DEFINIZIONE:
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Termine con cui vengono di norma denominati le lotte e gli
scontri seguiti alla riforma (v.) protestante nell’Europa centro occidentale tra
stato e stato, od all’interno dei singoli stati, soprattutto in Francia ed in
Germania, dalla pace di Cateau-Cambrésis (1559) a quella di Westfalia (1648). In
Germania lo scontro più aspro si ebbe nel 1546 tra la lega di Smalcalda, che
raggruppava i principi protestanti, e l’imperatore Carlo V. Il conflitto
religioso, durato più di cento anni e con alterne vicende, si concluse con
l’adozione del principio che ogni Stato tedesco aveva la facoltà di scegliere la
propria confessione religiosa, con l’obbligo per i sudditi di uniformarsi alla
volontà del principe (pace di Augusta del 1555, e poi pace di Westfalia, che
confermò quanto già stabilito con una maggiore restrizione della libertà di
scelta dei sudditi). In Francia le G., conosciute anche con il nome di guerre
civili, furono combattute tra cattolici ed ugonotti. Iniziate nel 1562, e
culminate nella terribile notte di San Bartolomeo (1572), quando fu fatta strage
degli ugonotti, esse terminarono quando il pretendente al trono, Enrico di
Navarra (poi Enrico IV di Francia), si convertì al cattolicesimo (1593).
Successivamente, l’editto di Nantes (1598) garantì la libertà di culto agli
ugonotti, insieme con l’uguaglianza civile e politica. Tuttavia l’editto di
Nantes venne revocato quasi un secolo dopo da Luigi XIV (1685), con il trionfo
dell’assolutismo cattolico. In altri stati d’Europa le G. si intrecciarono con
motivi di indipendenza nazionale; così avvenne nei Paesi Bassi, dove
l’insurrezione contro la Spagna (1566) si concluse con il riconoscimento
dell’indipendenza (1609), poi ratificata formalmente con la pace di Westfalia.
Così avvenne anche in Svizzera tra cantoni cattolici e protestanti, che
prevalsero nella battaglia di Kappel (1531). Anche in Inghilterra, sia pure in
tono minore, furono influenzate da motivi religiosi le due sollevazioni contro
gli Stuart; la seconda, nel 1688, riuscì ad impedire a Giacomo II di imporre il
cattolicesimo al paese, od almeno di porre su un piede di parità il culto
cattolico con quello anglicano.
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