DEFINIZIONE:
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Espressione con la quale Eraclito (v.) indica la teoria secondo
la quale tutto trae origine dal Fuoco (v.), simbolo della ragione divina, come
tutto ciclicamente al Fuoco ritorna. Secondo M. Kundera (L’insostenibile
leggerezza dell’essere, Ediz. Adelphi, 1985), «L’idea dell’E. è misteriosa, e
con essa Nietzsche ha messo molti filosofi in difficoltà; pensare che un giorno
ogni cosa si ripeterà così come l’abbiamo già vissuta, e che anche questa
ripetizione si ripeterà all’infinito. Che significato ha questo folle mito? Il
mito dell’E. afferma, per negazione, che la vita che scompare una volta per
sempre, che non ritorna, è simile ad un’ombra, è priva di peso, è già morta in
precedenza. Che essa sia stata bella, terribile o splendida, quel terrore,
quello splendore, quella bellezza non significano alcunché. Se ogni istante
della nostra vita si ripete un numero infinito di volte, siamo inchiodati
all’eternità come Gesù Cristo alla croce. È un’idea terribile. Nel mondo
dell’E., su ogni azione grava una responsabilità insostenibile. Per tale motivo
Nietzsche giudica l’idea dell’E. il fardello più pesante che opprima il genere
umano».
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