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SEZIONE: « DIZIONARIO ESOTERICO »

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DIZIONARIO ESOTERICO SCHEDA N. «01031»

TERMINE: INCONSCIO ESOTERICO
DEFINIZIONE:

L’Alchimia parla spesso di Serpente, Aquila, Mercurio filosofico e fasi della Trasmutazione (Nigredo, Albedo, Rubedo), per cui nasce spontanea la domanda sull’utilità pratica di queste cose. Gli antichi filosofi hanno lasciato tracce eloquenti sull’argomento. Alcuni esempi possono essere rilevati dalla Turba Philosophorum: "Sappiate, voi investigatori dell’Arte, che il suo fondamento è una cosa sola" (Sizio); "Sappiate, figli della Dottrina, che la Pietra nostra è fatta di due cose" (Turba); "L’Opera nostra fin dal principio si ha da lavorare con due Nature, che sono di una medesima sostanza: l’una è preziosa e l’altra è vile" (Pitagora). Le citazioni riportate sembrano indicare che si tratta di una sola materia, distinta in due parti, di cui una più preziosa ed una più vile. Questa materia misteriosa viene rappresentata come un Serpente ed un’Aquila, che ne rispecchiano i due diversi aspetti. Jung ha intuìto che la materia di cui parlano gli ermetisti non è che l’I., ovvero quella parte del nostro spirito che non è direttamente accessibile alla coscienza. Il Serpente e l’Aquila simboleggiano due tipi di I., definibili I. lunare ed I.. solare. · L’I. lunare (Serpente) è associato a simboli legati alle acque profonde, ai laghi ed alla stessa Luna. Si tratta di un I. paragonabile al mare, in cui finisce ogni esperienza e sensazione umana. In esso è memorizzato ogni dettaglio dell’esistenza vissuta, tutti i ricordi, anche quelli che non si riesce più a richiamare alla coscienza, ma che possono riaffiorare in particolari condizioni, come al risveglio da una sensazione. Poiché la maggior parte dell’esistenza implica sofferenza, il contenuto di questo I. è prevalentemente formato da ricordi dolorosi di varia entità, e solo da alcuni ricordi piacevoli. Competono inoltre all’I. lunare i cosiddetti istinti, che sono l’eredità della specie, la componente animale di ciascun essere umano, che necessita di cibo, di riprodursi, di reagire o di fuggire davanti al pericolo, ecc. · L’I. solare (Aquila) è la parte più preziosa, ma anche la sacca più piccola. Questo I. contiene sintetici schemi comportamentali, che vengono automaticamente attivati in ogni situazione. Sono schemi che organizzano quasi del tutto il comportamento quotidiano, mentre solo una esigua parte dei pensieri e delle azioni è affidato alla volontà individuale. Quindi la maggior parte del pensare e dell’agire non è consapevole ma automatica. Si tratta di schemi formatisi in età prescolare, quando l’esperienza infantile si avvia verso l’associazione con la ragione (il bambino agisce per imitazione e per ricordo), e la loro formazione e modifica prosegue nel corso dell’intera esistenza. Prevalgono gli schemi difensivi, in quanto la vita è dedicata ad evitare il dolore, sia fisico che spirituale, mentre in parte sono presenti chiavi comportamentali atti ad uscire vittoriosi. Tali schemi vengono attivati dalla ragione, dalle situazioni e dall’I. lunare. Gli schemi possono appartenere ad individui perdenti oppure vincenti, come evidenziato dal fatto che taluni individui tendano a commettere ripetutamente lo stesso errore, e corrispondono sempre alle finalità perseguite. Ad esempio, qualora nell’I. lunare vi siano elementi che spingono alla solitudine, come ricordi, esperienze e parametri riferiti a legami opprimenti che hanno portato alla sofferenza, allora l’individuo adotterà schemi che portano all’isolamento, perché inconsciamente intende evitare la sofferenza collegata ad un legame sentimentale troppo vincolante. Se quell’individuo dovesse incontrare l’anima gemella, difficilmente saprà cogliere l’occasione per realizzare la propria felicità, poiché il comportamento adottato, appena il legame tende a stringersi, sarà tale da provocare la separazione ed il ritorno ad una vita di solitudine. Vi sono perdenti cronici, il cui