DEFINIZIONE:
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Sacerdote e capo spirituale del giudaismo babilonese (dall’ebraico
‘Ezra, Dio aiuta). Secondo il racconto del libro omonimo (7, 7), E. sarebbe
ritornato a Gerusalemme nel 458 a.C. con 1500 giudei e 238 leviti. Tra i suoi
atti è specialmente importante il rinnovo dell’alleanza attraverso l’osservanza
della Legge e lo scioglimento dei matrimoni misti. Libro di E. e Neemia: nel
canone ebraico tra gli Agiografi, nel canone cattolico segue Cronache, ed è
diviso in E. e Neemia, o Esdra I e II. Racconta il ritorno degli ebrei da
Babilonia dopo la promulgazione dell’editto di Ciro (538 a.C.). Esso si divide
in quattro parti: · E. 1-5, con l’editto di Ciro, il rimpatrio di un primo
gruppo di ebrei e l’inizio della ricostruzione del Tempio di Gerusalemme; ·
7-10, il rimpatrio di E. con un secondo gruppo; · Neemia 1-7, il rimpatrio di
Neemia e la ricostruzione della città; · 8-13, le riforme religiose e politiche.
La parte più importante è proprio quest’ultima, sia dal punto di vista religioso
che da quello storico. Forse è da attribuirsi allo stesso autore di Cronache
(IV-III secolo a.C.), che poté servirsi sfruttare le memorie personali di E. e
di Neemia. È redatto in ebraico, ad eccezione dei documenti in aramaico.
Esistono due apocrifi di E., uno di contenuto religioso, forse della stessa
epoca del libro canonico, e l’altro noto come IV Libro di E., di genere
apocalittico, del I secolo d.C.
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