DEFINIZIONE:
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Termine che in genere indica l’assunzione di sembianze umane da
parte di una entità divina. Sono molte le regioni che presentano la credenza
nell’I. della divinità. La religione egizia ammetteva che il dio avesse il
potere di assumere forma ed immagine terrena, sia per suo proprio volere che per
effetto di riti speciali. Assume particolare nell’induismo, con l’idea degli
avatara (v.), ovvero delle apparizioni in aspetto materiale di Visnù tra gli
esseri umani. Nella teologia cattolica I. è l’unione ipostatica, cioè personale,
della natura umana e divina in Cristo; fondato sulla Sacra Scrittura, in
particolare sul passo di Giovanni "il Verbo si fece carne" (Giovanni 1, 14), il
dogma dell’I. venne elaborato lentamente nei primi secoli cristiani, e
progressivamente definito attraverso i primi quattro concili ecumenici,
particolarmente dal concilio di Calcedonia (451). Con la dottrina dell’unione
ipostatica, viene affermata l’unione delle due nature, umana e divina. Il modo
in cui essa si realizza fu oggetto di grandi controversie e di numerose correnti
teologiche.
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