DEFINIZIONE:
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Termine che definisce una delle più importanti dottrine iniziatiche,
che si aprono al cospetto d'ogni "ricercatore della Verità". L'E. è noto come
"corrente mistica e filosofica", sorta nel tardo ellenismo (II e III secolo dopo
Cristo), basata su alcuni scritti antichi, in buona parte attribuiti ad Ermete
Trismegisto (v.) (Hermes Trismegistos), un personaggio emblematico e misterioso,
considerato dai filosofi stoici la personificazione della parola, o logos.
L'intera cultura, tradizione e teologia dell'antico Egitto sono impregnate dalla
saggezza di questa dottrina, adottata e diffusa poi in tutto il mondo conosciuto
alcuni millenni prima della nostra era. L'origine dell'E. è collocata a metà tra
storia e leggenda, ed ha per fondamento quella che è ritenuta la più famosa tra
le opere attribuite proprio ad Ermete Trismegisto, ovvero la "Tavola di
Smeraldo", detta anche smeraldina o smaragdina (v.). Lo stesso Ermete avrebbe
inciso queste lapidarie ed oscure frasi con una punta di diamante su una lamina
di smeraldo: "E' vero, senza menzogna, é certo e verissimo: ciò che é in basso é
come ciò che é in alto, e ciò che è in alto é come ciò che é in basso; con
queste cose si fanno i miracoli di una cosa sola. E come tutte le cose sono e
provengono da Uno, per mediazione dell'Uno, così tutte le cose sono nate per
adattamento di questa cosa unica. Il Sole ne é il Padre, la Luna ne é la Madre,
il Vento l'ha portato nel suo ventre. La Terra é la sua nutrice ed il suo
ricettacolo. Il Padre di tutto, il Telesma del mondo universale, é qui. La sua
forza e potenza è integra, se viene convertita in Terra. Tu separerai la Terra
dal fuoco, il sottile dallo spesso, dolcemente e con grande cura. Rimonta dalla
Terra al Cielo, e ridiscende, e raccoglie le forze delle cose superiori ed
inferiori. Tu avrai con questo mezzo tutte le glorie del mondo, ed ogni oscurità
fuggirà da te. É la forza, forte di ogni forza, perché vincerà ogni cosa sottile
e penetrerà ogni cosa solida. Così il mondo fu creato. Da ciò usciranno
adattamenti mirabili, il cui mezzo si trova qui indicato. É per questo che io
fui chiamato Ermete Trismegisto, perché possiedo le tre parti della filosofia
universale. Ciò che ho detto dell'Opera del Sole è perfetto e completo". A
quanti fossero interessati ad approfondire lo studio di questo documento unico,
si raccomanda la lettura dell'appendice II alla Scala dei filosofi, la Scala
philosophorum (5), oppure dell'ancor più famosa opera del Burckhardt (6).
Opportuno rammentare comunque come questa sia pervenuta a noi quale ultima
pagina di un'opera composta d'una cinquantina di fogli, risalenti al VI-VIII
secolo dell'era volgare, originariamente redatti in lingua araba ed introdotti
in Europa attraverso le invasioni islamiche. La Tavola era stata scritta in
lingua fenicia, poi tradotta successivamente in greco, siriaco (dialetto
aramaico orientale), arabo, latino, francese e, più recentemente, in italiano.
