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SCHEDA ARTICOLO N. «01889»

CLASSIFICAZIONE: 5
TIPOLOGIA: AFFINE
AUTORE: CRISTOFORO BARBATO
TITOLO: PATTO TRA ALIENI ED IL VATICANO, SECONDO UN GESUITA (MONOGRAFIA LUNGA)
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TESTO ARTICOLO

Patto fra Alieni e Vaticano

Esiste un Patto fra Alieni e Vaticano. Lo sostiene un Gesuita

di Cristoforo Barbato

PREMESSA

Roma, 2001

Nel 2000 lavoravo a Roma in qualità di redattore della rivista - Stargate- ,
dove pubblicai una serie di articoli inerenti le mie ricerche sulle
apparizioni di Fatima e il famoso Terzo Segreto, i vari misteri coinvolgenti
il Vaticano nonché le possibili implicazioni aliene delle stesse apparizione
portoghesi avvenute nel 1917. In seguito alla pubblicazione iniziai a
ricevere una serie di e-mail da un personaggio che si definiva un - insider-
del Vaticano, il quale fu spinto a contattarmi (anche se in maniera anonima
sporadicamente lo aveva gia fatto in precedenza) perché attratto proprio
dalle mie ricerche inerenti l’inchiesta sulle apparizioni di Fatima, e non
solo.

Dalle lettere, inviatemi da questo personaggio, emergeva che il Vaticano
annoverava una struttura d’intelligence, chiamata dal mio interlocutore
Servizio Informazioni del Vaticano (in breve SIV). Nelle mail erano
contenute delle informazioni interessanti, ed in una di esse mi fu
preannunciato che molto presto avrei ricevuto del materiale tra cui un
video, fattomi recapitare in seguito per posta, inerente l’osservazione del
presunto decimo pianeta in avvicinamento al sistema solare.

La ripresa sarebbe stata effettuata da una sonda spaziale inviata nello
spazio remoto, facente parte di un programma spaziale avviato nei primi anni
‘90, denominato - Sìloe- . Da tali indicazioni e non solo, ho capito che lo
scrivente era a conoscenza d'informazioni di gran lunga più dettagliate di
quelle rilasciatemi per iscritto. Per un anno circa vi furono contatti
informali via e-mail e per posta, nei quali mi rivelò di essere un Gesuita
membro del SIV e di lavorare a Roma presso alcune strutture della Santa
Sede, cosa che in seguito verificai essere vera, informandomi a sua
insaputa. In seguito e con una certa difficoltà riuscì ad avere un primo
incontro fisico in un luogo pubblico della capitale, dove iniziò a rivelarmi
alcune informazioni.

L’incontro, avvenuto nel 2001, fu voluto fortemente da me, in quanto
- conditio sine qua non- per il proseguimento dei nostri contatti, dato che
fino ad allora il mio atteggiamento, nonostante il videotape, fu
contraddistinto da un ovvio scetticismo e diffidenza nei suoi confronti. Fu
in quella occasione che i miei dubbi si dissiparono, quando mi mostrò le sue
credenziali, alcune delle quali corrispondevano in buona parte con quanto da
me precedentemente appurato. Inoltre mi rivelò di usufruire di
un’autorizzazione alla supervisione denominata ‘Secretum Omega’, che è la
più alta categoria di classificazione di segretezza in Vaticano equivalente
al 'Cosmic Top Secret' della Nato.

Il dialogo si svolse sottoforma di continue domande e risposte, in quanto
durante l’ultima comunicazione era stato concordato che avrei posto delle
domande ben precise. Difatti avvenuto l’incontro il Gesuita ribadì tale
impostazione del dialogo anche se, nonostante il mio desiderio di porre
svariate domande e il poco tempo a disposizione, alcune sue risposte hanno
ovviamente stravolto l’impostazione originaria di alcuni quesiti. Tuttavia
la conversazione che segue anche se costituisce la summa di quanto
rivelatomi non è del tutto completa, in quanto alcune informazioni e
dettagli aggiuntivi, ricevuti sia in precedenza che in seguito all’incontro,
ho preferito non rivelarli, almeno per il momento.

[Barbato] Come è entrato a far parte del S.I.V.?

