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SCHEDA ARTICOLO N. «01848»

CLASSIFICAZIONE: 4
TIPOLOGIA: CONGENERE
AUTORE: LAURA FEZIA
TITOLO: IL WESAK: - LA GRANDE BENEDIZIONE A TUTTA L'UMANITÀ (MONOGRAFIA LUNGA)
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TESTO ARTICOLO

IL WESAK: - la Grande Benedizione a tutta l'Umanità

plenilunio di maggio

di Laura Fezia

http://www.laurafezia.it/wesak.htm

Chiedo umilmente scusa a quelle (per la verità: poche) persone che hanno
abusivamente fatto del Wesak una loro esclusiva, ma un sito che si occupa
dichiaratamente di Età dell'Acquario non può tacere, unicamente per non
turbare la suscettibilità di qualche ammalato di protagonismo, su di un
evento così importante per l'evoluzione spirituale dell'Umanità. D'altra
parte, il Wesak non è esclusiva di nessuno: sarebbe come se il parroco si
inalberasse come una gentildonna offesa perché un suo fedele si permette di
andare in giro a parlare della figura di Cristo.!

Desidero dedicare uno spazio tutto speciale al Wesak proprio perché furono i
Maestri di Luce a caldeggiarne la diffusione in occidente e poiché a più
riprese nelle pagine di questo sito li chiamo in causa, voglio mettermi
ancora una volta al loro servizio, per propagare una conoscenza dalla quale
'chi ha orecchi per intendere' potrà trarre ulteriori vantaggi.

Il Wesak è una festa mobile celebrata da millenni in oriente.

In tutte le Grandi Tradizioni ci sono dei giorni sacri, nella maggior parte
dei casi legati ai pleniluni, nei quali si festeggia in modo solenne un
momento di aiuto all'Umanità da parte di Dio, un momento di Crescita, di
Evoluzione, di Liberazione degli esseri umani.

Questi giorni costituiscono le 'feste mobili' caratteristiche di tutte le
religioni, come, per esempio, il Pesach ebraico che celebra l'affrancamento
del popolo eletto dalla schiavitù in Egitto, il Ramadan islamico che ricorda
la notte sacra in cui il Corano discese sulla Terra per volere di Allah, la
Pasqua cristiana di Resurrezione.

Anche il Wesak si inquadra in questo ambito: nella notte del primo
plenilunio nel segno del Toro (tra la fine di aprile ed i primi di maggio),
il Buddha ritorna e si manifesta, insieme al Cristo ed a tutti i Grandi
Esseri, per donare all'Umanità intera la sua Benedizione

Questo grande evento, che si rinnova ogni anno da millenni a metà primavera,
non appartiene certamente alla sola Tradizione orientale: anche se è
imperniata sulla figura del Buddha, è prezioso patrimonio di tutti gli
uomini della Terra, a qualsiasi religione essi appartengano, poiché
l'Energia Divina è Universale e non ha nome. Sono stati infatti gli esseri
umani a fare dei distinguo di comodo tra questa e quella rappresentazione
della divinità e nelle varie religioni è più facile imbattersi in un dio ad
immagine e somiglianza dell'uomo che in uomini ad immagine e somiglianza di
Dio.

La cerimonia avviene fisicamente nella valle del Wesak, che si trova nella
catena dell'Himalaya, alle pendici del monte Kailash, ma è inutile andare a
cercarla: è un luogo sacro inaccessibile agli occidentali ed a chiunque non
sia pronto ad entrarvi: diversamente qualcuno avrebbe già pensato a
costruirvi un 'Wesak Residence'.! Lì, ogni anno, all'approssimarsi del
plenilunio di maggio, si riunisce una moltitudine di pellegrini, che si
mettono in viaggio per raggiungerla, con mezzi di fortuna e non certamente
con comodi pullman turistici, da ogni parte dell'India, del Tibet e delle
zone limitrofe. Si tratta di Guide Spirituali (autentiche!), di coloro che
si trovano sullo scalino del Discepolo e Maestri di ogni ordine e grado.

