DEFINIZIONE:
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Dannazione della memoria, è un’espressione che definisce una
sanzione infamante prevista dal diritto romano come parte della condanna per i
rei di lesa maestà ed alto tradimento dello Stato. Comportava il divieto di
trasmettere ai discendenti in nome del condannato, la distruzione delle sue
immagini, l’erasura del suo nome da tutte le iscrizioni. Una D. postume venne
votata dal Senato di Roma nei confronti di alcuni imperatori, macchiatisi di
crimini particolari nell’esercizio del loro potere, tra i quali Nerone,
Domiziano, Commodo ed Elagabalo. Un famoso ed illustre precedente storico è
rappresentato dal faraone Akhenaton (v,), al quale i suoi successori inflissero
tale condanna, avendo osato offendere le tradizioni con l’imposizione all’intero
Stato dell’adorazione di un solo dio, Aton, abolendo il politeismo in vigore
nell’antico Egitto, prima e dopo di lui. Infatti le sue immagini e le
numerossime iscrizioni, cartigli compresi, a lui intestate, specie nella città
da lui fondata, Akhetaton (Tell-el Amarna), furono eliminate quasi del tutto.
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