Una visione di Cristo nella scuola Yogoda in India -di Yoganandaji
Tratto da: Paramahansa Yogananda. L'ETERNA RICERCA DELL'UOMO Una visione di Cristo nella scuola Yogoda in India
Un giorno, nella mia scuola a Ranchi, stavo seduto in mezzo ai miei ragazzi, quando vidi qualcuno avanzare verso di noi, dietro ai bambini. Mi chiesi chi potesse essere. Allora vidi che era Gesù. I suoi piedi non toccavano il suolo mentre si avvicinava. Ci venne molto vicino e poi svanì.
Alcuni anni dopo, a Boston, vidi nuovamente Gesù. Stavo meditando e pregando Dio intensamente, perché sentivo di averLo dimenticato per tre giorni, tanto ero stato assorbito dalle responsabilità ch'Egli mi aveva date. Dissi al Signore: -Abbandonerò questo lavoro!-. Il giusto atteggiamento è quello di amare Dio e amare il Suo lavoro per amor Suo.
Coloro che rendono servizio da missionari, ma non fanno mai alcuno sforzo per meditare o per comunicare con Dio, non Lo troveranno mai. Poiché sentivo che le attività del mio ministero mi avevano allontanato da Dio, pregai: -Signore, me ne andrò. Non voglio rimanere in America per svolgere il Tuo lavoro se non so che Tu sei con me-. Allora una Voce giunse dall'etere come un raggio di luce: -Che cosa vuoi? Non puoi andartene-. Molte volte nella mia vita Dio mi ha così impedito di attuare il mio desiderio di sfuggire ai miei doveri verso questa causa, per essere solo con Lui. Risposi alla Voce Divina: -Fammi vedere, su un mare d'oro Krishna e Gesù con i loro discepoli-. Nel momento stesso in cui facevo questa richiesta interiore, vidi quegli esseri divini venire verso di me! -E' un allucinazione-, pensai. -Se la persona che medita con me vedrà la stessa cosa, crederò-. Istantaneamente il mio compagno esclamò a voce alta: -Oh, io vedo Cristo e Krishna!-. Allora ragionai così: -E' una trasmissione del pensiero-. Dubitavo e pregavo Dio d'aiutarmi nella mia incredulità, quando la Voce disse: -Quando me ne andrò, la stanza si riempirà della fragranza del loto, e chiunque entri, se ne accorgerà-. Quando la visione svanì, tutta la stanza fu permeata di una meravigliosa essenza di loto. Altre persone, entrate nella stanza anche dopo ore, notarono quel profumo. Non potevo più dubitare. Il Mahavatar Babaji aveva disposto ch'io dovessi venire in America per interpretare gli insegnamenti di Cristo allo scopo di dimostrare il loro parallelismo con gli insegnamenti yoga del Signore d'India, Krishna. Nelle verità immortali espresse da questi due avatar sta la risposta al quesito di secoli. Per questo Babaji, che è in divina comunione col Cristo, mi diede l'incarico speciale di portare questo messaggio in Occidente. Finché nel mio corpo ci sarà respiro, io mi sforzerò di unire Oriente e Occidente per attuare lo scopo per il quale il Cristo venne sulla terra in un corpo orientale. La sua anima in Occidente, il suo corpo in Oriente; unire l'anima al corpo porta l'unione fra Oriente e Occidente. ------------ - La coscienza universale - Sono lieto che il Cristianesimo non venne chiamato -Gesuismo-, perché Cristianesimo è una parola molto più vasta. C'è una diversità di significato tra Gesù e Cristo. (Vedi Gesù un Cristo d'Oriente e d'Occidente, pagina 277). Gesù è il nome di un piccolo corpo umano in cui nacque la grande Coscienza Cristica. Benché la Coscienza Cristica si manifestasse nel corpo di Gesù, essa non può limitarsi a una forma umana. Sarebbe un errore metafisico dire che l'onnipresente Coscienza Cristica sia circoscritta dal corpo di un qualsiasi essere umano. Jadava Krishna è il Cristo degli indù. Questi due grandi avatar, Jadava e Gesù, manifestarono pienamente la Coscienza Cristica, la Kutastha Chaitanya, o divina Intelligenza che risiede in ogni atomo della creazione. A tutti quelli però che l'hanno accolto (la Coscienza Cristica universale)... ha dato il potere di diventare figliuoli di Dio-. Giovanni, 1, 12. Gesù ha detto: -Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cade in terra senza il permesso del Padre vostro-. Matteo, 10, 29. La coscienza di Dio è onnipresente. Egli conosce simultaneamente tutto ciò che accade nel mondo. Voi siete consci di ogni cosa che accada in qualsiasi parte del vostro corpo, allo stesso modo Dio avverte tutto ciò che succede nel Suo corpo, il cosmo. Se potete sentire la Sua coscienza onnipresente nelle punte delle vostre dita, nel cuore e nella testa e dovunque vi sia qualsiasi vibrazione nel creato, se potete sentirvi in ogni punto dello spazio; se la vostra compassione e il vostro amore hanno dilagato ovunque e voi sentite l'unità con tutte le cose, siete nella Coscienza Cristica. Entrambi, Gesù e Jadava, erano tutt'uno con l'onnipresenza della Coscienza