Poi ci sono altri esseri umani che partecipano al Wesak inconsapevolmente:
sono uomini e donne che, pur senza saperlo, in qualche modo lavorano in
sintonia con la Gerarchia. Essi vengono 'prelevati' nel sonno ed il loro
Corpo Astrale partecipa alla cerimonia: al risveglio non ricorderanno nulla
di ciò che hanno visto, al massimo qualcosa di confuso che scambieranno per
un sogno. La memoria fisica non è importante: magari molti di noi hanno già
partecipato al Wesak in astrale e se ciò è avvenuto è un segno che siamo
stati 'scelti'. non perché siamo più belli, più bravi o raccomandati, ma
perché il nostro Compito è quello di contribuire, in qualche modo,
nell'ambito e nel luogo nei quali abitualmente operiamo, allo svolgimento
del Piano.

Al momento opportuno, i ricordi affioreranno e senza dubbio si
trasformeranno in qualcosa di utile alla Gerarchia, che non sceglie mai a
caso e sempre nell'interesse del gruppo e non del singolo. E' importante
sottolineare che nessuno giunge alla valle del Wesak, né fisicamente, né in
astrale, senza il consenso dei Maestri, dunque anche coloro che conoscono
qualcosa della tecnica dei viaggi fuori dal corpo non potranno giungervi se
il loro cuore non è puro o se il loro grado di evoluzione non lo consente:
la Grande Benedizione che viene impartita durante il Wesak è una sorta di
iniziazione collettiva, un'occasione per compiere un salto evolutivo da
trasformare in Amore e tutti sappiamo che solo chi è davvero pronto può
essere iniziato.

Nella valle del Wesak, però, sono presenti anche tanti altri pellegrini
molto speciali: si tratta dei Grandi Iniziati della Gerarchia che
presenziano alla cerimonia con il loro corpo di Luce: sono i Grandi Esseri,
i Maestri di Saggezza, i Maestri di Luce, i Maestri Perfetti, i Guardiani
del Piano, coloro che, insomma, da 'dietro il velo' sorvegliano da millenni
lo svolgersi del Piano Divino di Evoluzione Spirituale. Ci sono poi anche
altri Maestri di Luce presenti sotto un'altra forma: sono degli Iniziati a
vari livelli che si sono reincarnati in un corpo fisico per una scelta di
Servizio e stanno lavorando attivamente ma discretamente nel mondo umano per
favorire lo svolgimento del Piano Divino. Essi non possono raggiungere
l'Himalaya, ma partecipano al Wesak con il loro Corpo Astrale: solo chi ha
ricevuto la seconda iniziazione da parte della Gerarchia può consapevolmente
e con la massima discrezione compiere un viaggio di questo tipo ogni volta
che si renda necessario.

INFINE, NELLA VALLE DEL WESAK C'È IL PENSIERO D'AMORE - OSSIA L'ENERGIA PIÙ
POTENTE DELL'UNIVERSO - DI TUTTI COLORO CHE CELEBRANO LA STESSA CERIMONIA
NELLO STESSO MOMENTO, IN PARTI DIVERSE DEL MONDO.

Gli appartenenti alla Gerarchia prendono posto intorno ad un altare di
pietra bianca, sul quale vi è una coppa di cristallo colma d'acqua
purissima, mentre tutti gli altri presenti si dispongono nella valle in
attesa del Grande Momento.

La tradizione indiana narra che 500 anni circa prima della nascita di
Cristo, il principe Gautama Siddharta, dopo aver trascorso una lunga vita
nell'ascesi e nell'insegnamento dell'Amore e della Compassione, raggiunge
l'Illuminazione divenendo così un Buddha, ossia un risvegliato. Egli ha in
tal modo terminato il suo Cammino, si è liberato dal Samsara (la Ruota delle
Rinascite), ha salito tutti gli Scalini della sua Evoluzione Spirituale ed è
alfine diventato un Maestro Perfetto. Il suo Compito sulla Terra, incarnato
in un corpo fisico, è dunque terminato.

