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SCHEDA ARTICOLO N. «01929»

CLASSIFICAZIONE: 3
TIPOLOGIA: YOGA
AUTORE: DI OSHO
TITOLO: ACCETTARE LA VITA '...SOLO COSÌ POTRÀ DARTI DI PIÙ'
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TESTO ARTICOLO

(tratto da: Osho, From Personality to Individuality #23) - Ma è tutta qui la vita? - Talvolta viene da chiederselo. Sempre a rincorrere i nostri sogni (denaro, sicurezze… diventare magari ‘qualcuno’) in un susseguirsi di giorni praticamente sempre uguali e spesso così inutili. Uno strano miscuglio di noia e di ansia di arrivare a soddisfare i nostri desideri, una miscela che talvolta può diventare esplosiva. E tutto intorno una società che ci sta proponendo da una parte o traguardi puramente materiali (soldi e successo!) o prediche ‘buoniste’ che suonano ormai vecchie, vuote e del tutto ipocrite; mentre dall’altra ci bombarda di notizie ‘ad alto impatto emotivo’, fatte apposta, sembra, per aumentare le nostre paure, per giocare sull’incertezza del domani, sulle nostre insicurezze. È la fatica, o anche l’impossibilità – in casi drammatici che sempre più numerosi arrivano sulle prime pagine dei giornali – di accettare la vita così com’è. Allora si legge di stragi provocate dal fallimento di un matrimonio, di suicidi che decidono di ‘portarsi dietro’ anche i figli, di fatti di sangue ed episodi di violenza compiuti… ‘tanto per far qualcosa’ durante un week-end. E comunque, anche senza arrivare a tanto, si tratta di un malessere diffuso – di un ‘sottosviluppo’ emotivo ed esistenziale – che ci porta a vivere di corsa e male un oggi sempre sacrificato sull’altare di un ipotetico futuro, rassegnati a una vita che ci lascia quasi sempre esausti e insoddisfatti… e da qui la voglia – il bisogno? – semplicemente di svagarsi, di divertirsi e basta, di desensibilizzarsi, di dimenticare questa routine, quando è possibile… per tornare poi – il lunedì mattina, o alla fine delle vacanze – un po’ più tristi al tran-tran di sempre. Ma è tutta qui la vita? …tu sei abbastanza intelligente per vedere che la vita non ha senso, che continuare a vivere è futile: non ne ottieni nulla. La vita è lo sforzo di lasciare la tua firma sull’acqua – neppure sulla sabbia!… perché sulla sabbia potrebbe rimanerci, per un poco, prima che venga il vento e la distrugga. È scrivere sull’acqua, e scompare nello stesso momento in cui appare – e nulla rimane, nemmeno un po’ di fumo. Quanti milioni di persone hanno vissuto sulla terra? Cosa si sono lasciati dietro? Erano persone proprio come te. Facevano le stesse cose che fai tu, avevano ogni tipo di pensieri, sogni, ideali. Hanno compiuto ogni tipo di sforzo per essere creativi, per realizzarsi, per essere soddisfatti. Ma cosa ne rimane? Ora se siano esistiti o meno, non fa alcuna differenza, non cambia nulla. Se non ci fosse stato alcun essere umano prima di noi, non farebbe alcuna differenza. E la tua esistenza, cosa cambierà? Se tu non riesci ad apportare alcun cambiamento, allora la tua vita non è creativa. Creatività significa che la tua presenza qui crea una differenza: lasci la terra non esattamente la stessa come l’hai trovata, le tue tracce rimarranno per sempre. Tu te ne sarai andato, ma ciò che hai creato continuerà ad influenzare generazioni dopo generazioni. Ogni uomo che abbia mai vissuto si è interrogato sul senso della vita: che significato ha? È puro vegetare? Nessun animale si annoia perché a nessun animale importa del significato della vita, nessun animale ha interesse per la creatività. Un bufalo che mastica erba è soddisfatto quanto un Gautama il Buddha, ma non è consapevole della sua soddisfazione – questa è la differenza. È perfettamente soddisfatto: nessun domani, nessun ieri, nessun problema. Osserva il bufalo che mastica l’erba e noterai la differenza tra uomo e animale… Un uomo può star seduto su un trono tutto d’oro – non fa differenza – o può essere un mendicante… entrambi continueranno a chiedersi, sempre, perché sono qui, per quale ragione? È puro caso, o ho un destino da realizzare? Questo interrogativo rimane senza risposta, da qui la noia. Non riesci a trovare appagamento, beatitudine, o alcun senso. Vedi le giornate scorrere e sai che la morte si avvicina, continua ad avvicinarsi – sempre più vicina – e la vita non ti sta dando nulla. Le tue mani sono vuote. Stranamente, quando un bambino nasce, nasce con le mani chiuse, come se portasse con sé