DEFINIZIONE:
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Computo cronologico di probabile origine egiziana, diffusosi in tutto
il territorio dell’impero romano, largamente impiegato nelle datazioni dal IV
secolo d.C. in poi, e per tutto il Medioevo, sporadicamente fino all’epoca
napoleonica ed ancor più nel calendario ecclesiastico. Si basa su periodo di 15
anni, che venivano numerati da 1 a 16, per poi ricominciare da 1., senza però
alcuna indicazione del ciclo. Considerando tradizionalmente l’anno 313 d.C.
(editto di Costantino) come l’inizio di un’I., attraverso un calcolo si è giunti
a datare all’anno 3 a.C. la prima I., corrispondente all’inizio dell’era
volgare. Da questa sfasatura consegue il calcolo con il quale è possibile
stabilire il numero d’ordine che ciascun anno dell’era volgare occupa nella sua
I. Tale calcolo viene eseguito aggiungendo il numero fisso 3 all’anno in
questione, e dividendo la somma per 15. Il resto della divisione da l’I.
ricercata; se il resto è zero, l’I. è 15. Il giorno dal quale si facevano
iniziare le I. variava: quella greca o costantinopolitana iniziava il 1°
settembre; quella bedana, usata in Inghilterra, Francia e Germania, il 24
settembre; quella romana o pontificia il 25 dicembre od il 1° gennaio.
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