DEFINIZIONE:
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Le tecniche di meditazione trovano quasi esclusiva origine
nell’estremo Oriente, Tibet ed India in particolare. Già subito dopo l’ultimo
conflitto mondiale tecniche particolari, come lo Yoga, sono state importate in
occidente, ove hanno incontrato un successo popolare immediato. In seguito sono
state diffuse altre tecniche ma, negli anni 80, hanno cominciato ad affluire
metodi meditativi esportati da grandi Yoga, personaggi emblematici che si sono
presto imposti all’attenzione di tutti, ed all’ammirazione di vaste schiere di
seguaci, che ne hanno adottato gli insegnamenti. Tra questi diffuse sono ancor
oggi quelle tecniche utili ad accumulare salutari energie cosmiche, formidabili
antidoti alla condizione di stress in cui è relegato l’uomo medio occidentale.
Negli ultimi tempi s’è anche imposto il culto degli angeli, creature di cui si
parla sempre più, che pare diffondano tra l’intera Umanità messaggi mirati a
guadagnare un sempre maggior numero di proseliti, allo scopo di essere poi
valido aiuto in vista dell’imminente avverarsi di quelli che vengono definiti
gli sconvolgenti eventi di fine millennio. Si tratta degli eventi che dovrebbero
inaugurare l’Era nuova dell’Umanità. Il dilemma dell’accettazione o meno di tale
credenza rimane, ma non si può comunque negare è che si incontrino solo vantaggi
nell’abbandonare gli scetticismi e credere nell’esistenza accanto a noi di
questi esseri celestiali, come non vi è male alcuno nel sognare ad occhi aperti.
Così come non c’è controindicazione nella meditazione, anzi non vi si
intravedono che vantaggi. La scrittrice Giuditta Dembech (Gli Angeli nel nostro
futuro, Ediz. L’Ariete, 1996) sostiene che "Meditare regolarmente è utile,
poiché procura un immenso benessere su tutti i piani esistenziali dell’essere
umano. Aumenta infatti la sensazione di benessere psicofisico, stabilizza
l’equilibrio emotivo, migliorala capacità di apprendimento e la memoria,
potenzia notevolmente la capacità creativa ed intuitiva. Per chiunque è
decisamente consigliabile iniziare a meditare, sistematicamente,
intelligentemente, dedicando q quest’esercizio salutare almeno quindici minuti
ogni giorno. I benefici che se ne ottengono miglioreranno certamente la vita,
senza alcuna controindicazione. É una sorta di tranquillante del pensiero e
della mente. Calma le bufere dell’emotività, e rende limpida e serena come uno
specchio d’acqua la superficie della mente. Sarà su questo limpido lago che si
poseranno i pensieri e le intuizioni provenienti dai piani più sottili
dell’essere".
Meditazione di base: Lo schema che segue è rapido ed efficace per incominciare a
meditare. Occorre seguirlo punto per punto. Tra un asterisco e l’altro é
opportuna una pausa di alcuni secondi: · a) Seduti comodamente, a schiena ben
diritta, posare le mani sulle ginocchia. Non é necessario stare seduti sul
pavimento con le gambe incrociate: se non ci si é abituati vengono i crampi, e
si perde la necessaria concentrazione. Se il corpo é a disagio la mente vi
rimane incatenata. Quindi, come punto di partenza, assicurarsi di stare ben
comodi. · b) Emettere tre respiri lenti e molto profondi, inspirando dal naso ed
espirando dalla bocca. · c) Restare per un paio di minuti senza pensare a nulla
di particolare. Ci si accorge presto che tutti i pensieri si affolleranno alla
mente: osservarli con distacco, imparzialmente, senza lottare per scacciarli. ·
d) Conseguita la quiete interiore, emettere un ulteriore respiro lento e molto
profondo, e poi ripetere nel silenzio della mente un antichissimo Mantra (v.):
"SO HAM". · e) Il Mantra va ripetuto con estrema calma e lentezza, per circa
quindici minuti. Non occorre far altro. · f) Accadrà sicuramente di distrarsi, e
ci si accorgerà di stare inseguendo diversi pensieri e che non si sta recitando
più il Mantra. Occorre insistere, tornando a ripeterlo, soffermando l’attenzione
sulle due sillabe. Continuare per circa quindici minuti. La meditazione é
serenità, semplicità e purezza. La mente va lasciare scivolare dolcemente sulle
due sillabe, libera ed elastica, senza tentare o sollecitare la ricerca di alcun
incontro eclatante; pertanto non va irrigidita nell’aspettativa di "qualcosa"
che deve accadere. Al termine dei quindici minuti sembrerà che non sia accaduto
alcunché; invece nelle profondità dell’essere state creando uno spazio azzurro.
