DEFINIZIONE:
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Scisma africano, che prende il nome dal vescovo Donato di Cartagine
(m. 355 ca.), che ne fu il massimo esponente. Tale scisma ebbe origine da
dissensi circa le conseguenze della condotta del clero durante la persecuzione
di Diocleziano (III secolo). Poiché alcuni erano stati traditores (da traditio,
consegna), cioè avevano consegnato ai persecutori libri ed oggetti sacri, i
rigoristi affermavano l’invalidità dei sacramenti da questi conferiti. Lo scisma
nacque a Cartagine alla morte del vescovo Mensurio, quando alcuni cristiani si
opposero alla nomina di Ceciliano, e nominarono in sua vece Maggiorino (312).
L’imperatore Costantino, investito della questione, assolse Ceciliano; Donato si
appellò contro questa sentenza, ma il concilio lateranense (314) e quello di
Arles (314) la confermarono. Il D. intanto si diffondeva, specialmente nelle
campagne, anche per i suoi atteggiamenti contrari ai poteri temporali, sì che
nacquero eccessi e violenze. Alla controversia partecipò anche Agostino che, in
unione con il concilio di Cartagine (411), chiese all’imperatore di applicare ai
donatisti le leggi persecutorie stabilite per gli eretici. Quando i Vandali
ariani invasero l’Africa (occupazione di Cartagine, 439), perseguitarono allo
stesso modo cattolici e donatisti; ma questi sopravvissero fino alla conquista
musulmana.
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