[Gesuita] Il S.I.V. annovera elementi provenienti da diverse realtà, tutte
strettamente connesse alla Chiesa e composte soprattutto, almeno nella parte
dirigenziale, da sacerdoti in maggioranza aderenti all’ordine dei Gesuiti,
monaci Benedettini e Religiose; in tutto poco più di un centinaio di
elementi. Possono sembrare pochi ma non è così se si considera che in ogni
parte del mondo dove c’è un sacerdote o una suora c’è una potenziale fonte
d’informazioni preziose. Altri elementi sono stati, e tutt’oggi, sono
seguiti in ambienti ed istituzioni a carattere laico interne alla Chiesa
come ad esempio: associazioni a carattere umanitario, schieramenti politici
vicino alla Santa Sede, movimenti cattolici giovanili, ecc. Il mio iter è
stato molto simile a questo. In sintesi gli elementi come me sono stati
segretamente seguiti, indirizzati e formati secondo determinati criteri noti
in certi ambienti. Ognuno di noi oggi si rende conto di aver avuto in
passato un suo - angelo custode- nonché mentore, successivamente.

[B] Potrebbe fornirmi maggiori elementi sul S.I.V.? Perché è stato creato,
da quanto tempo opera...

[G] La struttura è top secret ma per ora posso dirle che è organizzata in
maniera analoga alle altre strutture d’intelligence come CIA, MI6 l’ex KGB
ecc. Non ha una sede ufficiale fissa ma sceglie di volta in volta un sito
dove riunirsi, in strutture però sempre sotto la giurisdizione della Città
del Vaticano. Da un punto di vista cronologico la scintilla che ha innescato
l’avvio di tale organizzazione scaturisce da un evento avvenuto nella prima
metà degli anni ‘50 negli Stati Uniti, per l’esattezza nel Febbraio del
1954. L’evento in questione fu l’incontro di una delegazione aliena avvenuto
in California nella base di Muroc Airfield (divenuta poi la sede della base
aerea di Edwards) con il presidente Dwight Eisenhower e a cui presenziò
l’allora Vescovo di Los Angeles James Francis McIntyre.

L’incontro venne opportunamente filmato dai militari con tre cineprese 16mm,
dislocate in vari punti, caricate con pellicola a colori e motore con
caricamento a molla; quest’ultima soluzione piuttosto scomoda, perché
costringeva ogni operatore a cambiare bobina ogni 3 minuti circa di ripresa,
fu necessaria in quanto in presenza degli alieni e delle loro astronavi i
motori elettrici delle cineprese più grandi non riuscivano a funzionare.
Furono girati in tutto sette rulli da trenta metri, per un totale di circa
venti minuti di ripresa.

Al termine dell’incontro ogni membro della delegazione terrestre giurò
solennemente di non rivelare a nessuno quanto visto e sentito degli alieni.
Non mi chieda che fine ha fatto il film perché credo che conosca già la
risposta. Comunque, nei giorni a seguire McIntyre, probabilmente contrariato
per aver prestato un giuramento che in coscienza riteneva iniquo, partì di
gran fretta per Roma al fine di incontrare il Santo Padre Pio XII per
riferirgli dell’incredibile evento. Ma il Vescovo McIntyre per poter
giungere in Italia doveva effettuare uno scalo prima a New York per poi
ripartire alla volta di Roma, il tutto con l’ausilio di un aereo privato. Il
velivolo decollato in un primo momento da Los Angeles dopo circa un’ora e
mezzo di volo a causa d’improvvisi problemi tecnici fu costretto ad
atterrare nel cuore della notte su una pista dell’aeroporto - Skyhaven- sito
a Las Vegas. Durante il periodo necessario alla riparazione dell’aereo,
circa un’ora e mezzo, salì sull’aereo un personaggio che chiese di conferire
con il Vescovo.

L’uomo che mostrò credenziali militari delle forze armate USA ,era un
colonnello dell’USAF, fu ricevuto da McIntyre. La conversazione durò circa
venti minuti durante i quali quest’uomo diffidò il Vescovo dal riportare con
esattezza tutta la vicenda a cui aveva assistito, in quanto l’intera
questione aliena era già oggetto di studio e controllo da alcuni anni e che
doveva essere d’esclusivo appannaggio dell’USAF. Il militare sottolineò che
il Presidente aveva chiesto solo un parere di carattere spirituale e
soprattutto di discernimento in quella situazione assai anomala e che il
giuramento non si riferiva soltanto ad una possibile divulgazione di un tale
evento al mondo intero ma che si estendeva anche al Santo Padre. Non ultimo
il problema delle infiltrazioni di spie sovietiche all’interno dello stesso
Vaticano. Il Vescovo rispose che era suo preciso dovere riferire al Papa di
tale incredibile evento. Oggi si è propensi a pensare che quel guasto fu
voluto preventivamente per dar luogo a quest’incontro, organizzato da alcuni
militari probabilmente all’insaputa dello stesso Eisenhower. Prima di
congedarsi il militare disse al Vescovo che la scelta di riportare quella
notizia a Roma avrebbe creato seri problemi e a lui personalmente sarebbe
potuto costare molto. Tra l’altro, quanto di quell’incontro con gli alieni
fosse stato predetto in qualche messaggio di carattere divino non c’è dato
sapere.

