DEFINIZIONE:
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Termine forse derivato dall’arabo mahran, cosa proibita, che
rappresenta un’ingiuria con la quale era denominato l’Israelita che, nella
Spagna del XIV-XVI secolo, per evitare le persecuzioni, ufficialmente si
convertiva al cristianesimo, rimanendo nell’intimo legato alla sua religione
primitiva. Così erano pure definiti i musulmani neo battezzati, ma il fenomeno
ebbe maggiore rilevanza tra gli Ebrei. Con questi nuovi cristiani si ebbe così
un fenomeno rilevante di cripto-giudaismo, in quanto i M. non credevano ai dogmi
della Chiesa, mangiavano solo carne kasher (v.), si sposavano tra loro,
frequentavano di nascosto la sinagoga, e trasmettevano ai figli la loro
miscredenza. Praticamente si formò un nuovo culto misto di pratiche ebraiche e
cristiane. I M., che furono numerosi ed assunsero posizioni sociali
ragguardevoli, specie nella finanza e nel commercio (vari storici hanno
ipotizzato che anche Cristoforo Colombo fosse stato un M.), andarono quasi
sparendo intorno al ‘600, con la graduale concessione della libertà di culto.
Tuttavia in Portogallo, nel 1917, furono individuate colonie di M. che
praticavano la loro religione clandestina, ed altre furono poi scoperte anche in
Spagna.
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