Immaginabili le contaminazioni e distorsioni introdottevi. Il suo mitico
scopritore, il saggio Apollonio di Tiana, pare fosse riuscito a penetrare in una
cripta posta proprio sotto la statua di Thoth-Ermete, trovandovi un vegliardo,
uno "cheikh", seduto su un trono d'oro. Egli teneva in mano una "Tavoletta di
Smeraldo", su cui era scritto: "E' qui la formazione della natura". Davanti a
lui v'era un libro, su cui si leggeva: "É qui il segreto della creazione degli
esseri, e la scienza delle cause di ogni cosa". In ogni caso, la Dottrina
Ermetica dice chiaramente che essa non parla per gli ignoranti, ma solo per
coloro che sanno, e quindi "coloro che sanno", leggendo una qualsiasi versione
della Tavola di Smeraldo, sono potenzialmente in grado di recepire il giusto
messaggio, superando senza difficoltà gli errori che in essa possono essere
stati eventualmente introdotti. L'Ermetismo è stato, ed è tuttora, spesso
confuso con la consequenziale Alchimia, altra scienza occulta importata in
Spagna con le invasioni arabe. Molti sono i testi che confondono le due diverse
filosofie, seppur esse siano molto profondamente correlate. Nel Medioevo, e nel
successivo Rinascimento, l'E. è stato considerato come la dottrina occulta degli
alchimisti: Questi infatti sostenevano che Ermete Trismegisto fosse stato il
padre dell'Alchimia a cui, proprio per questo, diedero il nome di scienza
ermetica. Essa identifica il complesso di conoscenze, sia fisiche che
spirituali, connesse con la ricerca della Pietra Filosofale, catalizzatore
indispensabile per la creazione dell'Oro. Una allegoria mascherante il vero
indirizzo della dottrina ermetica, rivolta al solo piano mentale, non certo
(come sembrerebbe, come si credeva ed ancora si crede) a quello banalmente
materiale. L'illustrazione della dottrina deve mantenersi entro i confini
definiti dal "Kybalion", il nome attribuito fin dalla più remota antichità alla
raccolta degli insegnamenti di Ermete Trismegisto. La difficile comprensione
dell'unità dei principi ermetici impone un'operazione preliminare in quanti
intendono penetrarne gli anfratti più occulti. Si tratta di lavorare su sé
stessi, per ampliare la propria coscienza, sviluppandola gradualmente fino a
conseguire l'indispensabile sensibilità spirituale, l'unica vera chiave
d'accesso ai Misteri dell'E. Recita il Kybalion: "Allorché s'ode il passo del
Maestro, s'aprono le orecchie di quanti sono pronti a riceverne l'insegnamento".
Ed ancora: "Quando le orecchie dello studioso sono pronte per l'audizione,
vengono le labbra a riempirle di saggezza". Per cui, i contenuti dei principi
operativi esposti attireranno l'attenzione di coloro che sono pronti a ricevere
il messaggio, soltanto la loro, mentre contemporaneamente, allorché il discepolo
sarà pronto, il Kybalion verrà a lui. Questa è la legge fondamentale dell'E., ed
il Kybalion dice dei suoi principi operativi "I principi della Verità sono
sette. Colui che ne ha conoscenza possiede la chiave magica con cui si aprono le
porte del Tempio". Essi sono. 1) Mentalismo (Tutto ciò che appare, e che i
nostri sensi recepiscono, è "Spirito", che di per sé è inconoscibile ed
indefinibile, ma che va considerato come "Mente universale, infinita e vivente".
Tutto l'universo fenomenico, ogni sua parte compresa, non è che la semplice
creazione mentale del Tutto, ed esiste nella mente del Tutto stesso, insieme a
noi, ed è lì che noi viviamo, ci muoviamo ed operiamo. Questo principio,
fissando la natura mentale dell'intero universo, spiega da solo ogni fenomeno
mentale e psichico. La sua comprensione consente all'uomo di afferrare le leggi
dell'universo mentale, implicando conseguentemente il far contribuire le stesse
al suo benessere, al suo progresso ed alla sua evoluzione. Esso rivela la reale
natura dell'energia, della forza e della materia, come pure perché e come queste
siano subordinate al magistero della mente. Lo studioso che si trovi in possesso
di questa importantissima chiave madre, può aprire le porte del Tempio della
conoscenza mentale e psichica, accedendovi liberamente e coscientemente. In
tempi remotissimi, un maestro dell'ermetismo scrisse: "Colui che afferra la
verità sulla natura mentale dell'universo è certo molto avanti sul sentiero
della sapienza".; 2) Corrispondenza (Il Kybalion recita: "Com'è al di sopra,
così è al di sotto; com'è al di sotto, così è al di sopra". Trattasi di un
principio ribadente la verità della corrispondenza tra le leggi ed i fenomeni
dei diversi piani dell'essere e della vita. La sua comprensione chiarisce oscuri
paradossi e segreti della natura. Assurdo il solo pensare che l'uomo sappia
tutto: costituirebbe la conferma della sua perfezione. Farebbe di ogni ricerca