Gautama Siddharta muore nel 480 circa a.C., a Kushinagara, nella notte del
primo plenilunio nel segno del Toro ed immediatamente raggiunge la soglia
del Nirvana: gli basterebbe un solo passo e sarebbe libero dal doloroso
ciclo delle rinascite, si troverebbe inondato di Luce e di beatitudine, di
tutte le sue vite terrene non rimarrebbe più nemmeno il ricordo.

Ma ecco che proprio mentre sta per compiere quel passo, il Buddha si volta a
guardare il pianeta che ha appena lasciato e vede il genere umano al quale
ormai non appartiene più. Lo vede sofferente, schiacciato dalla fatica di
una vita difficile, preda delle malattie, schiavo dei propri desideri, in
balia delle forze spesso ostili della Natura, straziato da innumerevoli
piaghe fisiche e morali.

Ed è allora che il Buddha, Maestro di Compassione, formula davanti ai Grandi
Esseri della Gerarchia che lo stanno attendendo, il suo solenne giuramento,
compie la sua Grande Rinuncia d'Amore: non entrerà nel Nirvana fino a quando
non vi sarà entrato, prima di Lui, l'ultimo essere umano. Fino a quel
momento - che egli sa bene che arriverà, poichè ogni uomo è destinato a
diventare Maestro di Luce - il Buddha resterà amorevolmente in attesa, ma
ogni anno da allora, nella notte del Wesak, egli ritornerà sulla Terra per
portare la sua benedizione, aiutando ed incoraggiando, in tal modo,
l'evoluzione spirituale dell'umanità intera.

Nella valle del Wesak è proprio questo l'avvenimento tanto atteso.

Tutta al moltitudine presente intona il canto della 'OM', il suono
primordiale della Creazione, l'impronta del nome di Dio.

Accanto all'altare, al centro del gruppo dei Maestri, si 'materializza' il
Cristo, che riceverà la benedizione del suo Fratello di Luce e la riverserà,
potenziandola, sulla Terra.

Al momento convenuto, tutti volgono lo sguardo verso nord-est, dove sta
apparendo un punto luminoso che lentamente si avvicina: al suo interno, si
rende visibile la figura del Buddha che, con la mano alzata in segno di
benedizione si ferma a mezz'aria sulla roccia sacra, mentre i Maestri
intonano un potente mantra che viene recitato solo in questa occasione.

Tutti i presenti sono in ginocchio ed un'intensa vibrazione energetica si
manifesta tangibilmente per tutta la valle, mentre gli iris sbocciano uno
dopo l'altro. Vengono intonati mantra e preghiere che culminano con la
Grande Invocazione, mentre il Buddha ascolta, sorride e benedice.

Egli rimane visibile nel suo corpo di Luce per otto minuti. Poi lentamente
si allontana così come è venuto.

I presenti rimangono ancora qualche minuto in preghiera e in meditazione,
poi si avvicinano all'altare dove ricevono dai Maestri un sorso d'acqua
dalla coppa di cristallo. Quest'acqua, che ha ricevuto ed immagazzinato
l'Energia di Benedizione del Buddha e di tutti i Grandi Esseri, rappresenta
la continuità del legame tra Maestri, Discepoli ed esseri umani ed è un
potente veicolo di energia positiva e di determinazione a proseguire il
Cammino.

IL WESAK OCCIDENTALE

Partecipare al Wesak in occidente ha un grande significato: vuole dire porsi
in sintonia con quanto sta avvenendo nello stesso momento nella valle
dell'Himalaya e ricevere la potente benedizione dalle mani del Buddha e del
Cristo: se c'è qualcuno che ritiene di non aver bisogno di benedizioni, me
lo faccia sapere!

