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SCHEDA ARTICOLO N. «01879»

CLASSIFICAZIONE: 3
TIPOLOGIA: YOGA
AUTORE: PARAMAHANSA YOGANANDA
TITOLO: UNA VISIONE DI CRISTO NELLA SCUOLA YOGODA IN INDIA
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TESTO ARTICOLO

Una visione di Cristo nella scuola Yogoda in India
-di Yoganandaji

Tratto da:

Paramahansa Yogananda.
L'ETERNA RICERCA DELL'UOMO

Una visione di Cristo nella scuola Yogoda in India

Un giorno, nella mia scuola a Ranchi, stavo seduto in mezzo ai miei
ragazzi, quando vidi qualcuno avanzare verso di noi, dietro ai bambini.

Mi chiesi chi potesse essere. Allora vidi che era Gesù. I suoi piedi non
toccavano il suolo mentre si avvicinava. Ci venne molto vicino e poi svanì.


Alcuni anni dopo, a Boston, vidi nuovamente Gesù. Stavo meditando e pregando
Dio intensamente, perché sentivo di averLo dimenticato per tre giorni,
tanto ero stato assorbito dalle responsabilità ch'Egli mi aveva date. Dissi al
Signore: -Abbandonerò questo lavoro!-. Il giusto atteggiamento è quello di
amare Dio e amare il Suo lavoro per amor Suo.


Coloro che rendono servizio da missionari, ma non fanno mai alcuno
sforzo per meditare o per comunicare con Dio, non Lo troveranno mai.
Poiché sentivo che le attività del mio ministero mi avevano allontanato da
Dio,
pregai: -Signore, me ne andrò. Non voglio rimanere in America per
svolgere il Tuo lavoro se non so che Tu sei con me-. Allora una Voce
giunse dall'etere come un raggio di luce: -Che cosa vuoi? Non puoi
andartene-. Molte volte nella mia vita Dio mi ha così impedito di attuare
il mio desiderio di sfuggire ai miei doveri verso questa causa, per essere
solo con Lui. Risposi alla Voce Divina: -Fammi vedere, su un mare d'oro
Krishna e Gesù con i loro discepoli-. Nel momento stesso in cui facevo
questa richiesta interiore, vidi quegli esseri divini venire verso di me!

-E' un allucinazione-, pensai. -Se la persona che medita con me vedrà la
stessa cosa, crederò-. Istantaneamente il mio compagno esclamò a voce
alta: -Oh, io vedo Cristo e Krishna!-. Allora ragionai così: -E' una
trasmissione del pensiero-. Dubitavo e pregavo Dio d'aiutarmi nella mia
incredulità, quando la Voce disse: -Quando me ne andrò, la stanza si
riempirà della fragranza del loto, e chiunque entri, se ne accorgerà-.

Quando la visione svanì, tutta la stanza fu permeata di una meravigliosa
essenza di loto. Altre persone, entrate nella stanza anche dopo ore,
notarono quel profumo. Non potevo più dubitare.

Il Mahavatar Babaji aveva disposto ch'io dovessi venire in America per
interpretare gli insegnamenti di Cristo allo scopo di dimostrare il loro
parallelismo con gli insegnamenti yoga del Signore d'India, Krishna.

Nelle verità immortali espresse da questi due avatar sta la risposta al
quesito di secoli. Per questo Babaji, che è in divina comunione col Cristo,
mi diede l'incarico speciale di portare questo messaggio in Occidente.

Finché nel mio corpo ci sarà respiro, io mi sforzerò di unire Oriente e
Occidente per attuare lo scopo per il quale il Cristo venne sulla terra in
un corpo orientale. La sua anima in Occidente, il suo corpo in Oriente;
unire l'anima al corpo porta l'unione fra Oriente e Occidente.

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- La coscienza universale -

Sono lieto che il Cristianesimo non venne chiamato -Gesuismo-,
perché Cristianesimo è una parola molto più vasta. C'è una diversità di
significato tra Gesù e Cristo. (Vedi Gesù un Cristo d'Oriente e d'Occidente,
pagina 277). Gesù è il nome di un piccolo corpo umano
in cui nacque la grande Coscienza Cristica. Benché la Coscienza Cristica si
manifestasse nel corpo di Gesù, essa non può limitarsi a una forma
umana. Sarebbe un errore metafisico dire che l'onnipresente Coscienza
Cristica sia circoscritta dal corpo di un qualsiasi essere umano.

Jadava Krishna è il Cristo degli indù. Questi due grandi avatar, Jadava
e Gesù, manifestarono pienamente la Coscienza Cristica, la Kutastha
Chaitanya, o divina Intelligenza che risiede in ogni atomo della creazione.

A tutti quelli però che l'hanno accolto (la Coscienza Cristica
universale)...
ha dato il potere di diventare figliuoli di Dio-. Giovanni, 1, 12.
Gesù ha detto: -Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure
nemmeno uno di essi cade in terra senza il permesso del Padre vostro-.
Matteo, 10, 29.

La coscienza di Dio è onnipresente. Egli conosce simultaneamente
tutto ciò che accade nel mondo. Voi siete consci di ogni cosa che
accada in qualsiasi parte del vostro corpo, allo stesso modo Dio avverte
tutto ciò che succede nel Suo corpo, il cosmo. Se potete sentire la Sua
coscienza onnipresente nelle punte delle vostre dita, nel cuore e nella
testa e dovunque vi sia qualsiasi vibrazione nel creato, se potete sentirvi
in ogni punto dello spazio; se la vostra compassione e il vostro amore
hanno dilagato ovunque e voi sentite l'unità con tutte le cose, siete nella
Coscienza Cristica. Entrambi, Gesù e Jadava, erano tutt'uno con
l'onnipresenza della Coscienza Cristica.

