DEFINIZIONE:
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Trattato sul comportamento umano, comprendente le cosiddette "buone
maniere", pubblicato nel 1558 da Giovanni della Casa, subito diventato
famosissimo. Il nome deriva da quello di un amico dell’autore, un certo Galeazzo
(Galateo) Florimonte, vescovo di Sesso, che ne aveva suggerito la stesura. Si
tratta di una serie di consigli impartiti da un vecchio ad un ragazzo, esposti
non pedantemente in linguaggio semplice ed aggraziato. Dietro tali insegnamenti
(dal come vestire al come comportarsi a tavola, a come esprimersi) si cela lo
spirito di un’epoca: Anche se si tratta di un Rinascimento minore, vi si può
scorgere un gusto per le proporzioni, per l’armonia, per la compostezza, per la
moderazione, che in effetti si traduce in un elogio della perfetta mediocrità,
dell’anonimato, così come in tutti i G. che si sono succeduti. Y (Massoneria).
Il G. massonico non fa certo eccezione alla regola suesposta, sebbene preveda
regole comportamentali che debbono essere compatibili con la condizione
peculiare dei Fratelli che accedono al tempio massonico. Tali regole, semplici
ma essenziali per il conseguimento delle finalità predisposte dall’Istituzione,
sono elencate alla voce Comportamento (v.).
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