DEFINIZIONE:
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Nella religione dell'antico Egitto è dio Luna, l'errante, il viaggiatore
silenzioso della notte. Figlio di Amon (v.) e di Mut (v.) nella triade di
Karnak, ha l'aspetto di un bambino acconciato con la treccia dei principi. Il
corpo stretto nelle fasce come una mummia, tiene tra le mani il triplo scettro
di Ptah (v.): Ankh, la vita, Ged, la stabilità, e Was, la forza e la
misericordia. Egli rivela il volto nascosto di suo padre Amon, come la pianta
rivela il seme. Sulla sua acconciatura, lo spicchio del primo quarto di luna si
unisce alla tonda luna piena. Simbolicamente vicino a Thoth, l'altro dio luna,
egli è geometra del tempo, l'asse mistico delle misure, il metro campione. Ogni
notte egli fa rivivere il mistero della vita e della morte, lo stato primitivo
del re del mondo. Nel corso del Nuovo Regno K. diventa anche dio guaritore, che
restituisce la salute, nella notte delle cripte, attraverso il rito di
incubazione. Porta il collare Menat di Hathor (v.), promessa dell'eterno
miracolo della vita. Mummia vivente, il dio K. prova l'irreversibilità del dono
divino dell'esistenza. "Khonsu, tu sei il signore della gioia. Il Nefer-Hotep,
il perfetto riposo che prepara il ritorno della vita".
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