DEFINIZIONE:
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Nel linguaggio comune il termine definisce l’insieme imponderabile
delle cause che si pensa abbiano determinato, o stiano per determinare, eventi
decisivi ed immutabili. Leibniz nella Teodicea contrappone al concetto
maomettano di Fato (v.) quello di D.: mentre il Fato considera gli eventi futuri
come indipendenti dalla volontà umana, il D. è legato alla provvidenza, ed
ammette l’iniziativa o l’intervento dell’essere umano. Il Fato è casualità
impersonale, diversamente dal D. che è nozione che si applica al singolo
individuo. In tal senso la dottrina della predestinazione teologica rientra nel
fatalismo, in quanto esclude l’iniziativa umana. Nell’esistenzialismo il D. è
l’autoprogettazione che si basa sulla temporalità: l’essere storico nel
fondamento della sua esistenza equivale all’esistere nel mondo del D., come
afferma Heidegger in Essere e tempo. Il D. va anche distinto dal caso, definito
come assenza totale di leggi, per cui esso può essere causalità (v. karma) ma
non casualità.
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