un assurdo. Raggiunta la vetta del monte, sempre l'uomo vede altre cime davanti
a sé, a ricordargli le sue immense limitazioni. Esistono quindi piani al di là
d'ogni nostra conoscenza. Ma allorché applichiamo loro questo principio,
possiamo afferrare conoscenze che, normalmente, ci sarebbero precluse. Il
principio della corrispondenza è di applicazione universale, manifestazione sui
diversi piani della materia, della mente e dello spirito. Da sempre l'ermetismo
lo considera strumento mentale essenziale, per mezzo del quale possiamo
eliminare i veli che ostacolano la visione del mondo del mistero. Come la
conoscenza della geometria consente all'astronomo la misura della distanza dei
soli, delle galassie e dei loro movimenti, così questo principio pone l'uomo in
condizione di usare la ragione sia nel noto che nell'ignoto. Esaminando a fondo
l'elemento reale minimo ed indivisibile, cioè la "monas", ovvero la monade di
Giordano Bruno, Leibniz e Kant, lo studioso può facilmente arrivare a
comprendere l'arcangelo); 3) Vibrazione (Il Kybalion recita: "Nulla è in quiete,
tutto si muove; ogni cosa vibra". Un principio questo che trova conferma anche
nelle conclusioni delle più attuali ricerche scientifiche. Esso spiega come le
differenze tra le molteplici manifestazioni della materia, dell'energia, della
mente e dello spirito, non siano che una risultante dai diversi livelli di
vibrazione. Dal Tutto, che è puro spirito, fino alle più grossolane forme
materiali, ogni cosa vibra. Quanto più elevata è la frequenza di vibrazione,
tanto più evoluta è la posizione nella scala spirituale. La vibrazione dello
spirito è tanto alta ed ampia da apparire in quiete, proprio come la ruota che
gira tanto rapidamente da sembrare ferma all'osservatore. All'opposto estremo
della scala troviamo le forme grossolane di materia, le cui vibrazioni sono
tanto basse da sembrare a riposo. orpuscoli microscopici ed elettroni, atomi e
molecole, mondi e galassie vicine e lontane, tutto è in vibrazione. Così come
avviene sui piani d'energia e di forza, sui piani mentali e sui piani
spirituali. Attraverso la comprensione del principio della vibrazione, lo
studioso di ermetismo arriva a controllare le sue proprie vibrazioni mentali,
nonché quelle degli altri. I maestri lo applicano per acquisire potere sui
fenomeni naturali, a conferma dell'antica citazione: "Colui che comprende il
principio della vibrazione possiede lo scettro della potenza"); 4) Polarità (Il
Kybalion recita: "Tutto è duale,; tutto ha poli; ogni cosa la sua coppia di
opposti. Il simile ed il diverso sono uguali; gli opposti sono di natura
identica, seppur differenti in grado. Gli estremi si toccano; tutte le verità
non sono che mezze verità, e tutti i paradossi possono essere conciliati". Il
principio ribadisce l'esistenza d'una seconda facciata della stessa medaglia,
dimostrando come caldo e freddo, seppur opposti, siano in verità identici,
differenziandosi unicamente per il diverso grado. Nessun termometro definisce i
confini tra caldo e freddo. In entrambi i casi si tratta solo di forma, di
varietà, di livello di vibrazione. I fenomeni correlati sono manifestazioni del
principio della polarità, che diventa evidente nel caso di "luce" ed "oscurità".
Quale differenza esiste tra grande e piccolo, tra duro e tenero, tra nero e
bianco, tra rumore e silenzio, tra acuto ed ottuso, tra alto e basso, tra
positivo e negativo, tra bene e male? Paradossi spiegati da questo principio,
operativo anche sul piano mentale. Un esempio? Prendiamo in considerazione odio
ed amore, due stati mentali apparentemente opposti. Ci sono livelli diversi per
entrambi, ed esiste un punto intermedio, in cui si parla di piacere e
dispiacere. Non sono che gradi diversi di una stessa cosa. Infine, aspetto
fondamentale per gli ermetici, le rispettive vibrazioni sono variabili, tanto da
trasformare l'odio in amore, tanto nel proprio come nell'altrui spirito. E'
sufficiente l'impiego della volontà. Tra gli opposti abbiamo citato il bene ed
il male. Ebbene, applicando il principio della polarità, l'ermetista sa come
trasmutare l'uno nell'altro. Trattasi dell'alchimia mentale, un'arte la cui
applicazione consente, a chi ne è padrone, il cambio della polarità propria e di
quella altrui); 5) Ritmo (Il Kybalion recita: "Ogni cosa fluisce e rifluisce;
ogni cosa ha le sue fasi; tutto s'innalza e cade; l'oscillazione del pendolo si
manifesta in tutte le cose; la misura dell'oscillazione a destra é la misura
dell'oscillazione a sinistra; il ritmo compensa". In tutte le cose esiste flusso
e riflusso, un'oscillazione, come quello del pendolo, o dell'alta e bassa marea.
