DEFINIZIONE:
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Insieme delle dottrine e dell’organizzazione della Chiesa
d’Inghilterra, sorta dopo il distacco da Roma e sotto l’influenza della Riforma
protestante. La Chiesa anglicana fu costituita nel 1534, quando Enrico VIII fece
approvare dal parlamento l’Atto di supremazia, con il quale si sostituiva al
papa nel governo della Chiesa, rompendo così i rapporti dei fedeli inglesi con
la Santa Sede. Sotto Edoardo VI ed Elisabetta I furono accolti parecchi elementi
della teologia e della pratica protestanti di stampo calvinista (matrimonio per
i religiosi, comunione sotto le due specie, liturgia in lingua volgare), e fu
definita la liturgia (Libro di preghiere del 1549); la proclamazione dei 39
articoli di religione (1563) completò l’opera di sistematizzazione. Nel XVIII
secolo, sotto il regno della regina Anna, venne confermata la completa
sottomissione della Chiesa alla corona (Atto di uniformità, 1713; Atto dello
scisma, 1714). Non mancarono tentativi di resistenza: alla fine del XVIII
secolo, la predicazione di Law e dei fratelli Wesley dette luogo al metodismo,
mentre il partito evangelico, costituendo la cosiddetta Chiesa bassa (Low
Church) intendeva valorizzare la tradizione calvinista. Nel XIX secolo la
reazione alla completa sottomissione della Chiesa alla corona provocò invece il
recupero di molti elementi del cattolicesimo, a cui contribuì principalmente il
movimento di Oxford, con la costituzione entro la Chiesa anglicana di un partito
anglocattolico (v.), detto della Chiesa alta (High Church).
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