DEFINIZIONE:
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(dal latino Lucius Quinctius Cincinnatus). Personaggio
dell’antica storia romana (V secolo a.C.). Dittatore nel 458 a.C., combatté
contro gli Equi. Una successiva leggenda popolare racconta come C., sconfitti i
nemici, fosse ritornato al proprio podere sdegnando ogni onore- La tradizione
infine evidenzia l’umiltà del personaggio attraverso un episodio avvenuto nel
439, quando il pericolo incombente sulla Repubblica fece accorrere una
delegazione del Senato romano al podere di C., cui intendevano offrire una
seconda dittatura, sorprendendolo mentre guidava personalmente i suoi buoi
aggiogati all’aratro.
Cinque: Un numero che simboleggia la vita universale, l’individualità umana, la
volontà, l’intelligenza, l’ispirazione e la genialità. Si tratta di un numero
eminentemente umano, e come tale simbolicamente suscettibile di deviazione
dall’ordine spirituale che gli conferisce invece valenze positive. Tale
deviazione ha luogo allorché l’individualità e la vitalità in esso implicate,
deducibili dal riferimento ai cinque sensi ed all’articolazione quinaria
dell’essere umano nella raffigurazione leonardesca, pretendono di staccarsi
dall’Uno per diventare autocentriche. Secondo il de St. Martin il C. diviene
allora un quaternario eccentrico, o falsato da un doppio centro, ovvero un
simbolo iterativo della natura dissociata o decaduta. Lo squilibrio potenziale
tipico del numero C. si rileva anche nella sua scomponibilità in Due più Tre,
così come le sue valenze creative possono essere lette nella somma 1 + 4,
indicatrice della discesa immediata dell’Unità nel Quaternario, una discesa
imprevedibile che produce l’ispirazione e la genialità. Y (Massoneria) Il numero
C. contraddistingue il grado Di Compagno d’Arte, rappresentante l’affinamento
vitale, lo sforzo creativo individuale e la perseveranza. V. anche Pentalfa.
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