DEFINIZIONE:
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Chierici regolari appartenenti all’ordine religioso della Compagnia di
Gesù, fondata a Parigi nel 1534 da s. Ignazio di Loyola, con altri sei compagni.
Approvata da Paolo III nel 1540, la loro regola, detta costituzione
dell’istituto, aveva carattere e disciplina militare, ed in base ad essa i
membri della Compagnia si ponevano a completa disposizione del pontefice per
qualsiasi compito questi volesse affidargli per la maggior gloria di Dio (di qui
il loro motto: Ad Maiorem Dei Gloriam). Dediti ad un’intensa vita interiore,
alimentata dagli esercizi spirituali scritti da s. Ignazio, i G. dovevano far
fronte a tutte le necessità imposte dalla Controriforma (v.) e
dall’evangelizzazione di nuovi paesi. Inoltre, nel 1547, s. Ignazio affidò alla
Compagnia il compito dell’insegnamento, che divenne una delle principali
attività dei G. ed il punto di forza della loro diffusione. I membri dell’ordine
si dividono in: novizi, scolastici e professi. A questi ultimi, che emettono i
tre voti di povertà, castità ed obbedienza, più un quarto voto di obbedienza
speciale al papa, si affiancano i coadiutori spirituali, che emettono soltanto i
tre voti semplici. L’ordine comprende anche i coadiutori temporali, che
attendono ai servizi materiali, e tutti poi dipendono da un preposto generale
eletto a vita dalla congregazione generale. Alla morte di s. Ignazio (1556) i
membri della Compagnia erano già più di mille, ed all’inizio del XVI secolo essi
salirono a 13.000, che si diffusero in Francia, Fiandra, Germania, Polonia,
Irlanda ed Inghilterra. L’attività della Compagnia si estese anche in India e
Giappone, dove operò s. Francesco Saverio, raggiungendo infine il Congo, il
Marocco ed il Brasile. In breve i G. assunsero la direzione dell’istruzione in
molti Stati, e dal confessionale giunsero ad esercitare la loro influenza su
molte corti e sovrani, specialmente nel XVII e XVIII secolo. A causa della
potenza acquisita, la Compagnia fu oggetto di parecchi odi e gravi accuse da
parte degli enciclopedisti e dei giurisdizionalisti, ed essa venne bandita,
sotto vari pretesti, dal Portogallo (1759), Francia (1764), Spagna e regno di
Napoli (1767) e ducato di Parma e Piacenza (1768), finché Clemente XIV, con il
breve Dominus ac Redemptor, la soppresse nel 1773. Ristabilita nel 1814 da Pio
VII con la bolla Sollecitudo omnium ecclesiarum, essa assunse durante il XIX
secolo la funzione di difesa della Santa Sede contro le tendenze laicizzanti e
liberali degli Stati europei e, specialmente in Italia, essa fu accusata di
costituire un ostacolo alla realizzazione degli ideali nazionalistici.
Nuovamente espulsa in tempi diversi dal Belgio, Portogallo, Spagna, Svizzera,
Austria, Colombia, Germania e Francia, essa continuò tuttavia a svilupparsi,
specialmente negli Stati Uniti, soprattutto grazie alle sue iniziative nel campo
culturale e scientifico, e nel 1966 i suoi membri erano saliti ad oltre 36.000.
La funzione educativa dei G. è esplicata in molti collegi, fra i quali alcuni di
fama mondiale, come l’Università Gregoriana di Roma. Inoltre i G. pubblicano
importanti riviste e periodici di studi filosofici, religiosi e storici, come
"La Civiltà Cattolica" in Italia, "Etudes" in Francia, ecc. Y (Architettura) La
necessità da parte dei G. di diffondere una fede religiosa che mirava alla
riaffermazione del dogma attraverso la predicazione e la propaganda, provocò la
formulazione di schemi abbastanza precisi nell’architettura chiesastica.
Applicati inizialmente nelle chiese di Roma, tali schemi furono ripetuti in
Italia ed all’estero. Il primo esempio di questo tipo di architettura fu la
chiesa generalizia dell’ordine, detta appunto di Gesù, costruita a Roma fra il
1568 ed il 1575 dal Vignola (1507-73). La chiesa a croce latina è costituita da
un’enorme navata centrale coperta da volta a botte, fiancheggiata da cappelle
laterali, e terminante in un breve transetto sormontato da una cupola ed in
un’abside semicircolare. La facciata fu realizzata nel 1575 dal Della Porta, e
costituì, come il resto dell’edificio, un prototipo di questo tipo di
architettura. Moltissime chiese sia in Italia che in Europa, si rifecero al
modello vignolesco, che si diffuse per oltre due secoli. Fra queste vanno
segnalate s. Fedele a Milano (Tibaldi, 1569), s. Michele a Monaco di Baviera
(Miller e Sustris, 1582-97), s. Pietro a Gand (1629-49), Val-de-grace a Parigi
(mansart, 1645) e s. Michele a Lovanio (1560-70).
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