DEFINIZIONE:
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É un’espressione, fu impiegata per la prima volta
dall’apostolo Paolo (2 Corinzi 3, 14); "Testamento" è l’atto giuridico
unilaterale mediante il quale si dona senza ricevere alcunché in cambio, ed in
questo specifico caso indica il dono gratuito della Rivelazione di Dio. È la
prima delle due parti di cui è composta la Bibbia (v.) dei cristiani,
corrispondente a grandi linee alla Bibbia ebraica, nota come Tanak. Tale termine
è formato dalle iniziali dalle tre parole che indicano le sue parti: Tràh
(Pentateuco), Nevi’im (Profeti) e Ketvim (Scritti ed Agiografi). Dagli ebrei
viene anche usato il termine miqr, lettura. Si presume che fin dall’antichità
esistesse una biblioteca sacra in cui probabilmente si conservavano il Decalogo,
il Libro dell’Alleanza (con il Libro delle guerre del Signore, Numeri 21, 14, ed
il Libro del Giusto, Giosué 10, 13), il Patto di Giosué (G. 24, 26) ed il Patto
di Samuele(I S. 10, 25). In II Re 22 si parla del Libro della Legge, trovato nei
sotterranei del Tempio durante il regno di re Giosia (forse il Deuteronomio). In
Re sono ricordati il Libro degli atti di Salomone, ed i Libri degli Annali dei
re di Giuda e dei re d’Israele. I manoscritti del Mar Morto (v.), di cui il più
antico frammento è stato datato al V secolo a.C., ed i più recenti al II secolo
d.C., hanno –restituito tutti i libri dell’A. con eccezione del Libro di Ester.
É interessante rilevare che nei diversi manoscritti si riscontrano varianti che
aiutano a spiegare le differenze tra il testo comunemente accettato e le più
antiche traduzioni conosciute: la greca dei Settanta (v.) e quella aramaica. Una
lista redatta nel corso del sinodo di Yamnia (90-100 d.C.) sintetizza i
risultati di una lunghissima indagine selettiva (durata dal V secolo a.C. al II
secolo d.C.), elenca i 24 libri ritenuti di ispirazione divina, detti canonici,
mentre i libri non accettati furono poi definiti extracanonici od apocrifi. I 24
libri canonici sono: 5 Torah; Pentateuco; Bereshit (Genesi); Shemot (Esodo);
Waiqra (Levitico); Bamidbar (Numeri); Devarim (Deuteronomio); 8 Nvi’im
(Profeti); 4 ri’shonim (anteriori); Yehoshua’ (Giosué); Shfetim (Giudici);
Shem’el (Samuele I e II); Melakhim I-II (Re I e II); 4 aharnim (posteriori);
Yesha’yah (Isaia); Yirmeyh (Geremia); Yehezq’l (Ezechiele); 12 profeti minori
in un solo libro: Hsha’ (Osea), Y’l (Gioele), ‘Amos; ‘Obadyah (Abdia), Ynah
(Giona), Mikhh (Michea), Nahuma, Haback (Abacuc), Zefanyh (Sofonia), Hagay
(Aggeo), Zekaryah (Zaccaria), Mal’khi (Malachia); 11 Ktuvin (Agiografi);
Tehillim (Salmi); Mishlò (Proverbi), ‘Iyb (Giobbe), Shir hashirim (Cantico dei
cantici), Rt, ‘Ekhah (Lamentazioni), Qohelet (Ecclesiaste), ‘Estr, Dni’el
(Daniele), ‘Ezra-nehemyh (Esdra-Neemia), Divr haymin I-II (Cronache I-II). In
contrasto con la decisione di Yamnia, gli Ebrei di Alessandria d’Egitto, che da
tempo avevano adottato la lingua greca, considerarono ispirati alcuni libri
scritti originariamente in greco, adottando una raccolta più ampia della
precedente, come risulta dai manoscritti dei Settanta. Tale raccolta servì da
base per il Canone cattolico dell’A., di cui fanno parte alcuni degli apocrifi,
con denominazione cristiana Deuteronomio, ed alcune aggiunte ai libri di Daniele
ed Esdra. La Bibbia protestante segue invece il canone ebraico. L’espressione A.
fu impiegata per la prima volta dall’apostolo Paolo (2 Corinzi 3, 14);
"testamento" è l’atto giuridico unilaterale mediante il quale si dona senza
ricevere alcunché in cambio, ed in questo specifico caso indica il dono gratuito
della Rivelazione di Dio.
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