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SEZIONE: « DIZIONARIO ESOTERICO »

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DIZIONARIO ESOTERICO SCHEDA N. «01057»

TERMINE: IPNOSI
DEFINIZIONE:

Termine derivato dal greco ipnoz, sonno, che definisce la condizione particolare della persona , per alcuni aspetti simile al sonno, e per altri assai prossima allo stato di veglia, con forte dipendenza da agenti esterni, provocata attraverso processi di suggestione. Si tratta di un livello di attività mentale del tutto particolare. Nello stato ipnotico la persona è coinvolta in un rapporto interpersonale a due, molto stretto e coerente, quello con l’operatore denominato ipnotizzatore. Il paziente: è disposto ad accettare acriticamente le rappresentazioni mentale proposte; mantiene centrata su di esse la propria attenzione, conscia ed inconscia, manifestando una forma di dissociazione psichica. La tecnica ipnotica può avvalersi di diversi metodi. imposizione delle mani o tocco magnetico (F.A. Mesmer, 1779, v.), accompagnato da suggestioni di appesantimento delle membra; fissazione di oggetti luminosi e degli occhi dell’ipnotizzatore(J. Braid, 1843); suggestione di stanchezza e di addormentamento, con chiusura degli occhi (A.A. Liébeault, 1866). L’induzione ipnotica viene facilitata dalla ripetizione delle sedute e quindi dall’apprendimento, nel soggetto predisposto e consenziente. La personalità e la posizione del soggetto, con ruolo passivo, tipicamente ripetitivo, l’atteggiamento dell’ipnotizzatore, con ruolo attivo, tipicamente di modello, le condizioni ambientali ecc., sono variabili che possono influire sul verificarsi dell’I. e sul suo grado di profondità. Mediante le suggestioni trasmesse in stato di I. si possono ottenere effetti a livello motorio, percettivo, immaginativo ed emotivo. Fra i fenomeni provocabili per via di suggestione in rapporto ai diversi tipi di I. (sonnolenza, ipotassia o sonno leggero, sonnambulismo) si segnalano i fenomeni catalettici, con perdita del controllo motorio volontario; le alterazioni della acuità percettiva, come iperstesia ed analgesia; le alterazioni della memoria, come amnesia ed ipermnesia. Può venir indotta una incapacità di rievocare certi avvenimenti, specie se accaduti durante l’I. Di questo espediente ci si è serviti nelle indagini sperimentali sulla trasmissione di compiti post-ipnotici, volte a dimostrare l’esistenza di una vita psichica inconscia (s. Freud), oppure si può ottenere, come nel caso dell’ipermnesia, un’aumentata capacità di ricordare avvenimenti lontani nel tempo: soprattutto per questo motivo l’I. ha trovato discrete applicazioni in psicoterapia. Il soggetto, durante lo stato ipnotico ed in fase post-ipnotica, può mettere in atto complessi comportamenti che gli siano stati suggeriti. È tuttora materia opinabile la capacità del soggetto sottoposto ad I. di sottrarsi spontaneamente ad influenze suggestive e ad ordini contrastanti con le proprie regole morali. Non si può tuttavia escludere che la suggestione possa facilitare la messa in atto di tendenze asociali rimosse. Le più recenti teorie interpretative sulla natura del processo ipnotico valorizzano i processi di identificazione con un individuo simbolo dell’autorità (l’ipnotizzatore); tali processi riporterebbero il soggetto ad una regressiva situazione infantile, nella quale sarebbero favorite modalità di funzionamento mentale piuttosto arcaiche. La capacità di regredire transitoriamente, superando con ciò più facilmente situazioni che sarebbero altrimenti molto ansiogene, è stata vista correlarsi positivamente con la suggestionabilità ipnotica. Opportuna la citazione del caso del prof. Milton H. Erickson, noto nel mondo scientifico come Mr. Hypnosis, è considerato un personaggio geniale ed uno dei più celebri psicoterapeuti del mondo, molto prossimo alla leggenda. Poliomelitico, daltonico, affetto da sordità tonale e dislessico per tutta l’infanzia, impersona l’archetipo del medico che impara a guarire gli altri guarendo innanzitutto sé stesso. Celebre il suo detto, per cui "non si può fare il medico se non si è coinvolti emotivamente". Buona parte del suo successo come terapeuta fu sicuramente dovuta al fatto che i pazienti sentivano che lui era partecipe della loro sofferenza. Emblematico il suo primo incontro con l’I., avvenuto non teoricamente ma esperienzialmente, durante il primo, drammatico attacco di poliomielite. Giacente nel letto, aveva udito i medici che nella stanza accanto stavano parlando di lui con i suoi genitori. Dicevano che non sarebbe arrivato al mattino. La loro insensibilità lo rese furioso. Quando entrò la madre, ostentando un’espressione serena, le chiese di spostare il comò in modo da poter vedere il tramonto nello specchio che lo sormontava. "Non volevo morire senza aver visto un’ultima volta il tramonto", racconterà in seguito. Nel paesaggio erano compresi un albero, una siepe ed una grande roccia, ma lui non li vedeva. Dopo restò per tre giorni privo di coscienza. Al risveglio domandò al padre perché avessero tolto la siepe, l’albero e la roccia, rendendosi solo allora conto d’essere stato lui ad escluderli volontariamente, in un processo di autoipnosi, affinché non ostacolassero la sua visione. Era sta l’intensità del suo desiderio, era stato il senso di sfida a tenerlo in vita perché potesse vedere il tramonto. Dopo la guarigione decise di fare il medico. Milton H. Erickson è nato il 15.12.1901. Si è laureato in medicina e psicologia presso l’università del Wisconsin, ed ha insegnato psichiatria alla Wayne State University. Nel 1948 si è trasferito a Phoenix (Arizona), dove ha esercitato privatamente per oltre 30 anni fino alla sua morte, il 25.3.1980.

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