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SEZIONE: « DIZIONARIO ESOTERICO »

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DIZIONARIO ESOTERICO SCHEDA N. «01168»

TERMINE: LOGGIA MADRE
DEFINIZIONE:

Famosa poesia (titolo originale Mother Lodge) di Rudyard Kipling (v.), inneggiante alla Loggia Hope and Perseverance di Lahore (India) in cui fu iniziato nel 1886: "C’erano Rundle, il capo stazione, /e Beazeley, delle Ferrovie, /e Ackman dell’Intendenza, /e Donkin delle Prigioni, /e Blake il sergente istruttore, /per due volte fu il nostro Venerabile/con quello che aveva il negozio ‘Europa’, /il vecchio Framjee Eduljee. / Fuori – ‘Sergente, Signore, Saluto, Salaam’. /Dentro, ‘Fratello’, e non c’era nulla di male. /Ci incontravamo sulla Livella e ci separavamo sulla Squadra, /ed io ero Secondo Diacono nella mia Loggia Madre laggiù. / Avevamo Bola Nath il contabile /e Saul, l’israelita di Aden, /e Din Mohammed disegnatore al Catasto, /c’erano Babu Chuckerbutty, /e Amir Singh, il Sick, /e Castro delle officine di riparazione, /il Cattolico Romano. / Non avevamo belle insegne, /e il nostro Tempio era vecchio e spoglio, /ma conoscevamo gli antichi Landmarks, /e li osservavamo per filo e per segno. /E guardando tutto ciò all’indietro, /mi colpisce questo fatto, /che non esiste qualcosa come un infedele, /eccetto, forse, noi stessi. / Poiché ogni mese, finiti i Lavori, /ci sedevamo tutti e fumavamo, /(non osavamo fare banchetti /per non violare la casta di un Fratello), /e si parlava, uno dopo l’altro, /di religione e di altre cose, /ognuno rifacendosi al Dio che meglio conosceva. / L’uno dopo l’altro si parlava, /e non un solo Fratello si agitava, /fino a che il mattino svegliava i pappagalli, /e quell’altro uccello vaneggiante; /si diceva che ciò era curioso, /e si rincasava per dormire, /con Maometto, Dio e Shiva /che facevano il cambio della guardia nelle nostre teste. / Sovente, al servizio del Governo, /questi passi erranti hanno visitato /e recato saluti fraterni /a Logge d’oriente e d’occidente, /secondo l’ordine ricevuto, /da Kohat a Singapore, /ma come vorrei rivedere /ancora una volta quelli della mia Loggia Madre. / Vorrei potere rivederli, /i miei Fratelli neri e scuri, /tra l’odore piacevole dei sigari di là, /mentre ci si passa l’appiccafuoco; /e con il vecchio khansamah (cameriere) che russa /sul pavimento della dispensa. /Ah! Essere Maestro Massone di buona fama /nella mia Loggia Madre, ancora una volta. / Fuori – ‘Sergente, Signore, Saluto, Salaam’. /Dentro - ‘Fratello’, e non c’era nulla di male. /Ci incontravamo sulla Livella e ci separavamo sulla Squadra, /ed io ero Secondo Diacono nella mia Loggia Madre laggiù".

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