DEFINIZIONE:
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Espressione del pensiero cristiano, specificatamente degli
scolastici, per indicare la libertà non solo dalla necessità esterna, ma anche
da quella interiore. In tal modo la volontà ed il L. appartengono, secondo
Tommaso d’Aquino (v.), alla stessa potenza, con la differenza che la prima si
rivolge al fine, mentre il L. ai mezzi o beni particolari desiderabili rispetto
al fine. Gli scolastici definiscono il L. anche come libertas indifferentiae,
ovvero come assoluta indipendenza rispetto alle motivazioni della volontà.
Martin Lutero (v.) ha contrapposto al L. il servo arbitrio.
Libero Muratore: Nome alternativo con il quale viene definito il Massone (v.).
Libero spirito: Termine che definisce un complesso di correnti religiose
cristiane ereticali sorte tra il XIII ed il XV secolo. Secondo la dottrina della
"Secta spiritus libertatis", il fedele, unito misticamente con Dio, non pecca ed
è svincolato dalle leggi umane e religiose. Il movimento, nato nella Germania
meridionale a partire dalla metà del XII secolo, si diffuse poi nei Paesi Bassi,
e più tardi in Italia, trovando molti seguaci soprattutto in Umbria, fra cui
Bentivegna da Gubbio, denunciato da Chiara da Montefalco al cardinale Napoleone
Orsini (1307) e condannato al rogo per eresia nel corso del Concilio di Vienne
del 1312, lo stesso che sanzionò la condanna e la successiva persecuzione dei
Cavalieri dell'Ordine del Tempio.
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