Se versate dell'acqua salata in una bottiglia che poi tappate, e mettete la
bottiglia nell'oceano, l'acqua nella bottiglia non può mescolarsi all'acqua
del mare. Togliete il tappo ed esse diverranno tutt'uno, essendo
composte delle medesime sostanze. Così, quando rimuoviamo il tappo
dell'ignoranza dalla bottiglia della nostra coscienza, come fecero Jadava
Krishna e Gesù Cristo, noi diventiamo uno con la vasta Coscienza Universale.

Da Cristo e Krishna noi impariamo che lo scopo della religione è quello
di espandere la coscienza umana e di unirla all'onnipresente Coscienza
Cristica. In che modo? La via sociale è quella di coltivare l'amore divino
per tutto ciò che esiste. Amare tutti imparzialmente è conoscere la
Coscienza Cristica. La via trascendentale è quella della comunione diretta
con la Coscienza Cristica attraverso la meditazione yoga.

Il corpo vi rammenta continuamente che siete carne. Eppure, ogni
notte, nel sonno, Dio vi toglie la coscienza della carne per dimostrarvi che
non siete il corpo. Non siete l'onda, ma l'Oceano dietro di essa. Non siete
questa coscienza mortale, ma la Coscienza Immortale dietro di essa.
Gesù dichiarò: -Io e il Padre mio siamo uno-. Giovanni, 10, 30.

Chi conosce Dio diviene tutt'uno con Dio.

La coscienza di un tale devoto non risiede soltanto nel corpo;
egli sente l'unità con lo Spirito dietro il proprio corpo
e la propria mente. Quando l'onda danza sul mare, crede di esistere come
entità separata. Ma quando si rende conto: -Io non posso esistere senza
l'oceano-, l'onda vede che è l'oceano, che l'oceano ha creato una piccola
onda dal suo seno. Similmente, Dio può manifestarsi come anima nella
forma di un uomo, ma non può essere limitato da quella forma. La
Bhagavad Gita dice -Lo Spirito Supremo esistente nel corpo è il distaccato
Vedente, Colui che consente, sostiene, sperimenta, è il Grande
Signore e il piu alto Sé-. Tredicesimo, 23.

Gesù comprese che -Il Padre è divenuto me-.

Questa verità è anche affermata nelle Scritture indù: -Tat twam asi-, -Tu
sei Quello-.

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- La reincarnazione nella Gita e nella Bibbia -

Quella della reincarnazione, spiegata in modo così bello da Krishna
nella Bhagavad Gita, è una delle dottrine spirituali più utili e ispiranti;
senza di essa non possiamo comprendere la giustizia di Dio. Perché un
bimbo deve nascere storpio? Perché Dio manderebbe in una famiglia due
bimbi forti e sani e uno menomato? Se siamo tutti fatti a immagine di
Dio, dov'è la giustizia in questo? Solo la reincarnazione può spiegarlo.

Il bambino storpio è un'anima che in qualche vita passata ha trasgredito le
leggi di Dio e, in seguito a ciò, ha perduto l'uso delle gambe. Poiché è la
mente che costruisce il corpo, e quell'anima aveva perduto la coscienza di
avere gambe sane, fu incapace di creare un paio d'arti perfetti quando
ritornò a questa vita. Dobbiamo perciò tornare e ritornare finché non
avremo riguadagnato la nostra perfezione perduta. Colui che diviene
perfetto non è più obbligato a ritornare sulla terra.

Coloro che hanno superato ogni desiderio saranno uno con Dio. Gesù
ne parlò quando disse: -Chi vince lo farò colonna nel tempio del mio Dio,
e non ne uscirà più fuori-. Apocalisse, 3, 12.

In modo simile, la Gita promette: -O Argiuna! questo è detto lo stato
'stabilito in Brahma (lo Spirito)'. Chiunque entri in questo stato non sarà
mai deluso. Persino al momento stesso della transizione (dal fisico
all'astrale), se diviene ancorato in esso, egli
raggiunge lo stato ultimo della comunione con lo Spirito-. Se superate i
desideri fisici, non uscirete da Dio mai più. E' il desiderio che vi riporta
su questa terra.

Noi fummo figliuoli prodighi, e se non abbandoniamo i
desideri, non possiamo ritornare a Dio. Se siamo costretti a lasciare
improvvisamente questa terra con desideri ancora vivi nel nostro cuore,
dovremo ritornare qui finché non li avremo smaltiti. E' necessario
riguadagnare la nostra perfezione prima di poter ritornare a Dio. Quando
imperversa la bufera, le onde si sollevano dall'oceano, ma non appena
l'oceano si calma, l'onda può ricadere in seno al mare. Così è per noi.

Appena questa tempesta di desideri materiali s'è placata, possiamo
nuovamente fonderci con l'oceano di Dio.

Il Cristianesimo primitivo insegnava la reincarnazione. Gesù aveva
rivelato la sua conoscenza di questa verità quando disse: -Elia è già
venuto, e non l'hanno riconosciuto... I discepoli compresero allora ch'egli
aveva parlato loro di Giovanni Battista-. Matteo, 17, 12 13.

Quando disse: -Elia è già venuto-, intendeva l'anima di Elia
che s'era reincarnata nel corpo di Giovanni Battista.

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