegare il kamma anche in questo modo: - Se compi buone
azioni, ottieni un buon risultato. Se compi cattive azioni, ottieni un
cattivo risultato- . Ma la gente non sa con certezza come interpretare
questa legge. Probabilmente dice: - Conosco un tizio veramente cattivo,
uno che imbroglia, mente e ruba, eppure è molto ricco. Vive in una
splendida casa, possiede tutte le cose materiali che desidera, eppure
è un gangster. Ammettiamo che sia vera la legge del kamma, che le
buone azioni producano risultati positivi, e le cattive azioni
risultati negativi; allora perché non sta soffrendo? Perché possiede
tutte quelle splendide cose e, a quanto pare, non viene acciuffato?- .
Apparentemente, sta ottenendo risultati positivi dalle cattive azioni
compiute. Forse pensate che, dato che possiede una grossa auto, una
bellissima casa e un mucchio di soldi sia, in un modo o nell'altro,
una persona felice. Ma se voi foste stati un ladro o un assassino, vi
rendereste conto che sono i ricordi di ciò che avete fatto i risultati
del kamma. Pur possedendo una casa accogliente e oggetti magnifici,
non potete non ricordare come siete venuti in possesso di tutto ciò,
di quante persone avete approfittato, a quanti avete mentito, e così
via. Pensate che vi sentireste felici e sicuri seduti nel vostro
salotto elegante? Pensate a cosa sono costretti a fare i criminali:
passano il tempo a bere, a prendere sedativi, hanno allarmi antifurto,
vivono con enormi cani ringhianti e guardie del corpo. Ovunque si
trovino, debbono rimanere in incognito e agire con circospezione.

Pensate alla vostra esperienza. Se dite una bugia o fate un
pettegolezzo su qualcuno o vi appropriate di qualcosa, quando vi
sedete e meditate, ciò che avete fatto vi fa sentire bene? Oppure è
qualcosa di cui non vorreste neppure sentir parlare, che vorreste
dimenticare? Dovremmo tenere a mente che siamo costretti a ricordarci
qualsiasi cosa facciamo. Se compiamo cattive azioni, avremo brutti
ricordi; se compiamo buone azioni, avremo bei ricordi. Si tratta
semplicemente di questo.

Se fate cose buone, se siete gentili e generosi e sedete in
meditazione, vi verrà in mente: - Ho appena aiutato qualcuno; ho fatto
qualcosa di buono- . Quella che provate è una sensazione di felicità
che è di aiuto alla meditazione. Vi coglie una sorta di gioia, di
rapimento che deriva dalla riflessione sulle buone azioni compiute; è
uno dei fattori dell'illuminazione. Questo è il genere di kamma che
potete dimostrare a voi stessi, non perché crediate alle mie parole,
ma perché osservate e riflettete come opera nella vostra vita.

Tutto ciò di cui ora siete coscienti, quello è il kamma. Potete
attestare oggi stesso quali siano i risultati ottenuti finora nella
vostra vita: la confusione, la felicità, i dubbi, le preoccupazioni,
le paure e i desideri. Derivano dall'essere nati, dall'aver compiuto
determinate azioni, e anche dall'essere stati condizionati dalla
società a credere, ad accettare o a temere, a seconda dei suoi valori.

La nazionalità, le mode del tempo, l'educazione sono tutti fattori che
producono un effetto smisurato sulla mente. Le illusioni contemporanee
possono sopraffarci. Tendiamo a fare sacrifici e ad accettare
compromessi di ogni genere per essere accettati e adattarci. La mente
è profondamente condizionata dall'ambiente e, a causa dei
condizionamenti mentali in cui siamo coinvolti, non siamo più in grado
di conoscerla. Abbiamo dimenticato la realtà suprema al di là delle
condizioni; abbiamo perso ogni contatto con l'incondizionato.

