DEFINIZIONE:
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Dall’ebraico Yhwh, esprime il nome proprio del Dio di Israele, rivelato a
Mosé nel deserto del Sinai. Secondo Esodo 3, 14-15, significa «Egli è» (da hyh o
hwh, essere). Tale appellativo, nelle forme abbreviate Yahu o Yah, era
conosciuto nel Medio Oriente fin dal XX secolo a.C. (iscrizioni accadiche), e
dal XIV (iscrizioni ugaritiche). I critici moderni credono che tale nome sia
originario della terra dei Keniti, nell’estremo limite meridionale palestinese,
per cui sarebbe stato noto agli Ebrei ancora prima dell’Esodo. In Esodo 6, 3 si
dice però che i patriarchi conobbero solo il nome ‘El Sadai, Dio Onnipotente.
L’esatta pronuncia non può desumersi dal testo biblico perché, evitata nel
periodo dell’esilio, venne sostituita nella lettura rabbinica con la parola
Adonai, Signore, come appare anche nella traduzione greca dei Settanta (v.). Da
testi samaritani, la pronuncia sembra essere stata J., come è confermato anche
dai primi Padri della Chiesa. In alcuni manoscritti del Mar Morto (v.), il
Tetragramma è scritto in antica scrittura fenicia. Y (Esoterismo): Secondo la
Qabbalah il termine viene pronunciato compitando lettera per lettera, ovvero
jod, hè, vau, hè. In Alchimia i quattro segni indicano: Jod il principio
creatore attivo, lo spirito maschile, la colonna J (v.), lo Zolfo (v.); Hè
indica la sostanza passiva, lo spirito femminile, il male in potenza, la colonna
B (v.), il Mercurio (v.); Vau indica l’unione armonica dei due principi, il
maschile ed il femminile, l’Azoto (v.); Hè indica le espressioni generatrici del
mondo fisico, la materializzazione del pensiero, il Sale (v.). Secondo il
Ventura (Vie della Tradizione n. 11, 1973), «Geova e Jehovah sono termini errati
con i quali convenzionalmente si indica Dio con un preteso nome ebraico. Il nome
ebraico di Dio è solo il divino, Jod Hè Vau Hè (Jhavéh), composto di quattro
consonanti. Gli Ebrei, in ossequio ai comandamenti portati da Mosé nella sua
discesa dal Sinai, per molti secoli si astennero dal pronunciarlo. Solo una
volta all’anno il capo dei Leviti lo invocava, non pronunciando la parola intera
ma scandendo le quattro consonanti nella loro trasposizione vocale. Quando si
voleva nominare il nome di Dio, gli Ebrei lo chiamavano Adonai (Signore).
Allorché i Masoreti posero le vocali tra le consonanti, indicarono erroneamente
le vocali di Adonai, poiché non conoscevano esattamente la pronuncia del
Tetragramma. Da tale errore masoretico, per lungo tempo le consonanti jod, hè,
vau ed hè furono appoggiate alle vocali di Adonai, risultandone un ibrido
pronunciato pressappoco Jehovah. In tal modo Jehovah o Geova restò ad indicare
il nome ebraico di Dio, finché gli studi biblici approfonditi non consentirono
di restituire al Tetragrammaton le vocali che veramente gli competono. Resta il
fatto che il Tetragramma divino vada pronunciato consonante per consonante, a
spiegazione tradizionale ed esoterica del suo significato, che certamente non
può essere soltanto letterale».
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