DEFINIZIONE:
|
Nome attribuito ai seguaci di una setta giudaica, menzionata anche nel
Vangelo. Ai tempi di gesù avevano costituito un vero e proprio partito politico,
sostenitore della fazione degli Erodi contro Roma. Sostenevano che il vero
Messia fosse il re dei Giudei, Erode I, detto il Grande (73 a.C.-4 d.C.).
Questi, di origine idumea, con l’aiuto dei Romani si era fatto nominare re di
Giudea, sbarazzandosi dei pretendenti Asmonei. Con una serie di vittorie al
servizio dei Romani, riportò il suo regno all’estensione dell’antico regno di
david. Sospettoso, uccise o fece uccidere quanti potevano opporglisi, compresa
la moglie Mariamne ed i figli Alessandro, Aristobulo ed Antipatro. Rispettò i
principi religiosi giudaici, rinnovò la città di Cesarea, costruì quella di
Sebaste in onore di Augusto ed edificò un sontuoso palazzo in Gerusalemme. Avviò
anche la costruzione del nuovo tempio, di cui esiste tuttora il muro
occidentale, Kotel hama ìarabi. Entusiasta della cultura ellenica, si circondò
di dotti greci, tra cui lo storico Nicola di Damasco. Gli Ebrei mal sopportarono
il suo duro e depravato governo, ed i Farisei furono suoi costanti e taciti
oppositori. Una loro ribellione fu da lui soffocata nel sangue, alla vigilia
della sua morte. Il Nuovo Testamento lo ricorda come il despota sanguinario che
ordinò la strage degli innocenti (Matteo 2, 15-18).
|