DEFINIZIONE:
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Termine derivato dall’assiro Kaldu, dall’ebraico Kasdim e dal greco
Caldaioi, designante un’antica popolazione della Mesopotania. Tale nome in
origine suonava forse Kashdu, forma attestata dall’ebraico Kasdim (Ezechiele 23,
23), e che farebbe identificare i C. con i Cassiti. Di probabile stirpe
aramaica, i C. provenivano dall’Arabia orientale e, dopo il 1000 a.C., si
stanziarono nel Sud della Mesopotania, nella regione compresa tra la Babilonia
ed il golfo Persico, detta più tardi Caldea. Vi fondarono una serie di piccoli
Stati che, mirando a conquistare il predominio, vennero a conflitto con il
popolo babilonese. Ukinzer fu il primo sovrano caldeo di Babilonia (732 a.C.) e
gli successe Merodach-Baladan che, dopo aver resistito al potente Sargon dal 721
al 710 a.C., fu dapprima costretto a rifugiarsi presso gli Elamiti e, dopo
un’effimera ripresa sotto Sennacherib (705-681 a.C.), scomparve definitivamente.
Nel 682 a.C. salì al trono Mushezib-Marduk, che in seguito venne condotto
prigioniero in Assiria. Soltanto nel 625 a.C., dopo una serie di tentativi
infruttuosi da parte dei discendenti di Merodach-Baldan, i C. si affermarono
definitivamente con l’avvento al trono di Nabopolassar, fondatore delle dinastia
caldea. Con l’andar del tempo il termine Caldea, che nelle iscrizioni cuneiformi
indicava la Babilonia centrale, passò ad indicare tutta la Babilonia e, per il
grande impulso dato dai C. all’astronomia, il loro nome divenne nell’antichità
sinonimo di astronomo ed astrologo.
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