Proprio quello spazio che é normalmente soffocato dai pensieri, dalle
preoccupazioni e dalle emozioni. Sarà lì che potrà avvenire il dialogo con noi
stessi e con l’essere che ci guida ed assiste costantemente. Ritagliare uno
spazio di soli quindici minuti nell’arco della nostra giornata non é poi così
assurdo, difficile né tantomeno impossibile. Ben presto ci si renderà conto che
quello é stato ed é il tempo da noi meglio impiegato. Il tipo di meditazione
esposto é essenziale, indispensabile, per eventualmente passare poi alla
canalizzazione di energie di guarigione verso una persona ammalata. La
meditazione infatti é il tramite ideale "per ricevere e trasmettere energie". È
particolarmente efficace per indirizzare energie verso un ospedale, verso
persone conosciute o sconosciute che hanno subìto o stanno subendo interventi
chirurgici, verso le partorienti o chi versa in pericolo immediato di vita.
"Ultimato l’esercizio sopra descritto", si passerà ad una peculiare forma
meditativa indirizzata, come quella che segue, ovvero la Y Meditazione di
guarigione: · a) Visualizzare la persona ammalata che si intende aiutare.
Immaginare di trovarsi nella sua stanza oppure, se non la si conosce,
visualizzatela a letto, al centro di una stanza in leggera penombra. · b)
Immaginare di trovarsi nella stanza. Accanto a noi c’é un angelo guaritore,
arrivato là perché ne abbiamo richiesto l’intervento con la precedente
meditazione. L’angelo emette una leggera luce violetta che illumina l’intera
stanza. · c) Visualizzare ora una luce dorata che dal nostro cuore passa alle
nostre mani. Questa luce particolare non é che affetto e solidarietà provati per
la persona ammalata, ovvero sono i nostri pensieri d’Amore ed il desiderio della
guarigione. · d) La luce dorata fuoriesce dalle nostre mani per incontrare
l’aura violetta dell’angelo. Questo contatto lo "attiva" e lo fa risplendere.
Pregate l’angelo di aiutare la persona ammalata, di riversare su di lei la sua
energia risanante. · e) A questo punto la luce violetta dell’angelo, portatrice
di guarigione, é decisamente intensa, esaudendo la nostra richiesta sta facendo
rifluire nel corpo dell’ammalato preziosa energia vitale. · f) La stanza ora è
tutta illuminata, e dalle mani dell’angelo continua a sgorgare un fiume di luce
che avvolge completamente il corpo dell’ammalato. La luce penetra all’interno
dei suoi organi, e li rivitalizza. Il dolore viene attenuato, l’energia
riequilibra le funzioni, l’ammalato riceve sollievo. Poi riposerà tranquillo.
L’angelo rimarrà in seguito in quella stessa stanza, poiché quello è diventato
il suo compito, onde esaudire la nostra richiesta. Rimarrà per portare
benessere, fiducia e serenità. Aiuterà la guarigione e la successiva
convalescenza e, qualora nel Karma (v.) dell’ammalato ci sia il grande balzo
verso l’altra dimensione, lo accompagnerà con dolcezza, sostenendolo. Poiché la
presenza dell’angelo ed il suo lavoro attivo, la sua possente azione, sono
sempre resi possibili, e vengono sostenuti e mantenuti dalla ben indirizzata
richiesta di un essere umano.
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