Cristica. Se versate dell'acqua salata in una bottiglia che poi tappate, e mettete la bottiglia nell'oceano, l'acqua nella bottiglia non può mescolarsi all'acqua del mare. Togliete il tappo ed esse diverranno tutt'uno, essendo composte delle medesime sostanze. Così, quando rimuoviamo il tappo dell'ignoranza dalla bottiglia della nostra coscienza, come fecero Jadava Krishna e Gesù Cristo, noi diventiamo uno con la vasta Coscienza Universale. Da Cristo e Krishna noi impariamo che lo scopo della religione è quello di espandere la coscienza umana e di unirla all'onnipresente Coscienza Cristica. In che modo? La via sociale è quella di coltivare l'amore divino per tutto ciò che esiste. Amare tutti imparzialmente è conoscere la Coscienza Cristica. La via trascendentale è quella della comunione diretta con la Coscienza Cristica attraverso la meditazione yoga. Il corpo vi rammenta continuamente che siete carne. Eppure, ogni notte, nel sonno, Dio vi toglie la coscienza della carne per dimostrarvi che non siete il corpo. Non siete l'onda, ma l'Oceano dietro di essa. Non siete questa coscienza mortale, ma la Coscienza Immortale dietro di essa. Gesù dichiarò: -Io e il Padre mio siamo uno-. Giovanni, 10, 30. Chi conosce Dio diviene tutt'uno con Dio. La coscienza di un tale devoto non risiede soltanto nel corpo; egli sente l'unità con lo Spirito dietro il proprio corpo e la propria mente. Quando l'onda danza sul mare, crede di esistere come entità separata. Ma quando si rende conto: -Io non posso esistere senza l'oceano-, l'onda vede che è l'oceano, che l'oceano ha creato una piccola onda dal suo seno. Similmente, Dio può manifestarsi come anima nella forma di un uomo, ma non può essere limitato da quella forma. La Bhagavad Gita dice -Lo Spirito Supremo esistente nel corpo è il distaccato Vedente, Colui che consente, sostiene, sperimenta, è il Grande Signore e il piu alto Sé-. Tredicesimo, 23. Gesù comprese che -Il Padre è divenuto me-. Questa verità è anche affermata nelle Scritture indù: -Tat twam asi-, -Tu sei Quello-. --------------------- - La reincarnazione nella Gita e nella Bibbia - Quella della reincarnazione, spiegata in modo così bello da Krishna nella Bhagavad Gita, è una delle dottrine spirituali più utili e ispiranti; senza di essa non possiamo comprendere la giustizia di Dio. Perché un bimbo deve nascere storpio? Perché Dio manderebbe in una famiglia due bimbi forti e sani e uno menomato? Se siamo tutti fatti a immagine di Dio, dov'è la giustizia in questo? Solo la reincarnazione può spiegarlo. Il bambino storpio è un'anima che in qualche vita passata ha trasgredito le leggi di Dio e, in seguito a ciò, ha perduto l'uso delle gambe. Poiché è la mente che costruisce il corpo, e quell'anima aveva perduto la coscienza di avere gambe sane, fu incapace di creare un paio d'arti perfetti quando ritornò a questa vita. Dobbiamo perciò tornare e ritornare finché non avremo riguadagnato la nostra perfezione perduta. Colui che diviene perfetto non è più obbligato a ritornare sulla terra. Coloro che hanno superato ogni desiderio saranno uno con Dio. Gesù ne parlò quando disse: -Chi vince lo farò colonna nel tempio del mio Dio, e non ne uscirà più fuori-. Apocalisse, 3, 12. In modo simile, la Gita promette: -O Argiuna! questo è detto lo stato 'stabilito in Brahma (lo Spirito)'. Chiunque entri in questo stato non sarà mai deluso. Persino al momento stesso della transizione (dal fisico all'astrale), se diviene ancorato in esso, egli raggiunge lo stato ultimo della comunione con lo Spirito-. Se superate i desideri fisici, non uscirete da Dio mai più. E' il desiderio che vi riporta su questa terra. Noi fummo figliuoli prodighi, e se non abbandoniamo i desideri, non possiamo ritornare a Dio. Se siamo costretti a lasciare improvvisamente questa terra con desideri ancora vivi nel nostro cuore, dovremo ritornare qui finché non li avremo smaltiti. E' necessario riguadagnare la nostra perfezione prima di poter ritornare a Dio. Quando imperversa la bufera, le onde si sollevano dall'oceano, ma non appena l'oceano si calma, l'onda può ricadere in seno al mare. Così è per noi. Appena questa tempesta di desideri materiali s'è placata, possiamo nuovamente fonderci con l'oceano di Dio. Il Cristianesimo primitivo insegnava la reincarnazione. Gesù aveva rivelato la sua conoscenza di questa verità quando disse: -Elia è già venuto, e non l'hanno riconosciuto... I discepoli compresero allora ch'egli aveva parlato loro di Giovanni Battista-. Matteo, 17, 12 13. Quando disse: -Elia è già venuto-, intendeva l'anima di Elia che s'era reincarnata nel corpo di Giovanni Battista.
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