DEFINIZIONE:
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Complesso di riti o cerimonie con cui, presso le popolazioni a
livello etnologico (v.), si effettua il passaggio di un membro della comunità
tribale da una condizione di vita ad un'altra, oppure si accede ad una società
segreta. Nelle religioni misteriche d'epoca classica ed ellenistica attraverso
l'I. si passa dallo stato (o mondo) profano a quello sacro. Particolare
importanza riveste l’I. cui erano soggetti i Faraoni, consistente in un rito di
divinizzazione (in Osiride) e di intronizzazione cui erano soggetti al momento
della loro consacrazione a sovrani d’Egitto. Tale rituale aveva lo scopo di
affidare ad una sola persona il duplice potere di governo e spirituale. Dalle
prime dinastie in poi tutti i Faraoni sono stati iniziati, con la sola eccezione
della stirpe degli Hyksos (v.), poiché mai riconosciuti dalla potente casta
sacerdotale. Presso i primitivi il novizio, al momento di uscire dallo stadio
pubertale per entrare nella maturità, si sottopone a prove di resistenza e di
coraggio: pene fisiche, talvolta a carattere transitorio (battiture,
affumicamento, immersione in acqua ghiacciata) ma più spesso a carattere
permanente (scarnificazioni ornamentali, avulsione di denti incisivi inferiori,
taglio di falangi, tatuaggi, depilazioni, perforazione del setto nasale e
dell'orecchio per introdurvi oggetti ornamentali, mutilazioni parziali degli
organi genitali, come circoncisione e subincisione). Dalle cerimonie iniziatiche
di norma sono sempre state escluse le donne. L'I. propriamente detta è spesso
preceduta da un periodo di isolamento, durante il quale il novizio deve
osservare particolari tabù alimentari o costretto a fabbricare utensili usati
dalla tribù, oppure esercitato nello studio della danza rituale o di strumenti
musicali. Il successivo rientro in seno alla tribù rappresenta per l'iniziato
(per interpretazione magico religiosa) una specie di rinascita, ovvero il
giovane morto come adolescente rinasce come adulto. Di probabile origine
etnologica è l'I. misterica (v. Misteri) del mondo greco romano. Questa in
genere comprende due o più gradi iniziatici. Il divieto assoluto imposto agli
iniziati (mustai) ai Misteri (orfici, eleusini, mitraici, di Samotracia, di
Andania) di parlare dei riti misterici, ostacola molto una conoscenza
approfondita dei riti, che comprendevano cerimonie simboliche, accompagnate da
canti, musica e danza, rappresentazioni mimiche riproducenti in modo stilizzato
ed allusivo le vicende delle divinità (Demetra, Mirra, Cibele, Attis, Dioniso)
oltre a particolari usi cultuali: p. es. gli iniziati ai Misteri eleusini
consumavano birra d'orzo e portavano in mano una spiga raccolta in religioso
silenzio. (G.O.I.) "Chi intenda essere accettato deve essere iniziato in seno ad
una Loggia del Grande Oriente d'Italia od in una Comunione Massonica estera
riconosciuta, soltanto con procedura legittima e rituale. La qualità iniziatica
è indelebile" (Art. 6 della Costituzione dell'Ordine). Quando si entra
coscientemente in contatto, per la prima volta, con una realtà esistenziale non
descrivibile e, perciò non comunicabile, si vivono esperienze che possono dare
origine ad una trasformazione interiore irreversibile. Da quel momento non si è
più la stessa persona di prima. Questo avviene continuamente durante la vita, ma
in genere non ci si sofferma con la dovuta attenzione su quanto si verifica in
tali esperienze. Per superficialità si accettano le trasformazioni come
scontate. Eppure, in tali istanti, potrebbe essere possibile cogliere molti
profondi significati della vita, a incominciare dal rapporto di sacralità che
potrebbe stabilirsi fra la vita e la nostra coscienza. Da epoche immemorabili
gli uomini si sono riuniti per comunicare ad altri uomini, in forma rituale e
sacrale, l'esperienza di una realtà esistenziale sconosciuta. Durante cerimonie
solenni, il candidato, che ha deciso di affrontare tali esperienze e che è stato
ritenuto qualificato, inizia un nuovo percorso nella vita, avendo vissuto una
nuova realtà. A tale esperienza, del tutto incomunicabile ai non iniziati, viene
tradizionalmente dato il nome di I.
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