DEFINIZIONE:
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Nel pensiero filosofico indica l'appartenenza al soggetto od
all'agente, significando presenza. Nel pensiero classico l'I. riguarda
soprattutto il piano degli esseri viventi, i cui atti sono appunto definiti
immanenti, ovvero che procedono autonomamente dal vivente stesso. Nel pensiero
moderno l'I. è riferita al piano della conoscenza, concepibile solo partendo dal
pensiero individuale, vale a dire dall'io penso di Kant. Oppure, più
radicalmente, riducendo la realtà alla percezione soggettiva (Berkeley) od allo
spirito (v. idealismo). Dal livello gnoseologico (v.) il principio di I. è stato
anche esteso a quello etico e storico, soprattutto in rapporto all'elaborazione
dell'idealismo. (G.O.I.) La coscienza dell'Immanenza è indirettamente legata
alla percezione di forze preziose. Se si riesce a superare la contingenza degli
eventi, al di la delle manifestazioni si può percepire la presenza di qualcosa
che ci sovrasta, che in un certo senso ci fa chiaramente comprendere l'esistenza
dell'istante presente. Si tratta di un'esperienza che coinvolge una coscienza
esistenziale e che, allorché compresa, ci accompagna poi per sempre. In generale
l'I. viene percepita in modo passivo: ovvero semplicemente c'è, esiste, e non
abbiamo modo di influenzarla. Talvolta appare favorevole, mentre altre volte si
presenta sotto forma vagamente minacciosa, generando un'ansia opprimente,
decisamente temuta da quanti l'hanno provata. É tuttavia possibile il
superamento dei suoi aspetti enigmatici e la penetrazione della sua essenza.
Nell'I. si possono anche scoprire fonti di risonanze veramente insperate.
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