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SEZIONE: « DIZIONARIO ESOTERICO »

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DIZIONARIO ESOTERICO SCHEDA N. «00789»

TERMINE: EXTRATERRESTRI NELLA STORIA
DEFINIZIONE:

Nel corso della storia sono state molte le testimonianze di avvistamenti nei cieli del pianeta.Nel papiro egizio, noto col nome di "Papiro Tulli" (v.), si narra di una serie di avvistamenti di oggetti misteriosi nel cielo. Protagonisti della vicenda il Faraone Thuthmosis III (1504­1450, circa a. C.) e molti suoi sudditi. Lo studio del professor Solas Boncompagni portò alla traduzione in italiano del testo geroglifico. Sempre da uno studio condotto dal professor Boncompagni, in una scena tratta dal "Libro dei Morti", nella riproduzione del "Papiro di Torino", si possono osservare chiaramente in cielo tre corpi volanti di forma circolare (v. figura). La scena presenta un'imbarcazione con offerte. Nel "Libro dei Morti" la descrizione, che fa parte del Capitolo CX, conclude:"Io approdo al momento (...) sulla Terra, all’epoca stabilita, secondo tutti gli scritti della Terra, da quando la Terra è esistita e secondo quanto ordinato da (...) venerabile". Tito Livio, nella sua "Storia di Roma", riporta le testimonianze di oggetti a forma di scudi circolari che volavano nel cielo, e che erano stati visti sopra molte città dell’Impero: Aggiunge anche che il secondo re di Roma, Numa Pompilio, fu testimone personale della caduta dal cielo di uno di questi "scudi volanti" e che lo avesse annoverato tra gli oggetti di culto delle pratiche religiose che stava promuovendo. Cicerone, nel suo "De Divinatione", nel Capitolo 43, parla di quando "il sole splendette nella notte, con grandi rumori nel cielo e il cielo sembrava esplodere e stupefacenti sfere vi apparvero". Plinio il Vecchio, nelle "Historiae Naturales", nei capitoli 25 e 36, racconta di "Clipeus Ardens" visti sfrecciare nel cielo dell’antica Roma. Giulio Ossequente, nel "De Prodigiis" narra di avvistamenti, effettuati sia di giorno che di notte, riguardanti "Scudi di fuoco", "torce", "più soli", più lune", "ruote luminose" ecc., apparsi su Roma e su altri luoghi. Dal "De Prodigiis", il disegno di due soli che apparvero su Alba nel 204 a. C. Esiste la cronaca di identici avvistamenti anche nelle opere di Plutarco, Eschilo e Valerio Massimo. Nel suo trattato di scienze naturali, Seneca racconta, con numerose osservazioni, di inspiegabili "travi luminose" che comparivano all’improvviso nei cieli delle città antiche. Le "travi" rimanevano immobili per giorni, per poi sparire all’improvviso, così come erano arrivate. Senofonte, nel suo "Anabasi", fa una classifica degli oggetti volanti avvistati in base alla loro forma; li descrive nelle forme a conchiglia, piatti, a campana, triangolari. Corrado Lychostene, nel suo libro "Prodigiorum ac Ostentorum Chronicon", stampato a Basilea nell’anno 1557, ci descrive gli avvistamenti di oggetti strani che solcavano il cielo nel Medio Evo e nel Rinascimento. Oltre a croci greche e cristiane, nel libro si descrive il passaggio nel cielo d’Arabia, nell’anno 1479, di un oggetto definito "trave". Accanto alla notizia è stampato anche il disegno di tale "trave", che è identica ad un moderno missile. Nel 1290, un enorme oggetto circolare di colore argenteo sorvolò lentamente l’Abbazia benedettina di Amplefort, in Inghilterra, sotto gli occhi terrorizzati dei monaci, che interruppero le loro preghiere già iniziate nella cappella, per accorrere a vedere il prodigio. Benvenuto Cellini (1500­1571) nella sua autobiografia descrive lo strano fenomeno di cui fu testimone lui stesso assieme ad un suo compagno di viaggio. I due stavano ritornando da Roma, a cavallo, verso Firenze, quando giunsero su una collina da cui si vedeva la città. Poterono così vedere una enorme "trave luminosa" stagliarsi nel cielo sopra Firenze. Gli abitanti di Norimberga, il 14 aprile 1561, furono testimoni di un fenomeno inspiegabile. Nel cielo della città comparvero numerosissimi oggetti cilindrici che rimasero immobili, in alto. Subito dopo, dall’interno degli oggetti cilindrici uscirono moltissimi altri oggetti, a forma di sfera e di disco, che si misero a compiere evoluzioni nel cielo. Nel cielo di Basilea, in Svizzera, il 7 agosto 1566, apparvero numerosi oggetti di forma sferica e di colore chiaro e scuro. Gli oggetti si affrontarono in una specie di combattimento aereo, davanti agli abitanti della città che, con lo sguardo rivolto al cielo, osservavano la scena.

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