Come ho già detto, è stata la Gerarchia stessa a chiedere insistentemente ed
a più riprese la diffusione del Wesak in occidente. Lo fecero dapprima i
Maestri Koot Hoomi e Morya che istruirono Helena Blavatsky ed in seguito il
Maestro Djwal Kul, meglio conosciuto in occidente come 'Il Tibetano', che
dettò ad Alice Bailey a partire dall'inizio degli anni '30 e per circa
cinquant'anni, tutta una serie di opere direttamente ispirate dalla
Gerarchia.

A proposito della diffusione del Wesak, queste sono le sue parole: - Cercate
di fare del Wesak (al plenilunio di maggio) una festività universale e
riconosciuta, utile a tutti gli uomini di tutte le fedi. E' la festa in cui
i due Capi Divini dell'Oriente e dell'Occidente collaborano ed operano nella
più stretta unione spirituale; il Cristo ed il Buddha usano ogni anno questa
festività come punto di ispirazione per il lavoro dell'anno successivo.
Cercate di fare lo stesso. Le energie spirituali in questo momento [all'alba
della Nuova Era, N.d.A.] sono disponibili in modo eccezionale.-

Quando queste parole furono dettate ad Alice Bailey, la sede occidentale del
Wesak non era ancora stata scelta dalla Gerarchia. L'unica cosa che il
Tibetano disse in proposito nel 1946, fu che ci sarebbero ancora voluti 35
anni prima che il Wesak fosse celebrato pubblicamente in occidente. E' stato
forse un caso che il primo Wesak occidentale sia stato organizzato a Torino
nel 1981, per tutta una serie di 'strane coincidenze'? 1946 + 35 fa, sì,
1981? C'è da far notare che le opere del Tibetano furono tradotte in
italiano solo nel 1985 e che colui che organizzò il primo Wesak pubblico
occidentale non era certamente un intellettuale o un rappresentante della
Società Teosofica, ma semplicemente un uomo dal cuore puro che si chiamava
Antonio Amerio.

La Gerarchia non fa mai nulla a caso e se ha chiesto la diffusione
occidentale del Wesak, permettendo la celebrazione pubblica del primo solo a
trentacinque anni di distanza, un motivo c'è. Oggi - da qualche anno a
questa parte - un sempre maggior numero di occidentali è pronto a ricevere
energie di una frequenza più sottile, più potente, un sempre maggior numero
di Coscienze è in grado di aprirsi accettando il cambiamento energetico che
ha incominciato ad investire la Terra a partire, appunto, dalla fine della
seconda guerra mondiale. Ecco perché il Wesak pubblico è oggi, in occidente,
una realtà che coinvolge una massa sempre più grande di persone. Ed ESSERCI,
magari anche solo per curiosità, magari anche solo perché qualcuno ci ha
trascinati, magari per un apparente casualità, significa che il nostro
Compito, in modi e con tempi assolutamente individuali, per molti anche
attualmente incomprensibili, è utile ai Maestri che proprio per questo loro
scopo ci hanno scelti e ci hanno 'portati' a presenziare alla cerimonia

Chi vi partecipa è 'lì' con il corpo fisico, ma nella valle del Wesak con il
pensiero e l'anima, pronto a ricevere la sua parte di benedizione per poi
riversarla su quanti incontrerà sul Cammino. Ed ognuno lo farà secondo il
proprio possibile, che i Maestri conoscono molto bene. Ricordiamo sempre che
non ci viene mai chiesto nulla che non sia nelle nostre possibilità.