Due giorni dopo il Pontefice Pio XII ricevette il Vescovo McIntyre. Dopo
aver meditato molto sulle implicazioni che avrebbe potuto avere un rapporto
esclusivamente militare con gli alieni, il Papa decise di istituire un
servizio d’informazioni segreto con una denominazione sulla falsa riga del
servizio d’informazioni militare fascista, il SIV appunto, che avrebbe
dovuto raccogliere tutte le informazioni possibili sulle attività delle
entità aliene e sulle informazioni che su di esse avrebbero raccolto gli
americani. Era di fondamentale importanza tenere aperto il canale di
comunicazione con il presidente Eisenhower. Il SIV sostanzialmente venne
costituito per acquisire e gestire tutte quelle informazioni riservatissime
che riguardavano soprattutto la tematica extraterrestre coordinandosi con le
altre strutture d’intelligence di altri paesi. La neonata struttura si
proponeva fondamentalmente di gestire gli aspetti dal punto di vista morale,
filosofico, etico e religioso.

[B] Cos’è che ha fatto pensare a Pio XII che i militari americani avrebbero
condiviso informazioni così delicate con il Vaticano? Come la mettiamo con
il militare incontrato all’aeroporto di Las Vegas?

[G] Vede, essere convocati dal presidente degli USA nel cuore della notte
per un aiuto ed un supporto spirituale in una situazione che potremmo
definire unica nella storia dell’uomo moderno, credo sia solo segno di stima
e fiducia. A conferma di ciò le dico che una volta tornato negli Stati Uniti
McIntyre e l’Arcivescovo di Detroit Edward Mooney in un secondo momento,
furono i principali coordinatori delle operazioni di passaggio delle
informazioni al Vaticano. Gli eventi però presero una piega inaspettata in
quanto lo stesso McIntyre ed altri esponenti del SIV iniziarono ad avere
degli incontri diretti, in assenza e all’insaputa dei militari, con una
razza aliena di tipo nordico, apparentemente positiva, proveniente dalle
Pleiadi; questi alieni misero in guardia dagli esseri che erano stati
incontrati in precedenza dagli americani nel deserto della California.
Questi incontri con esponenti del SIV si verificarono più volte negli USA e
due volte anche all’interno dei Giardini Vaticani presso la Pontificia
Accademia delle Scienze, alla presenza dello stesso Papa Pio XII.

[B] Allora, quello che asserì Padre Pio da Pietralcina sull’esistenza
d’esseri viventi in altri mondi che non avevano peccato e che per tale
motivo hanno raggiunto un grado evolutivo elevatissimo, è vero?

[G] Certamente, ma questi esseri a cui adesso si riferisce vivono su un
piano dimensionale, se così si può dire, diverso pur non essendo angeli nel
vero senso della parola, mentre gli alieni nordici di cui ho parlato sono
esseri in carne e ossa, che seppure molto evoluti da un punto di vista
tecnologico e spirituale hanno la loro corporeità. Queste creature
asserirono di aver scoperto nella Chiesa Cattolica, o più precisamente nel
messaggio Cristico, la presenza autentica di Dio e si dichiararono
disponibili alla collaborazione per il bene dell’umanità. Fu proprio questa
affermazione da parte di questi esseri che convinse Pio XII a collaborare
con loro, considerandoli addirittura autentici convertiti alla fede
cristiana. Probabilmente il Pontefice pensò che la Chiesa Universale doveva
cominciare ad estendere il suo messaggio anche ad esseri provenienti da
altri mondi.

