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SEZIONE: « DIZIONARIO ESOTERICO »

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DIZIONARIO ESOTERICO SCHEDA N. «00730»

TERMINE: ERODOTO
DEFINIZIONE:

Dal greco Hrodotoz (484-424 a.C.), è il nome del grande storico greco, esiliato per motivi politici, si rifugiò a Samo, quindi visse ad Atene, dove entrò in amicizia con Sofocle, e probabilmente con Pericle. Da qui intraprese lunghi viaggi, che lo portarono anche in paesi lontani e sconosciuti. Visitò le colonie dell’Italia meridionale, tutta la Grecia e l’Egitto. Nel 444 partecipò alla fondazione di una colonia panellenica voluta da Pericle a Tuni, nel golfo di Taranto. L’opera di E. ci è giunta divisa in nove libri, redazione che è dovuta agli alessandrini, come la denominazione dei libri con il nome delle Muse, ed il titolo generale di Istoriai (Storie). I primi quattro libri narrano la storia dell’impero persiano: sottomissione del regno di Lidia retto da creso ad opera di Ciro, digressione sui Lidi, espansione dell’impero con le conquiste in Asia (I libro); regno di Cambise e sottomissione dell’Egitto, descrizione di questo paese e dei suoi costumi, inizio del regno di Dario (II e III); spedizione di Dario contro gli Sciti e digressione su questo popolo (IV). Gli ultimi quattro libri comprendono il racconto delle guerre persiane: imprese persiane in Tracia, insurrezione della Ionia che si rivolge per aiuto ad Atene, narrazione della storia della città (V libro); repressione della rivolta e spedizione punitiva dei Persiani contro la Grecia, battaglia di Maratona (VI); grande spedizione di Serse in Asia (VIII); battaglie di Platea e di Micale, e presa di Sesto ad opera degli Ateniesi (IX). Le lunghe digressioni che compaiono nel racconto sono state spiegate con l’ipotesi che E. abbia composto dei logoi, ovvero trattati separati sui vari popoli e la loro storia, e successivamente li abbia fusi nel quadro più ampio del grande scontro tra Greci e barbari. La concezione erodotea della storia non è ancora attuata in senso moderno: accanto al desiderio di razionalizzare vecchi miti e pregiudizi, troviamo la convinzione che la storia umana sia dominata da leggi divine, e che l’invidia (jdonoz) degli dei intervenga a schiacciare che vuole innalzarsi al di sopra degli altri con la propria superbia (ubriz). Inoltre la storia è vista come scontro di grandi personaggi, e non c’è ancora la coscienza della partecipazione dei popoli alle grandi imprese. Solo per Atene E. mostra una chiara tendenza a glorificare la città come vera artefice della vittoria sui Persiani, in nome dell’amore per la libertà, mentre non nasconde la sua avversione per Tebani e Corinzi. Quanto alle fonti, l’unico autore a cui E. dichiara di avere attinto è Ecateo. In pochi casi comunque deve avere attinto a fonti scritte. Per il resto si servì di informazioni raccolte nei suoi viaggi, e di ciò che egli stesso vide. Le Storie sono scritte in dialetto ionico, in stile semplice e piano. Caratteristico è l’uso di riassumere i fatti a conclusione di un argomento, uso che è stato spiegato con la necessità di aiutare l’uditore nelle letture che se ne fecero in pubblico. E. è un grande narratore, e trasfonde nella sua opera la gioia del raccontare, sia che celebri con parole commosse e solenni le grandi battaglie, sia che descriva i costumi dei popoli o narri le novelle con grazia e semplicità. Esagramma: Simbolo costituito da due triangoli equilateri intrecciati, noto anche come Scudo di Davide, Sigillo di Salomone (v.) od Esalfa. È un simbolo massonico adottato dal Sacro Arco Reale di Gerusalemme, nonché parte centrale dell’emblema nazionale dello Stato d’Israele, della stessa Gran Loggia d’Israele e, più genericamente, dell’ebraismo. Si tratta di un simbolo molto antico, pervenuto alla celebrità a partire dal Medioevo, allorché assunse i caratteri di talismano, ed in qualche oscuro modo entrato poi a far parte della simbologia muratoria.

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