DEFINIZIONE:
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Manoscritti su pergamena e papiro redatti in diverse lingue: ebraica, aramaica,
greca, siriaca, araba (dal frammento in Levitico in antico alfabeto fenicio del
V secolo a.C. ai frammenti arabi di Khirbet Mird del X secolo d.C.), trovati dal
1947 in poi all’interno di anfore nascoste in un serie di numerose grotte della
zona del Mar Morto (Qumran, Murabaat, ‘En-gedi, Masada, Khirbet Mird). Il numero
di frammenti è incalcolabile; essi possono dividersi in testi biblici ed
extrabiblici. Fra i testi biblici (canonici, deuterocanonici ed apocrifi) sono
particolarmente importanti: un testo completo di Isaia in ottime condizioni (II
secolo a.C.); frammenti in ebraico di testi deuterocanonici ed apocrifi,
conosciuti prima solo in versioni in altre lingue (Ecclesiastico, Testamento dei
dodici Patriarchi, Libro dei giubilei); un apocrifo di Genesi in aramaico,
completamente nuovo. L’importanza dei manoscritti biblici è dovuta al fatto che
essi contengono testi anteriori di circa mille anni al più antico testo
masoretico conosciuto (codice di Aleppo del X secolo d.C.). Fra i testi
extrabiblici vi sono: · commenti a testi biblici (Abacuc, Salmi, Michea, Nahum)
in cui versetti della Bibbia sono adattati ad avvenimenti storici dell’epoca
degli scrittori; · testi redatti dalla cosiddetta setta essena di Qumran,
comprendenti: Regola della comunità, Inni di ringraziamento, Manuale della
guerra; · due rotoli di rame con una lista di tesori, molto probabilmente quelli
nascosti nei sotterranei (Sancta Sanctorum) del Tempio di Gerusalemme. I primi
testi ritrovati sono esposti oggi nel santuario del libro, nel museo Israele di
Gerusalemme. Tra i frammenti rinvenuti a Murabba’at e Masada, oltre ai testi
biblici, importanti sono le lettere di Simone bar-Kokeba, eroe della ribellione
contro l’imperatore Adriano (132-135 d.C.), conclusasi con la strage suicida di
Masada, nonché vari contratti.
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