Comunque sia, questi alieni negli anni a seguire furono d’aiuto determinante
per la Chiesa di Roma nel portare avanti specifici compiti nel mondo. In
particolare intervennero in determinate situazioni di carattere politico e
sociale di portata mondiale (su questo punto invito a rileggere quanto
scritto a suo tempo dal console Alberto Perego in alcuni dei suoi libri,
NdA). In seguito anche Papa Giovanni XXIII beneficiò dell’appoggio di questi
esseri che avevano sposato la causa Cristiana ma preferì rendere sempre
comunque il merito a più vaghi - interventi angelici- . Papa Giovanni aveva
ereditato, se così si può dire, un accordo di collaborazione tra la Santa
Sede e gli alieni positivi di razza nordica stipulato con il predecessore.
La cosa andò avanti per tutta la durata del pontificato di Roncalli il quale
però aveva più volte espresso ai vertici del SIV il suo disappunto per
l’estrema fiducia che si stava riponendo in quelle creature, tanto che oggi
si è portati a pensare che uno dei motivi che diede il via al Concilio
Ecumenico Vaticano II sia stata proprio la necessità di fare un primo e
concreto passo verso il rinnovamento della Chiesa, anche in vista di un
possibile ed imminente - contatto- .

[B] In riferimento a questi interventi o ‘mediazioni celesti’, possiamo
includere anche il presunto incontro avvenuto nel 1963 tra il contattista
americano George Adamski e il Papa?

[G] Ci stavo proprio arrivando. Adamski incontrò realmente il Papa. Si recò
a San Pietro una volta soltanto per incontrare l’allora Pontefice il quale
aveva già deciso che la Chiesa non doveva più intrattenere rapporti diretti
e collaborazioni con gli alieni, seppur positivi. Giovanni XXIII riteneva
inoltre inaccettabile che una simile relazione fosse rivelata al popolo
cristiano. Il compito affidato dagli alieni ad Adamski fu quello di tentare
un estremo ed ultimo accordo con il Pontefice ormai morente. Egli fu un
messaggero per conto degli stessi esseri che incontrarono Pio XII. Queste
entità incaricarono lo stesso Adamski di consegnare al Papa un dono;
quest’ultimo, che conteneva una sostanza liquida che avrebbe fatto sparire
in pochi giorni l’eteroplasia gastrica da cui era affetto, peggiorata in
quelle ultime ore da una peritonite acuta. Il Papa non bevve quella
sostanza; disse in punto di morte guardando il Crocefisso; - Quelle braccia
allargate del Cristo sono state il programma del mio pontificato.

Un pontificato umile e modesto quanto volete, ma di cui mi sono assunto
tutte le responsabilità. Sono contento di quello che ho fatto e di come l’ho
fatto....- . Tuttavia questo gesto da parte degli alieni fece concludere al
Papa, con quel poco di lucidità ed energie che gli erano rimasti, che questi
- fratelli del cosmo- avrebbero potuto condurre un’attività sicuramente
positiva e benevola verso l’umanità ma che avrebbero dovuto operare
autonomamente e distintamente alla Chiesa e, in generale, dall’operato
dell’uomo che, con la preghiera, agisce secondo la Legge di Dio e, in
particolare, sotto l’azione dello Spirito Santo. Con il tentativo di Adamski
terminò il rapporto diretto tra queste creature ed il Papa stesso e i suoi
successori, i quali fidandosi dell’illuminazione di Giovanni XXIII
stabilirono che non era più opportuno avere rapporti diretti.
Successivamente in un manoscritto riservato di Papa Roncalli per il suo
successore, con allegato un dossier riservato sul S.I.V., il Pontefice
menzionò un passo del Vangelo che chiudeva e spiegava chiaramente
l’atteggiamento della Chiesa nei confronti degli esseri positivi provenienti
da altri mondi:

Dal Vangelo secondo Marco ( 9, 38 e seg)

In quel tempo, Giovanni rispose a Gesù dicendo: - Maestro, abbiamo visto uno
che scacciava i demoni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era
dei nostri- . Ma Gesù disse: - Non glielo proibite, perché non c’è nessuno che
faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. Chi
non è contro di noi è per noi. Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua
nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la
sua ricompensa- .

Il senso, in estrema sintesi, è che la presunta attività positiva di questi
alieni, che avevano aderito al messaggio cristico, non doveva essere
ostacolata, ma - benedetta- , doveva essere però un’attività disgiunta e
parallela a quella della Chiesa. Gli alieni di conseguenza erano da
considerarsi alla stregua dello straniero che guarì nel nome di Cristo, e
questi non gli impedì di farlo. In tal senso andrebbe inserito il discorso
che il neo Pontefice, insediatosi al defunto Pio XII, fece il 5 Aprile 1961
quando rivolgendosi alla folla riunitasi in Piazza San Pietro per l’udienza
generale disse: - alcune voci che prima ci erano ignote. Ma si tratta sempre
di voci che dal cielo scendono sulla Terra, voci che hanno il riflesso
dell’onnipotenza del Padre Celeste- .