Se vivrete con più attenzione, responsabilità e gentilezza, vi
sentirete felici: questo è il risultato karmico. Probabilmente vi
troverete ancora in alcune circostanze sfortunate; non riuscirete
certo a scampare al dolore, alla malattia. Ma non avrete bisogno di
creare dispiacere, disperazione e angoscia nella mente. Se vivete con
saggezza, potete evitare di farvi intrappolare dalle condizioni che
producono quegli stati infelici. Essendo nato, il corpo raccoglie
inevitabilmente frutti karmici quali la vecchiaia, la malattia e la
morte. Quando l'avrete capito, non vi identificherete più col corpo,
non vi aspetterete che sia diverso do come è. Sarete in pace con la
natura mutevole e la condizione karmica del corpo umano. Non
pretenderete che sia diverso. Saprete tenergli testa.

La reincarnazione opposta alla rinascita

A proposito della reincarnazione, la gente chiede spesso: - Se non c'è
un'anima, come fa a rinascere qualcosa? Che cos'è che continua da una
vita all'altra, se non c'è l'anima?- . A dire il vero, la teoria della
reincarnazione non appartiene al buddhismo, ma all'induismo. Secondo
la visione induista della reincarnazione, passiamo da un corpo
all'altro. Se siete nati in una casta inferiore, dovete attendere la
prossima incarnazione, la prossima vita, per rinascere eventualmente
in una casta superiore.

Nel buddhismo verrebbe considerata superstizione, perché non può
essere dimostrata e invita a pensare che nascere in una certa classe o
in una determinata casta sia segno di purezza. Tutti possono
constatare che nasce nella casta brahminica può essere spregevole,
corrotto e impuro esattamente come il più miserabile degli
intoccabili. Sappiamo anche che un intoccabile può essere puro di
cuore se vive una vita dignitosa e fa uso della saggezza.

Il termine - brahmino- significa, in effetti, - puro- , - colui che si è
purificato- . Il Buddha disse che indicava i puri di cuore. E' una
qualità mentale e le caste non sono pure in sé. Percepirle a quel modo
e attribuirgli determinate qualità dipende interamente dalle nostre
convinzioni. La purezza è una qualità mentale. I buddhisti non usano
mai il termine - reincarnazione- . Noi usiamo la parola - rinascita- , e
la rinascita è mentale, non fisica. Perciò, la compassione, la
gentilezza e la moralità sono la via per rinascere in una condizione
pura.

La rinascita nel momento presente

La rinascita potete osservarla direttamente; non avete bisogno di
credere in una teoria che la riguardi. La rinascita avviene
continuamente in ciò che fate. Poiché non c'è alcun sé, non vi è nulla
che rinasca come essenza personale o come anima, che sopravviva da una
vita all'altra. E' il desiderio che rinasce, alla costante ricerca di
qualcosa in cui assorbirsi o in cui trasformarsi.

Se siete infelici o depressi, cercate qualcosa in cui assorbirvi e da
cui trarre sensazioni piacevoli, con cui, per lo meno, allontanarvi
dalla situazione sgradevole che state vivendo. Quella è la rinascita.
Quando siete spaventati o insicuri, cercate di fare qualcosa che vi
liberi da quella sensazione, che vi dia sicurezza e fiducia. Quando vi
annoiate, dovete fare qualcosa per vincere la noia.

Fate caso ai vostri gesti abituali. Per esempio, quando la sera
tornate a casa, andate a prendervi qualcosa da mangiare in
frigorifero. Assorbendovi nei piaceri del cibo, rinascete. Quando ne
avete avuto abbastanza di quella nascita, vi siete concessi tre panini
al prosciutto, quattro hamburger e due pizze, non potete sopportare
l'idea di rinascere in un'altra pizza. Allora, cercate una nuova
nascita nell'apparecchio televisivo, perché quando vi annoiate, volete
rinascere da qualche altra parte. Quando nel film ci sono scene
romantiche, vi sentite assorbiti dalla storia d'amore. Sentite la
gioia di quel bacio. Quando lui l'abbandona per un'altra, provate
dolore e dispiacere, rabbia e risentimento. Poi vi sentite sazi,
tediati dalla televisione e leggete un libro. Ma riuscite a
interessarvene solo per un po', prima di sentirvi nuovamente annoiati;
allora accendete lo stereo, con le casse piazzate in tutta la stanza,
e vi stordite per un po', ma ben presto ripiombate nella noia. Non
reggete più l'idea di rinascere ancora e dite a voi stessi: - Vorrei
non esistere- . Non lo pensate davvero, è solo un'abitudine. Andate in
camera, crollate sul letto e vi annullate nel sonno.