Dice ancora il Tibetano a proposito del Wesak: - L'effetto sull'umanità è
stato intensificato. Vorrei che tutti coloro che sono disposti ad unirsi a
questa festività provassero a farlo soggettivamente, dovunque si trovino e
partecipassero intelligentemente alla cerimonia. A tutti vorrei chiedere di
usare l'immaginazione ed agire come se fossero discepoli accettati [.].-

La cerimonia occidentale del Wesak è altamente suggestiva: anche chi pensa
di esserci arrivato 'per caso' non può fare a meno di sentire che, in
qualche modo, c'è un'energia molto speciale che riempie l'aria. A proposito
di 'caso': quando ho organizzato il mio primo Wesak come celebrante, dopo
aver assistito a moltissimi altri come semplice partecipante (ed anch'io ci
sono arrivata 'per caso' la prima volta.!), ho invitato con notevole
anticipo tutti coloro che pensavo potessero essere interessati/incuriositi:
sono arrivati tutti. meno quattro persone che all'ultimo momento hanno avuto
un impedimento improvviso, di quelli strani ed imprevedibili. Ancora una
volta ho dovuto constatare che così è: partecipa al Wesak solo chi ha
davvero qualcosa da fare 'qui e ora' per ordine e conto della Gerarchia. Ma
c'è di più: all'ultimo momento sono arrivate alcune persone che non
conoscevo, amici di amici, tra cui una ragazzina di 16 anni che aveva voluto
a tutti i costi accompagnare sua madre 'per non restare a casa da sola': al
termine della cerimonia aveva, sì, l'aria di una che pensa di essere
capitata in una gabbia di matti. ma evidentemente i Maestri di Luce hanno
qualche progetto per lei.!

La cerimonia occidentale ripercorre idealmente le tappe di quella che
avviene nella valle sacra: un tavolo ricoperto da una tovaglia bianca
riproduce, nell'intenzione, l'altare presente da millenni nella valle e su
di esso vi è una coppa di cristallo ricolma d'acqua; vengono letti alcuni
messaggi dei Maestri ed il luogo è pieno di fiori. Organizzando il Wesak,
infatti si invitano i partecipanti a portare con sé un fiore, uno solo, che
viene messo insieme a tutti gli altri: il fiore del Wesak è l'iris, ma
qualsiasi corolla va bene. a parte le rose per un motivo pratico (leggi:
spine). Chi lo desidera, può portare con sé una bottiglietta d'acqua.

Il momento centrale della celebrazione è costituito da una meditazione
guidata, che dura circa 15/20 minuti. Di questi 15/20 minuti, 8 saranno di
silenzio: sono gli 8 minuti durante i quali il Buddha si manifesta ed
impartisce, insieme al Cristo, la sua benedizione all'umanità. Al termine,
proprio come avviene nella valle, viene recitata la Grande Invocazione.
Questa è una preghiera dettata dalla Gerarchia che non appartiene a nessuna
religione in particolare, ma è patrimonio prezioso di tutti gli 'uomini di
buona volontà': recitarla significa mettersi in contatto con Piani di
Coscienza Superiori, è 'fare la nostra parte' per ripulire l'energia che
circola sulla Terra. e mai come ora sembra essercene bisogno!

La cerimonia si conclude con il canto delle 12 OM ed al termine chi lo
desidera (e se il Wesak non è eccessivamente affollato!) si può avvicinare
alla coppa e bere un sorso d'acqua, che, come quella posta sull'altare nella
valle del Wesak, si sarà caricata di un'energia positiva ad altissima
vibrazione. L'acqua della bottiglietta portata da casa, sarà una sorta
'riserva energetica' per i giorni successivi, da condividere, possibilmente,
con le persone amate e che non hanno potuto presenziare alla serata. A
questo proposito, una raccomandazione per chi intende partecipare: 'una
bottiglietta' non significa un cestello o più da sei bottiglie da un litro e
mezzo. come purtroppo spesso avviene!

