DEFINIZIONE:
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Miscuglio gassoso inodore, insapore e comburente, costituito
essenzialmente da azoto ed ossigeno, che forma l'atmosfera indispensabile alla
vita animale e vegetale. Come suggerisce il suo simbolo alchemico, essa
rappresenta il flusso del divenire che si arresta nel Microcosmo di colui che lo
potrebbe generare come Fuoco. Arrestandosi il flusso, si ferma la percezione del
divenire. Perciò il modo di essere associato all’Aria rappresenta il modo di
essere associato al pensiero non operante. Questo fa spostare maggiormente
l’attenzione sulla coscienza del tempo presente, e tende a far prevalere la
presenza di un Microcosmo individuale chiuso nel proprio pensiero. La prevalenza
incontrollata di un Microcosmo troppo individuale implica una reale difficoltà
nella percezione delle nostre responsabilità operative nelle relazioni con il
Macrocosmo, in quanto un microcosmo individuale tende a "vedere" solo se stesso.
In tal senso prende significato la tradizionale esortazione al superamento di
ogni individualità profana. Negli elementi Aria e Terra, profanamente vissuti,
sono racchiusi i principi della generazione dei metalli all’interno del
Microcosmo. L’Aria non è un elemento dinamico: non scorre, e da solo non può
generare vere trasformazioni nel divenire. Aria e Scalpello (o bulino) derivano
da un unico termine latino, "caelum", per cui l'attrezzo, importante nel rituale
del Compagno d'Arte, viene definito Aria dei filosofi. Viene simbolicamente
rappresentata da un triangolo rettangolo con vertice in alto, sbarrato
orizzontalmente come nella figura. Nel Tempio Massonico viene impiegata dal 1°
Sorvegliante nel corso del rito di Iniziazione del neofita.
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