C'è un'infinità di giocattoli nella nostra società. Li possiamo
comprare, e assorbirci in essi, semplicemente spingendo un
interruttore. Quando ci annoiamo, possiamo con molta rapidità
assorbirci in qualcosa di più interessante. Ma nonostante le
gratificazioni istantanee, tendiamo ad annoiarci di nuovo molto
rapidamente. Più istantanea diventa la vita, più aumenta la noia.
Quanta TV, quanto cibo, droghe, sesso e così via ci si può procurare
senza stufarsi o annoiarsi? Quanto si può prendere prima di non voler
più esistere, prima di volersi annullare? Ecco perché si è costretti
ad assumere qualche droga che ci metta fuori combattimento. Questa è
la rinascita di cui siamo testimoni. La rinascita è cercare di
diventare qualcosa in questo stesso momento. Non siete contenti, non
siete in pace con le cose così come sono. Volete che siano diverse;
volete diventare qualcos'altro.

Per molte persone, il sonno è annullamento. Quando siete addormentati,
non dovete essere alcunché. Non dovete compiere alcuno sforzo. Passare
il tempo a rinascere diventa una noia, perciò avete voglia di non
esistere più. C'è il desiderio di non essere, di venire annullati e
distrutti. Potete assumere chissacché droga che vi metta fuori
combattimento per ore di fila. Ma non potete dormire sempre.
Addormentarsi ha come conseguenza il doversi risvegliare, il che
significa tornare nuovamente a cercare di diventare qualcosa. Per
forza d'abitudine, vi cercherete qualcosa da fare.

La rinascita che deriva dal desiderio

Proviamo tre generi di desiderio: kāma tanhā, il desiderio per i
piaceri dei sensi o per l'esperienza sensoriale; bhava tanhā, il
desiderio di trasformazione; e vibhava tanhā, il desiderio di
annullamento. Queste tre forme di desiderio sono la causa della
rinascita. Di fatto, è il desiderio a rinascere. Negli esseri
distratti, coloro che non sono svegli, che non comprendono la verità,
che non sono attenti, il processo della rinascita continua
all'infinito. Continua nel mondo dei sensi, nei regni dei piaceri
sensoriali o intellettuali.

Possiamo osservare il processo della rinascita della nostra stessa
mente. Che cos'è che passa dal frigorifero all'apparecchio televisivo?
E' una persona? E' ciò che è l'anima, la vostra vera essenza,
destinata a essere portata avanti per l'eternità? Oppure il desiderio?
Non è per caso un vagare senza scopo, la solita ricerca di qualcosa da
fare, di qualcosa in cui assorbirsi?

Potete osservare il desiderio nella vostra mente. Quando siete
spaventati, potete osservarvi alla ricerca di una sicurezza. Quando
non sapete cosa fare, potete avvertire l'impeto del desiderio alla
ricerca di qualcosa per cui avete già provato interesse. Cominciate a
prendere in mano qualche oggetto, a girarvi i pollici… tanto per fare
qualcosa. Siete costantemente in attività per forza d'abitudine, non
vi pare? Passate la maggior parte del tempo senza sapere esattamente
cosa state facendo; agite per abitudine.

Ci piace assorbirci in qualcosa di attraente ed eccitante. Per essere
stimolati andiamo a vedere i film di guerra. Quando vediamo il titolo
di un giornale che tratta di atrocità, violenza carnale o assassinio,
pensiamo di dover leggere l'articolo. Sesso e violenza sono eccitanti.
L'eccitazione è irresistibile; ha una vibrazione frenetica. E' facile
assorbirsi in qualcosa di eccitante perché l'eccitazione possiede
un'energia sua propria. Le condizioni eccitanti che vi circondano vi
infondono energia. Tuttavia, quando osservate l'eccitazione, vi
rendete conto che vi tiene in uno stato di costante movimento. Un
eccesso di avventure, storie d'amore ed eccitazione non fa che
logorarvi perché ne siete completamente invischiati. Vi lasciate
trascinare e non avete modo di resistere o di lasciar andare. Non
possedete alcuna saggezza, vi lasciate solo trascinare da una
rinascita all'altra. Le rinascite che scaturiscono dal desiderio sono
quelle di cui potete essere testimoni meditando. Quando le
osserverete, capirete cosa sia la rinascita.