fine inconscio è la sconfitta, per evitare le responsabilità legate all’eventuale vittoria. Occorre precisare che negli schemi vi è solo l’esperienza personale e quella derivata da eventuali idoli., ovvero da persone idealizzate ed adottate come modello, od anche esperienze viste nelle persone a cui si è legati. Non v’è comunque alcunché di universale o di innato, per cui gli schemi possono essere errati e perdenti. Nessun schema deriva da esperienze ancestrali, cioè da vite precedenti, mentre il karma può sicuramente influenzare la capacità di mutarli. In sintesi si può affermare che l’I. solare possa attingere da quello lunare, secondo una razionalità non gestibile liberamente. Quindi si tratta di una facoltà decisamente elevata, solare e normalmente incontrollabile. Essa organizza le esperienze, proprie e dei propri idoli, ha grandi capacità di sintesi, ma si basa unicamente sui contenuti dell’I. lunare, portando come s’è visto a comportamenti perdenti o vincenti. Sono sempre schemi molto sintetici ma anche precisi, ben definiti, che tengono in considerazione sia le limitazioni individuali fisiche e psichiche, sia degli aggiornamenti acquisiti nel tempo per invecchiamento od a seguito di traumi psicofisici, che fanno variare le singole capacità. Quindi contengono le limitazioni fisiche, intellettive, di resistenza e di capacità di concentrazione, e sono formati da successioni di azioni psicologiche, materiali e vegetative, che possono anche protrarsi a lungo nel tempo. Non si esauriscono mai in tempi brevi, specie se sono stati costituiti per perseguire un fine, per cui esercitano la loro influenza fino al termine dell’esperienza, risultando variati dalla successione di vari sottoschemi non necessariamente fissi. Oltre che per mutate condizioni psicofisiche, gli schemi si possono modificare anche quando la volontà fa sperimentare nuove strade. Se l’esperienza è stata complessivamente positiva od almeno neutra, si modifica lo schema precedente, mentre se l’esperienza è stata negativa il vecchio schema resta immutato, rafforzandosi. Y (Interazioni) L’I. lunare contiene la memorizzazione delle esperienze vissute e gli istinti della specie. Tale I. invia continuamente messaggi all’I. solare, attivando i corrispondenti schemi comportamentali. L’analisi di una giornata tipo, dal risveglio al sonno notturno, rivela come in ogni circostanza siano stati adottati automatismi comportamentali prescelti, o preferiti, in quanto meno dolorosi, o più piacevoli. All’impatto con una situazione nuova l’I. solare scorre rapidamente tutti gli schemi immagazzinati per trovare quelli più simili da applicare, mentre al contempo l’I. lunare ricerca un’esperienza analoga che possa aver implicato sofferenza. Se lo rintraccia, invia immediatamente una serie di impulsi all’I. solare, affinché adotti un certo schema difensivo che protegga dal dolore. Nascono così le fobìe, le nevrosi e le ossessioni, scatenate anche da un particolare apparentemente insignificante, ma che comunque risultano potenzialmente dolorose per l’I. lunare, che può innescare eccessivi schemi di difesa attraverso l’I. solare. Si tratta di schemi di difesa spesso anomali ed inutili, che condizionano l’esistenza dell’individuo e di quanti sono in contatto con lui. In conclusione, sono state definite le materie dell’Opera, ovvero l’I. lunare e quello solare. Basilio Valentino (v.), nel suo Rosarium Philosophorum (1550), sosteneva che "Ratio est quia ars primas dispositiones inducere non potest", ovvero che l’arte non può creare le disposizioni primarie, cioè che la materia della nostra opera è fornita dalla natura, e sta solo a noi perfezionarla. Facendo questo però, continua il grande filosofo alchimista, scopriremo nel nostro Mercurio una grande perfezione, e ciò sarà fonte di una grande gioia, prossima alla vera felicità. Alchemicamente è lo stadio di Nigredo, della formazione della Sostanza mescolata, quello che collega, che unisce e mette in comunicazione diretta l’I. lunare con quello solare.

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