DEFINIZIONE:
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Termine che la filosofia definisce la rappresentazione mentale di
un'esperienza percettiva che si dà in assenza di questa. Già la filosofia
medioevale aveva insistito sull'I. sia come specie sensibile che come specie
intelligibile. Gli empiristi inglesi la intendono come invece solo come copia,
rappresentazione sbiadita della percezione sensibile. A partire dal XIX secolo,
con Galton, Ribot e Wundt, l'I. è stata studiata dalla psicologia moderna.
Recentemente Sartre ne ha rimesso in discussione l'interpretazione complessiva,
legando l'I. ad un processo di irrealizzazione, non risultato di una coscienza
sbiadita, ma di una particolare forma di coscienza, tipicamente propria
dell'artista. Attualmente il tema dell'I., oltre alla psicologia, interessa
vasti settori commerciali ed industriali, coinvolgendo il campo dell'arte
figurativa ed molto più in generale quello delle comunicazioni e delle pubbliche
relazioni.
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