DEFINIZIONE:
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Termine con il quale venivano designati i cristiani che, sotto la
persecuzione di Decio (250 d.C.), abiurarono la loro fede per evitare la
tortura. A seconda delle dimostrazioni date dalla loro abiura, venivano
classificati in sacrificati (che offrivano sacrifici), thurificati (che
offrivano aromi alle immagini degli dei), traditores (che avevano pubblicamente
ammesso d’aver tradito la patria), libellotici (che avevano rilasciato
dichiarazioni scritte di abiura) ed acta facientes (che versavano denaro per
ottenere l’iscrizione negli elenchi di quanti accettavano i decreti imperiali).
Quando le persecuzioni volsero al termine, il problema della riconciliazione con
i molti L., che avevano chiesto di essere riammessi nella Chiesa, suscitò
profonde controversie nell’ambito della Chiesa stessa. A Roma, all’atteggiamento
conciliante di papa Cornelio, si oppose il rigore del movimento novaziano,
mentre in Africa, dove i L. erano molto numerosi, si ebbe la condanna di
Cipriano, vescovo di Cartagine, che nel concilio del 251 prescrisse che il
perdono fosse accordato in base alle diverse circostanze dell’abiura.
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