Un movimento conforme al principio della polarità. Quindi c'è sempre azione e
reazione (vd. legge di Archimede), avanzamento e retrocessione, innalzamento ed
abbassamento. Interessa tutto l'universo, ed avviene nei soli e nelle galassie,
negli uomini e nella natura intera, nei corpi e nella mente, nell'energia come
nella materia. Il principio del ritmo risulta evidente ed incontestabile nella
creazione e distruzione dei mondi, nello sviluppo e decadenza delle nazioni,
nell'alternanza degli eventi storici come nella vita d'ogni essere umano, nonché
negli stessi stati mentali dell'uomo. Gli ermetisti, compreso questo principio
universale, hanno ideato formule e metodi per annullarne gli effetti,
soprattutto in loro stessi, mediante l'applicazione della legge mentale della
neutralizzazione: non potendo eliminare o bloccare il principio, ne sfuggono in
buona parte gli effetti. Anziché subirlo, lo sfruttano, coll'uso della loro
"Arte". Polarizzandosi nel punto ottimale prescelto, neutralizzano
l'oscillazione pendolare che tende a portarli al polo opposto. Quanti abbiano
raggiunto un certo livello di autocontrollo, od autopadronanza, lo fanno, almeno
fino ad un certo punto, più o meno consciamente. Il maestro riesce a farlo ogni
qual volta lo voglia, raggiungendo un grado di equilibrio e di fermezza mentale
incredibile per il profano, che invece non può che subire gli effetti del
principio, spesso senza rendersene conto. Trattasi del principio più e meglio
studiato ed approfondito da parte degli ermetisti, che nel tempo hanno potuto
mettere a punto metodi di reazione, di neutralizzazione e di sfruttamento,
metodi che rappresentano una parte importante dell'alchimia mentale ermetica);
6) Causa ed Effetto (Il Kybalion recita: "Ogni causa ha il suo effetto; ogni
effetto ha la sua causa; ogni cosa avviene per una legge; il caso non esiste, è
un nome dato ad una legge non riconosciuta; non esistono molto piani di
causalità, e nulla sfugge alla legge". Illogico credere che qualcosa, qualsiasi
cosa, possa avvenire per pura combinazione, dato che ogni evento si verifica
solo in quanto conseguenza d'una precisa causa che precedentemente, cioè a
monte, l'ha originato. Mentre esistono pochi piani di causalità, ove i più bassi
dominano quelli più alti, nulla sfugge alla legge. La massa profana non può che
subire l'ambiente, poiché forza e volontà altrui sono più forti di essa stessa,
vera pedina sulla scacchiera della vita. Per cui la massa viene mossa, succube
dell'eredità, della suggestione e di svariate cause che le sono inevitabilmente
esterne. Il maestro invece si innalza ad un piano superiore, dominando il suo
stato d'animo, il suo carattere, le sue qualità, i suoi stessi poteri su quanto
lo circonda, trasmutandosi da pedina a motore, da spettatore ad artefice. Usa
così il principio, anziché esserne lo strumento succube. Comunque, soltanto i
maestri possono farlo, proprio sfruttando la legge della causalità dei piani
superiori, dopo essersi assicurato il controllo, il dominio assoluto, sul loro
stesso piano. É in questo che è condensata l'immensa ricchezza della scienza
ermetica: lo legga, lo capisca e lo comprenda, naturalmente "chi può"; 7) Genere
(Il Kybalion recita: "Il genere è in tutte le cose; ogni cosa ha il suo
principio mascolino e femminino; il genere si manifesta su tutti i piani". Anche
questo principio trova applicazione ovunque, in ogni cosa: sul piano fisico, sul
piano mentale e su quello spirituale. Sul piano fisico si manifesta come
"sesso", sui piani superiori assume invece forme diverse, pur restando identico.
Nessuna creazione, fisica, mentale o spirituale, è possibile senza questo
principio. Generazione, rigenerazione e creazione d'ogni cosa ha per base questo
grande principio, che insegna come ogni elemento maschile contenga il suo
elemento femminile, e viceversa. Guai a coloro che guarderanno al principio del
Genere per enunciare basse, perniciose e degradanti teorie, insegnamenti e
pratiche, sbandierati con titoli fantasiosi, che in realtà non rappresentano che
una vera "prostituzione" del principio stesso. Si tratterebbe solo di nefande
riesumazioni di antiche forme infami del "fallicismo", che portano
inesorabilmente alla concupiscenza, alla dissolutezza ed alla perversione dei
principi della natura, ovvero alla rovina del corpo, dell'anima e dello spirito.
Per il puro tutto è puro, come per l'abbietto tutto è abbietto.
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