DEFINIZIONE:
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Tendenza a porre se stesso al centro di ogni evento, onde trarne un
vantaggio personale. Si distingue dall'egocentrismo ove manca la ricerca del
privilegio, e dal narcisismo in cui sono presenti componenti erotiche. Per Freud
il narcisismo è l'elemento variabile in un atteggiamento contraddistinto da un
persistente E. Può strutturarsi quale tratto di risposta interpersonale, e
manifestarsi così con costanza nei diversi ambienti in cui un individuo vive,
famiglia, lavoro, campo politico o sociale, essendo presente in una o parte
soltanto di tali situazioni. Y (Filosofia) Dottrina basata sull'esclusiva
validità dell'io personale. In senso teoretico afferma la certezza dell'io e
l'illusione se non la problematica dell'esistenza degli altri esseri, mentre in
senso pratico coincide con la ricerca della soddisfazione degli interessi
personali. La sua disputa con l'altruismo caratterizza tutta la storia del
pensiero, seguendo il prevalere di motivi individualistici (epicureismo,
rinascimento, illuminismo) oppure di motivi razionali o sociali (Platone,
cristianesimo, idealismo). I maggiori sostenitori moderni dell'E. sono Stirner e
Nietzsche: per il primo l'unica realtà è l'individuo, con il suo carattere di
essere singolo ed irripetibile, mentre per Nietzsche l'accettazione dell'E. non
rappresenta che l'accettazione eroica della vita contro l'etica cristiana e
kantiana; sull'E. egli costruisce il mito del superuomo, proteso nella sua
volontà di potenza.
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