Prima di andare via, ognuno dei presenti prenderà un fiore, portando con sè
in tal modo, l'ondata di Amore che si sarà sprigionata durante la cerimonia.
Questo fiore andrà fatto seccare a testa in giù e conservato: lentamente
rilascerà nell'ambiente in cui verrà posto la sua energia benefica. L'anno
successivo, lo si ringrazierà e sostituirà con un altro fiore del Wesak.

Questa è, descritta molto sinteticamente, la cerimonia del Wesak: ciò che
non si può descrivere è la solennità del momento e nemmeno l'intensa
emozione che pervade tutti i presenti. Torno a precisare che la maggior
parte dei partecipanti arriva la prima volta al Wesak con la sola curiosità
di 'vedere cosa capita', qualcuno anche munito di un solido scetticismo:
nessuno, però, esce indifferente. nemmeno quelli che si sono addormentati
durante la meditazione.

Se i Maestri di Luce hanno voluto che il Wesak diventasse pubblico ai giorni
nostri è stato per aiutarci a comprendere quella famosa parola d'ordine
dell'età acquariana: RICONNESSIONE.

E' mia speranza (ma potrei dire 'certezza'!) che il Wesak - che in Italia è
stato celebrato pubblicamente per la prima volta a Torino, ma si sta
rapidamente estendendo a molte altre città - veda un sempre maggior afflusso
di pubblico. Significherebbe che un sempre maggior numero di persone decide
di svincolarsi da quella che sembra essere la follia collettiva che
caratterizza questi nostri tempi malati per ricominciare a volgere lo
sguardo all'unico luogo dove sia possibile trovare autentiche risposte da
trasformare in Vita: dentro di noi.

Di anno in anno pubblicherò in Internet la data ed il luogo nel quale
celebrerò il Wesak: quando avete iniziato a visitare questo sito, si è
aperta una finestra con le indicazioni necessarie.

Se il luogo indicato non vi è comodo per ragioni logistiche, potrete
sicuramente avere informazioni su altre eventuali sedi del Wesak contattando
le librerie, le associazioni o i circoli di formazione acquariana della
vostra zona.

Se anche voi avete voglia di FARE LA VOSTRA PARTE, per voi stessi e per il
Pianeta che ci ospita, non perdete questa Grande Opportunità.

Desidero precisare un particolare molto importante, che serva a rendere
difficile la vita di eventuali (purtroppo immancabili) approfittatori:

LA PARTECIPAZIONE AL WESAK E' ASSOLUTAMENTE GRATUITA!

La preghiera che segue viene spesso recitata durante il Wesak: fa parte
della più celebre Grande Invocazione, che troverete nell'archivio della
rubrica di questo stesso sito, intitolata 'Cristalli di Rocca'.

Insieme alla sua sorella maggiore, è stata dettata alla Gerarchia, che ne ha
caldamente raccomandato la diffusione. Non appartiene a nessuna religione,
chiesa o gruppo in particolare e nessuno ci può mettere sopra un copyright:
è un prezioso patrimonio spirituale dell'intera umanità, un dono che la
Gerarchia ha voluto fare a tutti gli uomini di qualsiasi razza, colore e
fede.

Normalmente la consegno ai miei allievi del 3° livello Reiki, quelli che
dovrebbero aver già incominciato a comprendere cosa voglia dire la parola
'perdono' e cosa davvero significhi - fare la nostra parte- : ve la voglio
regalare, certa che saprete farne buon uso!

LE FORZE DI LUCE PORTINO ILLUMINAZIONE
AL GENERE UMANO.
LO SPIRITO DI PACE SI DIFFONDA OVUNQUE.
GLI UOMINI DI BUONA VOLONTA' SI INCONTRINO
IN SPIRITO DI COLLABORAZIONE.
IL PERDONO SIA LA NOTA DOMINANTE
DI QUESTO MOMENTO.
IL POTERE ASSISTA L'OPERA DEI GRANDI ESSERI.

COSI' SIA E AIUTATECI A FARE LA NOSTRA PARTE.
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