qualcosa nella vita. Quando un uomo muore, muore con le mani aperte – tutto è perso. Non c’è nulla da tenere nella mano, non c’è nemmeno bisogno del pugno. Nessun uomo è mai morto con i pugni chiusi, e nessun bambino è mai nato con le mani aperte. Ogni bambino nasce con l’idea che ci sarà qualcosa di magnifico. Ogni bambino arriva con speranze, ambizioni, desideri e con la fiducia che tutto questo si realizzerà: che i suoi sogni non rimarranno sogni, diventeranno una realtà. Per me la metafora dei pugni chiusi è questa: arriva con un tesoro, con un segreto. Non arriva senza un messaggio – arriva con qualcosa da realizzare. Viene con un destino. Ecco perché i bambini non si annoiano. Piangeranno magari, o magari grideranno, forse rideranno, o magari sorrideranno, ma non troverai bambini annoiati. Non si sono ancora accorti che la vita non è quello che dovrebbe essere. Non hanno ancora sperimentato che la vita è fatta della stessa materia dei sogni. Occorre che crescano un po’, un po’ di esperienza. Ogni bambino ti rivolge mille e una domanda. E tu continui a dargli risposte false, perché la tua vigliaccheria non ti permette di accettare la tua ignoranza,. Lui ti chiede, 'Chi creò il mondo?' e tu gli rispondi senza sapere nulla di dio, 'Dio creò il mondo'– senza sentir per nulla la vergogna, senza cambiare espressione. Tu rispondi come se sapessi, ma tu non sai: stai barando. E non stai soltanto ingannando il bambino, stai ingannando te stesso. È un’arma a doppio taglio. Se hai successo nell’ingannare il bambino, hai avuto successo anche nell’ingannare te stesso, credendo forse di sapere. Raccontando continuamente alle persone che dio ha creato il mondo, inizierai a credere alle tue bugie. Certamente inizierai a non annoiarti. Le bugie sono molto interessanti perché sono una tua invenzione. La ricerca della verità passa attraverso la noia. Non è un intrattenimento. Qualcuno ha fatto la domanda: 'Perché le persone sono così poco interessate nello scoprire la verità?'. Non è necessario andare lontano per trovare la risposta. Porsi domande sulla verità significa che stai diventando serio. Significa che stai lasciando il mondo dell’intrattenimento: questa è noia. Perché la gente si distrae con tutti questi intrattenimenti? Semplicemente per evitare di annoiarsi. Osserva te stesso lasciato solo in casa per una giornata. Inizi a fare cose strane: accenderai la radio, poi la spegnerai, poi accenderai la TV – non che tu ne sia veramente interessato, ma cos’altro fare? Quando sei lasciato solo, la noia cala su di te; inizierai a telefonare agli amici – ‘vuoi venire a casa mia… posso venire da te?’ – Lui è annoiato, tu sei annoiato. Due persone annoiate – è interessante – iniziano a intrattenersi l’uno con l’altro. Per quanto posso vedere, questo è assolutamente contro l’aritmetica… due persone annoiate che si incontrano creeranno una doppia noia. …la vita sembra essere pura noia. Il matrimonio ha fallito, la religione ha fallito, la politica non ti porta da nessuna parte… puoi avere tutto il denaro del mondo, e rimani povero quanto lo eri prima. La noia è qualcosa di veramente fondamentale. È parte del non accettare il tuo star da solo. È parte del non essere capace di godere del tuo star solo con te stesso. La società ti ha insegnato a sfuggirla… correre via, senza girarti, ma la noia ti segue come un’ombra. La noia è la tua ombra, non puoi sfuggirle. Forse per alcuni momenti potrai annegarla nell’alcol, ma la mattina dopo tornerà, peggio di prima. La chiamerai ‘postumi da sbronza’. Soffrirai di questi postumi, ma berrai ancora, sapendo perfettamente bene che i postumi torneranno, ma almeno per qualche ora tu sarai assente. Gli ubriaconi non sono annoiati. Puoi andare in qualsiasi bar e osservarli. Sono pienamente soddisfatti e se la spassano, gridano, si picchiano: ne fanno di tutti i colori, ma sono raggianti. Non li troverai miserabili, seduti in un angolo, come il filosofo della statua di Rodin il Pensatore – con la mano che regge il mento e gli occhi semichiusi… mostra la sua tristezza. La statua del Pensatore di Rodin ha esattamente catturato il senso di noia: è cosi annoiato, che non ha energia neppure per aprire gli occhi e guardarsi intorno. Dentro di lui domande su domande… in coda, una fila senza fine. La mia vita è assolutamente solitaria, questo è strano a dirsi perché ho vissuto per trentacinque anni tra le folle. Ma io sono solo in mezzo alla