DEFINIZIONE:
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Indumento in tessuto od in pelle, indossato a protezione del ventre,
anche contro la sporcizia. Il G. è il capo d'abbigliamento massonico principale,
e dovrebbe essere in candida pelle d'agnello. In origine aveva le dimensioni di
una pelle intera, amputata delle sole 4 estremità, e ricopriva anche il petto.
In seguito ne venne fissata la dimensione in 13 x 14 pollici (circa cm. 33 x
35,5), era squadrato ai 4 vertici ed era già (come ora) dotato di una bavetta
triangolare. Verso la fine del XVIII secolo si incominciò a dipingervi scene
cerimoniali e leggende massoniche (v. Washington). In seguito (dal 1813) se ne
fissarono misure e decorazioni, limitate all'incarico ricoperto
nell'Istituzione. Il massone vede nel G.: · il simbolo del lavoro e
dell'attività; · il simbolo del corpo fisico e dell'inviluppo materiale di cui
lo Spirito si riveste per partecipare da attore protagonista all'Opera
Universale; · la protezione della parte inferiore del corpo, sede delle passioni
e degli istinti materiali, a significare che nel Tempio solo la parte superiore,
sede delle facoltà razionali e spirituali, deve partecipare intensamente ai
Lavori. Nell'ambito del G.O.I. e di gran parte delle Comunioni estere, il G.
dell'Apprendista è candido, quale simbolo di innocenza e di purezza, quello del
Compagno d'Arte è decorato con due rosette azzurre, e quello da Maestro da tre.
É indispensabile indossarlo sempre nel corso dei Lavori rituali di Loggia. Esso
viene quindi considerato simbolo del Lavoro muratorio (costruttivo, solerte e
virtuoso), dell'Operosità e della Prudenza. Quello dell'Apprendista viene
indossato con la bavetta rialzata, quindi possiede cinque lati, corrispondenti
ai cinque sensi attraverso i quali l’uomo acquisisce la conoscenza materiale.
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