DEFINIZIONE:
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Divinità allegorica latina, raffigurata da un serpente che si morde la
coda, in mezzo alla cui spira si erge una donna velata con un manto trapunto di
stelle. Qualità e condizione di quanto dura a tempo indeterminato. Durata
infinita. Nelle rappresentazioni religiose identifica una delle forme proprie
della condizione divina, che è libera dalle limitazioni temporali umane, non
avendo principio né fine. In senso proprio è l'assoluta intemporalità che la
filosofia attribuisce al concetto di Dio od Assoluto, ovvero libero, sciolto dal
tempo. Analogamente con E. si caratterizza ciò che, pur avendo avuto un inizio
nel tempo, lo trascende in quanto immortale, come nel caso dell'anima umana o
dell'esistenza angelica. L'E. si attribuisce anche al mondo, nella misura in cui
si ritiene che non abbia avuto inizio e non avrà fine nel tempo. Filosoficamente
si possono così distinguere una concezione intemporale ed una temporale dell'E.:
la prima, introdotta da Boezio e poi ripresa da San Tommaso e da tutta la
scolastica, si riferisce al carattere specifico di ciò che è al di fuori del
tempo, la divinità come esistenza infinita egualmente presente tutt'intera; la
seconda indica il percorrere successivamente i momenti di un'esistenza senza
termine, ed è propria dell'idea del mondo degli antichi pensatori, ma adattata
anche tanto nel concetto medievale di Dio personale quanto nelle propaggini più
moderne di questa concezione.
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