Se comprendete la rinascita a livello quotidiano, vi renderete conto
di come agisca al momento della morte. L'ultimo desiderio di una
persona distratta e piena di desiderio sarà probabilmente quello di
rinascere nuovamente, di trovare un'altra nascita umana, un grembo in
cui introdursi. Questo è il desiderio; agisce come energia
dell'universo.

Il desiderio della rinascita al momento della morte è il desiderio di
rinascere di nuovo in forma umana. Possiamo venirne a conoscenza solo
osservando il funzionamento della mente. Se foste in punto di morte e
non voleste morire, qual è il pensiero spontaneo che con maggiore
probabilità si formerebbe nella mente? Sarebbe il desiderio di
aggrapparvi a qualche forma di vita. In punto di morte vi si
presenterebbe una delle passioni che avete coltivato in vita, e il
desiderio si rivolgerebbe a una qualche forma di materializzazione. La
forza dell'abitudine si materializza sempre in qualche forma, non è
così? Siete sempre alla ricerca di ciò che desiderate, che si tratti
di un desiderio dei sensi, di un desiderio intellettuale o del
desiderio di reprimere qualcosa che non vi piace.

Ma se quando morendo siete attenti, se non vi è alcuna bramosia di
rinascita o di azione, che cosa dovrebbe rinascere? Se vi sentite in
pace col processo di spegnimento del corpo, cosa può rinascere? Non
essendovi desiderio, ci sono solo attenzione e saggezza. Allora vi è
abbandono, resa e liberazione dalla pesantezza del corpo.

Le vite passate e future

Non sto trattando il kamma e la rinascita come argomenti di una
religione esotica; li sto riportando a un livello pratico, in modo che
possiate vedere come operano. In quanto esseri umani, dobbiamo
imparare dalla nostra vita oggi stesso.

Non serve a nulla ipotizzare chi sarete nella prossima vita. Penso che
sia una perdita di tempo, e il Buddha disse che è inutile cercare di
capire che cosa eravate nella vita precedente. A volte mi domandano se
ho avuto esperienze di vite passate. La risposta è no. Non so nulla
delle vite precedenti, ma potrei formulare qualche ipotesi. Anche se
ricordassi di essere stato Napoleone in una vita passata, che cosa
ricorderei? Avrei comuni ricordi dell'epoca, ricorderei di essere
stato un imperatore, responsabile di tanta infelicità.

In questa vita ho vissuto un buon numero di anni di cui ho conservato
ricordo. Cinquant'anni fa ero un bambino che studiava in una scuola
elementare a Seattle, negli Stati Uniti. Mi chiamavo Robert. A otto
anni frequentavo una scuola chiamata John Mill Grade School e avevo
un'insegnante, la signorina Depenbrock. Potrebbe non impressionare
nessuno paragonato, che ne so, a un ricordo della campagna di Russia
del 1812. Ma questo è quello che ricordo: di essere stato Robert
Jackman di otto anni che frequentava una scuola a Seattle.

Potreste obiettare: - Cosa ha a che fare il Robert di otto anni con
Napoleone?- . Ciò che li accomuna è il fatto che sono ricordi. Se io
ricordassi davvero di essere stato Napoleone, poi ricordassi di essere
stato Robert Jackman, entrambi sarebbero semplicemente ricordi. I due
ricordi prenderebbero forma qui e ora. E questo è tutto quello che
dovete sapere. Non ha alcuna importanza che siate stati Napoleone o
Robert Jackman, Sidney o Rachel, o la regina di Saba. E' vero che, per
un motivo o per l'altro, essere Napoleone fa molta più impressione che
non essere Robert, a meno che Robert non sia il nome dell'ultimissima
rockstar. Vi basti sapere che i ricordi sono ricordi. Emergono da un
passato di trenta anni fa, venti anni fa, dieci anni fa, ieri. Sono
tutti ricordi che emergono dalle vite passate. I ricordi sorgono e
scompaiono e non sono il sé.

