DEFINIZIONE:
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Nella teologia cattolica è il luogo destinato a coloro che sono morti con
il peccato originale, ovvero senza essere battezzati. Essi vi godono dei beni
materiali senza poter godere di quelli spirituali, che comunque non potrebbero
apprezzare. Ignota alla patristica e posteriore alla seconda metà del XII
secolo, la concezione del L. (ricordato da Dante: Inferno 4, 45; Purgatorio 22,
14), la credenza del L. risale a Tommaso d’Aquino (v.), Suarez, Lessio,
Bellarmino ed altri grandi teologi. Si fa distinzione tra il Limbus patruum (o
Sinus Abrabac, Luca 17,22-23), riservato ai giusti dell’Antico Testamento ed
agli antichi patriarchi e profeti (secondo Dante anche per gli spiriti eccelsi
del mondo classico), ed il Limbus puerorum o parvulorum, riservato ai bimbi
deceduti prima di aver ricevuto il battesimo. Grosso modo il L. corrisponde al
Bardo Todol (v.) del Buddhismo tibetano.
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