DEFINIZIONE:
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Termine avente il significato di Pace, indicante
un indirizzo di pensiero religioso che, collegandosi alle idee espresse da
Erasmo da Rotterdam (v.), tendeva alla conciliazione del Cattolicesimo con il
Protestantesimo. Si diffuse nel XVI secolo, ed ebbe tra i suoi principali
sostenitori G. Amos Comenio (1592-1671), uno tra i massimi rappresentanti
dell’Empirismo, ed Ugo Grozio, giurista e teologo olandese (1583- 1645). In
forma decisamente più ampia e pressante tale esigenza religiosa è avvertita
anche ai giorni nostri. Il teologo Hans Kng (Cristianesimo e religioni
universali, Ediz. Mondadori, 1986) scrive in proposito: "Quante sciagure
sarebbero state risparmiate ai popoli ed al resto del mondo se le religioni
avessero riconosciuto prima la loro responsabilità nei confronti della pace,
dell’amore verso il prossimo e della non violenza, nei confronti della
riconciliazione e del perdono, se invece di contribuire ad aizzarli, avessero
contribuito a risolvere i conflitti, sull’esempio dell’indù Mahatma Gandhi (v.),
del cristiano Dag Hammarskjld, del musulmano Anwar el-Sadat e del buddista U
Thant, i quali hanno tutti svolto una politica di pace in base a convinzioni
fondamentalmente religiose. Insomma, il dialogo ecumenico interreligioso è oggi
tutt’altro che la specialità di alcuni irenici religiosi estranei al mondo: oggi
esso ha per la prima volta nella storia il carattere di un’aspirazione pressante
anche dal punto di vita della politica mondiale. Esso può aiutare a rendere la
nostra terra più abitabile, perché più pacifica e più riconciliata. Non c’è pace
tra i popoli di questo mondo senza la pace tra le religioni universali. Non c’è
pace tra le religioni universali senza la pace tra tutte le chiese cristiane.
L’ecumene ecclesiale è parte integrale dell’ecumene mondiale. L’ecumenismo ad
intra, concentrato sulla cristianità, e l’ecumenismo ad extra, rivolto
all’intera terra abitata, sono interdipendenti. La pace è indivisibile: essa
incomincia dall’interno".
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