Ci si chiede anche: - Cosa mi accadrà in futuro quando morirò?- .
Potreste dire: - Ho compiuto un gesto terribile nella mia vita. Cosa mi
accadrà nella prossima? Andrò all'inferno? Rinascerò come rospo? -
Potete formulare ipotesi in proposito, ma la conseguenza di una
cattiva azione compiuta in passato è la paura che provate nel
presente; siete spaventati adesso. Il futuro sarà sempre sconosciuto,
incerto e misterioso. Potete proiettare qualsiasi cosa del passato nel
futuro; di fatto, lo facciamo continuamente. Riempiamo il vuoto del
futuro con ogni genere di idee, paure e fantasie; ma è sempre nel
presente che facciamo questo genere di proiezioni.

Nella meditazione, vediamo i ricordi del passato semplicemente come
ricordi e le paure del futuro semplicemente come proiezioni. E' nel
momento presente che dobbiamo agire con attenzione e saggezza. La
meditazione ci dà la verità al di là del dubbio e ci rende
responsabili di come viviamo; non perché temiamo che qualcuno ci
sculacci se non ci comportiamo secondo la morale, ma perché è la cosa
giusta da fare. Comprendendo la legge del kamma e della rinascita
abbiamo un'idea più precisa di come vivere e facciamo buon uso delle
condizioni della mente e del corpo. La perfezione del kamma umano è
l'illuminazione: null'altro, cioè, che crescere e diventare un essere
umano maturo.

° ° °

Domanda: Se non ci sono né il sé né l'anima, secondo la prospettiva
buddhista, chi o cosa rinasce? Chi o cosa gode i frutti delle buone e
delle cattive azioni?

Risposta: Ecco, vedete, fondamentalmente non c'è nessuno che rinasca e
nessuno che goda dei frutti. Ciò che rinasce sono i desideri che
replicano se stessi. I desideri scaturiscono dall'ignoranza e danno
l'impressione che qualcuno abbia problemi, qualcuno sia infelice o
depresso. I desideri danno l'impressione che la vita debba essere
diversa da quello che è. Il processo della rinascita non appartiene a
nessuno; è solo un processo di condizioni causali.

Con l'attenzione, vi renderete conto che i frutti della nascita e
delle azioni passate si producono in quel modo. Se conservate
l'attenzione su questo fatto, non date nascita a nessuno che rinasca.
Non create l'illusione che qualcuno riceva qualcosa, diventi qualcosa
o venga punito per qualcosa. Semplicemente, il momento presente è il
risultato di azioni passate. Se sappiamo, non soffriamo per le
condizioni presenti che stiamo sperimentando. E' molto difficile da
capire dal punto di vista personale, perciò il buddhismo spicciolo
insegna semplicemente: se fai il bene, ricevi il bene; se fai il male,
ricevi il male; perciò dovresti comportarti bene, non male. E' un modo
di parlare convenzionale.

Quando si continua a praticare, la comprensione del dhamma aumenta e
si è più consapevoli della vera natura delle cose. Allora, l'idea di
ricevere il bene o ricevere il male non ha più senso. A quel livello,
non è più questione di comportarsi bene o male. Si agisce in base alle
opportunità di fare del bene, ma la motivazione non parte dall'idea
che qualcuno ne ricavi alcunché. Non c'è più alcuna inclinazione a
compiere cattive azioni, perché il male ha il potere di attrarre solo
quando sussiste l'illusione fondamentale del sé. Quando si rinuncia a
tale autoillusione, non ci sono più problemi. Rimane solo il fatto di
compiere buone azioni, ma si agisce in tal modo solo perché è giusto,
non per ottenere guadagni o benefici personali.

D.: Mi stai dicendo che la bontà, per un saggio, è un fatto naturale?
Che non c'è la sensazione di dover fare il bene; che è solo una
risposta naturale alle situazioni?

R.: Sì, è una risposta naturale che contrasta con l'impulsività
derivata dall'ignoranza. Senza la saggezza, abbiamo impulsi a cui
decidiamo di dar corso o reprimere. Con la saggezza, esiste una
risposta spontanea alla vita a partire dalla mente pura universale, e
non dall'idea che si debba fare il bene perché, se si compie il male,
si viene puniti.

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