[B] Parliamo dei suoi incarichi in seno al SIV.

[G] I miei incarichi erano di carattere puramente tecnico, i più importanti
erano ad esempio ricevere informazioni segretissime provenienti da un
radiotelescopio del Vaticano situato in Alaska e girarle ai rispettivi
destinatari…

[B] Un attimo solo, ma di quale radiotelescopio sta parlando? Non sapevo che
il Vaticano possedesse una struttura del genere in tale area geografica.

[G] Il Vaticano possiede e gestisce un radiotelescopio avanzatissimo, che
adotta sistemi e tecnologie all’avanguardia, gestito solamente da personale
appartenente all’ordine dei gesuiti e che è ubicato all’interno di un
impianto industriale per il recupero del petrolio, apparentemente dimesso,
sito nello stato americano dell’Alaska. Il complesso è mimetizzato perché
ufficialmente le attività che vi si svolgono non sono le stesse della
struttura del VATT in Arizona e sono coperte dal massimo segreto.

[B] Quando è stato costruito tale apparato e soprattutto con quali finalità
visto che il Vaticano annovera già altri siti astronomici in varie parti del
mondo?

[G] Quello che posso dire è che è stato costruito nel 1990 con lo scopo di
studiare i corpi celesti ‘anomali’ in avvicinamento alla terra, analogamente
a quanto fatto per esempio dalla CIA, che tra i tanti suoi ‘occhi segreti’
annovera il telescopio gemello di Hubble, SkyHole 12. Inoltre il SIV fu
avvisato durante gli incontri con Pio XII dell’avvicinamento di un corpo
celeste al sistema solare ospitante una razza aliena evoluta e molto
bellicosa. Seppi ben presto che il materiale che dovevo ricevere qui a Roma
ed elaborare al computer era molto interessante e segretissimo.

Fu durante l’elaborazione di alcuni dati e informazioni provenienti da
questo radiotelescopio che una sonda inviata nello spazio remoto, inserita
all’interno di un programma di esplorazione spaziale avviato nei primi anni
‘90 denominato SILOE, aveva fotografato un pianeta di dimensioni enormi in
avvicinamento al sistema solare. I dati furono ricevuti in Alaska nel mese
di ottobre del 1995. Qui cominciarono i miei problemi. Scoprii che non
dovevo decrittare io i dati provenienti da quella sessione di trasmissione e
si creò una situazione pericolosa. Fu allora che il mio referente mi rivelò
che all’interno del Vaticano erano conviventi due fazioni che si
contendevano la gestione di un tipo di informazioni con un livello di
segretezza di gran lunga superiore al TOP SECRET.

[B] Potrebbe fornirmi ulteriori dettagli sul programma spaziale SILOE? Chi
ha progettato la sonda, da dove è stata lanciata…

[G] La sonda denominata - Siloe- prende il nome proprio dall’omonimo
programma di esplorazione spaziale avviato nei primi anni ‘90. Inoltre posso
aggiungere che il programma Siloe è a sua volta inserito in un altro e più
vasto programma, denominato Kerigma. (Sulla natura di quest’ultimo e degli
altri sottoprogrammi che lo compongono non mi e stato rivelato nulla, NdA).
Per ora posso solo dirle che la sonda è stata assemblata presso l’Area 51,
disponeva di un motore a impulsi elettromagnetici e, una volta completata,
fu collocata in orbita da un velivolo del tipo Aurora. La sonda non
disponeva di calcoli e preindicazioni sulla traiettoria e ubicazione precise
di Nibiru, per cui il suo scopo era di approssimarsi al pianeta correggendo
la rotta il più possibile per poi riavvicinarsi al Sistema Solare ad una
distanza tale da poter trasmettere dati e immagini al radiotelescopio
segreto posizionato in Alaska. La sonda venne lanciata una volta ultimato il
radiotelescopio ed effettuò la trasmissione delle riprese nel 1995.

[B] Quanto da lei affermato mi spinge a rammentare alcune delle teorie
formulate dal ricercatore Zecharia Sitchin in merito al noto 12° pianeta e
di un suo futuro ritorno. Conosce tali studi?

