DEFINIZIONE:
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Papa (Gregorio I) e Santo della Chiesa (540-604). Di antica
famiglia patrizia, dopo gli studi di diritto occupò cariche importanti
(praefuctus urbi), che misero in luce le sue rare qualità di amministratore. Ma
ben presto, amareggiato dalle tragiche condizioni in cui versava l’Italia,
specie dopo la conquista longobarda, abbandonò la vita pubblica e, trasformato
in monastero il suo fastoso palazzo sul Celio, vi si ritirò in raccoglimento e
disciplina monastica. Dopo alcuni anni dovette però ritornare alla vita attiva,
richiamatovi da papa Pelagio II, che vedeva in lui, per la difficoltà della
situazione, l’uomo capace di salvaguardare gli interessi della Chiesa presso
l’imperatore d’Oriente. Dal 579 al 586 G. svolse la sua missione a
Costantinopoli, in modo tanto efficace che, al suo ritorno a Roma, fu
consigliere di Pelagio II e, quando questi morì vittima della peste, ne divenne
il successore (590), pur avendo tentato di esimersi da simile responsabilità. Il
momento era gravissimo: Roma funestata dalla peste, l’Italia in balia dei
barbari, il clero minato dalla corruzione, pongono G. di fronte ad una
situazione disastrosa. Ma egli saprà dimostrarsi all’altezza della compito.
Mentre provvedeva a soccorrere la popolazione provata dall’epidemia e dalla
fame, avvia la realizzazione di un disegno ad un tempo politico e religioso.
Staccando energicamente il papato dall’impero bizantino, e quindi dall’esarca di
Ravenna, G. conclude una pace separata con i longobardi (598), pace che apre le
porte alla cristianizzazione del mondo germanico. Attende intanto alla
moralizzazione del clero e, grande teologo, completa la sua opera con gli
scritti, alcuni dei quali, come i Dialoghi e le Epistole, lasceranno la propria
impronta per lungo tempo sul cristianesimo medievale. A G. va il merito di aver
portato a termine il riordinamento del canto liturgico romano, detto appunto in
seguito gregoriano. Efficacissima fu anche la sua azione nel campo
dell’amministrazione dei beni della Chiesa, che egli affidò interamente a membri
del clero romano, ponendola così sotto il diretto controllo del papato.
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