DEFINIZIONE:
|
Termine avente il significato di restaurazione, di ristabilimento.
Indica il concetto del ritorno di tutte le creature a Dio, ovvero la
reintegrazione nella divinità di ogni cosa creata. Come eresia scaturisce da
Origene (v.), uno dei fondatori della teologia cristiana, noto soprattutto per
il suo tentativo di armonizzare il pensiero cristiano con quello filosofico
greco. Egli infatti non accettò il concetto di A. come restaurazione universale,
sostenuto da San Pietro (Atti 3, 21), ma come conciliazione finale di tutti gli
esseri intelligenti con Dio, compresi Satana e gli angeli ribelli. Secondo
Origene, "Se la fine sarà un ritorno al principio ed il compimento delle cose,
riportate alle origini ristabilirà la creatura razionale in quella condizione in
cui si trova quando non brama il frutto dell’albero della conoscenza del bene e
del male, in modo che soltanto Dio unico buono, sia per lei tutto; ed ancora, in
modo tale che Egli non sia tutto soltanto in alcuni pochi od in molti, ma lo sia
in tutti: E quando infine non vi sia più la morte, né il dardo della morte,
quando il male sia completamente abolito, allora Dio veramente sarà Tutto in
tutti" (De principiis, III, 6, 1, 3).
|