[G] Si, almeno negli aspetti principali; ciò che posso dirle di sicuro è che
il S.I.V. in collaborazione con la Lockheed Martin inviò quella sonda che
realizzò le immagini da me elaborate. Si tratta di un corpo celeste molto
grande che nel giro di tre anni al massimo, a partire dal 2001, farà
- sentire- la sua presenza all’interno del sistema solare.

[B] In che modo ha avuto accesso a simili informazioni?

[G] Attualmente usufruisco di un’autorizzazione alla supervisione denominata
‘Secretum Omega’. Questa è la più alta classificazione di segretezza in
Vaticano, equivalente al 'Cosmic Top Secret' della Nato. Esso è suddiviso in
tre livelli d’informazione: dal meno dettagliato Secretum Omega livello III
al Secretum Omega livello I che è il più completo. Il mio compito
attualmente è di formare nuovi elementi del S.I.V. e di avviarli all’uso dei
sistemi di comunicazione propri di tale organismo.

[B] In Italia le informazioni raccolte dal radiotelescopio in Alaska come
giungono?

[G] In Italia esistono impianti radio e antenne unitamente a due satelliti
geostazionari sopra l’Italia stessa di una compagnia di telecomunicazioni
americana, la Sprint International, che ha parabole nel nord e nell’estremo
sud dell’Italia. Tale compagnia ha un contratto speciale con il SIV e su un
canale riservato invia e riceve dati cifrati con un algoritmo di
crittografia riservato e personalizzato, in uso dal 1994. Prima il SIV usava
un sistema di crittografia ideato da una società svizzera che in seguito fu
abbandonato, perché uno dei membri di questa società lo rivendette
clandestinamente agli israeliani. Altre informazioni di carattere tecnico
per ora non posso fornirle.

[B] Vorrei porle una domanda su un noto religioso italiano legato alla
Chiesa, mi riferisco a Monsignor Balducci che ha pubblicamente rilasciato
determinate affermazioni sulla tematica extraterrestre. Balducci per caso
opera in accordo con il S.I.V.? È a conoscenza della sua esistenza?

[G] Sicuramente Padre Balducci ha condotto i suoi studi e le sue ricerche in
maniera totalmente autonoma senza seguire alcun tipo di programma stabilito
in precedenza. Nelle sue ricerche non è mai stato ostacolato, anzi in
qualche circostanza è stato in un certo modo incoraggiato.

[B] Un attimo solo, mi è sembrato di aver capito dalle sue parole che
esisterebbe un programma di divulgazione. È, forse, per tale ragione che ha
deciso d’incontrami e rivelarmi tali informazioni?

[G] Siamo -schegge impazzite- secondo il sistema, ma consapevoli che certi
eventi che stanno per verificarsi coinvolgeranno tutti gli esseri viventi
del pianeta, nessuno escluso. L’umanità intera in questa attuale fase
storica sta vivendo un periodo molto particolare e strettamente collegato ad
alcuni eventi ‘chiave’ contenuti nel libro dell’Apocalisse. Il genere umano
deve affidarsi completamente al messaggio di salvezza e di redenzione di
Cristo, quello che San Paolo ha definito il Kerigma, quello che Giovanni
Paolo II cerca di portare in tutte le nazioni del mondo. Crede che il Papa
non sappia quanto siano vicini certi avvenimenti?

[B] Ma di tutte queste informazioni l’attuale Pontefice quanto conosce, alla
luce anche delle accorate dichiarazioni rilasciate da un anno a questa
parte?

[G] All’interno del Vaticano esistono due correnti in contrapposizione; una
è fautrice di questo programma di informazione ed è difesa anima e corpo da
Wojtila, l’altra è tutta protesa ad ostacolarlo con ogni mezzo, a tal punto
che alcuni elementi di questa fazione fanno parte anche di gruppi di potere
occulti che, per fare un esempio, controllano il mercato petrolifero
mondiale che attualmente sta incidendo sulle varie economie internazionali,
con l’unico obiettivo di schiacciare ogni iniziativa legata alla diffusione
d’energie pulite alternative. Gruppi come quello a cui si può ricondurre la
vicenda del famoso e controverso caso ufologico 'Guardian' che lei conosce,
drammaticamente autentico in gran parte, tranne in quella relativa ai
fotogrammi della presunta entità aliena. Comunque la documentazione cartacea
e le informazioni in esso contenute descrivono una situazione reale. La
realtà spesso supera la fantasia più sfrenata; purtroppo è così. Ma di tali
organizzazioni occulte, il vertice è l’SVS.

Fonte originale: secretum-omega.com
Fonte: archivioufofiles.blogspot.it

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