folla. Voi siete qui ma io sono solo. La mia vita è una totale routine. Al mattino esattamente a una certa ora mi alzo… Ma non sono annoiato, ho lasciato perdere ogni confronto… non mi porto dentro alcuna memoria psicologica. Continuo a lasciarle cadere di momento in momento, così posso godere, per l’eternità, della stessa cosa… non mi annoia mai. È difficile da credere, ma ho imparato una cosa: se puoi godere del tuo star da solo allora puoi goderti qualunque cosa. Questo è un principio fondamentale. Il ripetere vecchi schemi diventa noioso. I modi per uscirne sono due: uno è il non ripeterli, che è impossibile, perché la vita consiste di piccole cose. Dovrai lavarti i denti tutti i giorni. Quanti modi originali troverai per farlo? …se inizi ad annoiarti con quello ogni mattina, allora inizierai annoiato. Godine, non far confronti. Cosa c’è da paragonare? Se non fai paragoni, non sarà più una ripetizione. Dovrai fare la doccia – e sarà la stessa storia. Indosserai i vestiti e svolgerai il tuo lavoro – più o meno sarà lo stesso. Se provi a fare qualcosa in modo nuovo, per essere creativo, diventerai semplicemente matto. Nella vita non puoi essere originale in ogni momento. Ma quello che si può fare… quello che è accaduto a me è: fin dal momento che ho iniziato a godere dell’essere me stesso, tutte le memorie psicologiche hanno iniziato a cadere come polvere ogni giorno – tutto, proprio perché non è paragonato col passato, è nuovo, è originale. Vi guardo, e non sento mai che ‘questa è la solita gente’, nemmeno per un singolo momento: sono passate ventiquattro ore, e voi siete invecchiati. Così tanta acqua è passata nel Gange, non è più la stessa acqua. Così tanta vita ha fluito attraverso di te… non sei più la stessa persona. Sì, il tuo viso è simile, ma non esattamente lo stesso. Gautama il Buddha diceva, 'La vita è come una fiamma. Tu accendi una candela alla sera, la candela brucia l’intera notte. Vedrai che la fiamma è più o meno la stessa, ma non è la stessa fiamma. La fiamma diventa fumiginosa, e la nuova fiamma appare. La vecchia va scomparendo e quella nuova sta apparendo, ma il passaggio è così veloce che è difficile notare il passaggio tra l’apparire della fiamma nuova e lo scomparire di quella vecchia. Questo è il motivo per cui credi sia la stessa fiamma. Al mattino quando spegni la candela, non credere che stai spegnendo la stessa candela che hai acceso la sera prima, non lo è. In queste dodici ore la fiamma ha continuato a cambiare: è un flusso.' Così è la vita, così è ogni cosa – cambia costantemente, sempre in movimento. Nulla è lo stesso, nulla può rimanere lo stesso per due attimi consecutivi. Una volta che hai capito questo… ma questa comprensione deve diventare la tua esperienza nella fiamma della tua vita. Quando vedi che la fiamma della tua vita è un flusso, una continuità in movimento, un flusso ininterrotto, allora tutto attorno a te diventa nuovo… simile, ma nuovo. Nel momento che sentirai il tuo essere nuovo, e tutto intorno a te diventa nuovo, la noia allora scompare. Gli animali non si annoiano, gli idioti non si annoiano, perché non hanno l’intelligenza per vedere. Gli illuminati non sono annoiati perché possono vedere la totalità del loro essere – questa è una costante novità, la polvere non si accumula, e lo specchio rimane pulito, e tutto quello che si riflette nella tua consapevolezza è nuovo. L’albero all’esterno della casa non sarà più lo stesso, alla mattina. Per favore, non comportatevi con l’albero come se fosse lo stesso: gli sono spuntate delle foglie nuove, le foglie vecchie sono cadute… magari gli son sbocciati nuovi fiori, e quelli vecchi forse sono scomparsi. Il cambiamento è l’unico fenomeno permanente nell’esistenza. Non c’è nient’altro di permanente, se non il cambiamento. Per cui cosa c’è da essere annoiati? Non deve essere una comprensione intellettuale: deve sorgere dalla tua esperienza dell’essere una fiamma. Attualmente tu sei una fiamma che continua a cambiare. Nella fiamma arriva qualcosa di nuovo in ogni momento e qualcosa diventa fumo. Quando il tuo star da solo diventa una costante novità, allora qualunque cosa tu faccia è creativo, è originale e nuovo. E non riuscirai più ad annoiarti. Non c’è mai nulla di vecchio – tutto è novità… per sempre. Ma lascia che questa comprensione sorga dalla tua esperienza interiore dello star da solo. Fine.

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