DEFINIZIONE:
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Termine indicante soggetti ritenuti sotto il controllo di entità
spirituali, e per questo in grado di agire da mezzo per collegare gli esseri
viventi ad una realtà extraterrena. Le modalità attraverso cui avvengono le
comunicazioni da parte degli spiriti sono molteplici, comprendendo il
comportamento verbale, mimico e grafico. Per Freud il M., così come l’occultismo
in generale, si tratterebbe di un nucleo reale di fatti non ancora conosciuti a
fondo, che l’inganno e la fantasia hanno contaminato e confuso soprattutto nel
corso dell’ultimo secolo, avvolgendo l’intera questione in una coltre
difficilmente penetrabile. Le facoltà medianiche (scrittura con tabellone od
automatica, spostamento di oggetti o telecinesi, emissione di ectoplasma, ecc.)
vengono probabilmente indotte per autoipnosi ed autosuggestione durante lo stato
di trance, di cui sono state finora definite due diverse tipologie: piccola
trance, se limitata ad un potenziamento della sensibilità del M.; grande trance
con emissione di messaggi in chiaro od interpretabili con particolare tecniche
di decrittazione. Secondo gli studiosi di parapsicologia e di medianità, il M. è
assalito da pensieri che non sono propri, in quanto sono suggeriti da entità a
lui estranee. I veri M. sono dotati di caratteristiche fisiche, psichiche ed
evolutive particolari. Fisicamente essi sarebbero dotati di ghiandole
(pituitaria e pineale) molto più sviluppate della norma, il che implica una
peculiare sensibilità. Da parte dei M. occorre inoltre una predisposizione
psichica essenziale, costituita dalla piena disponibilità e da una grande
umiltà, che li portano soprattutto a rifiutare qualsiasi merito per le
comunicazioni realizzate attraverso di loro. Recenti statistiche rivelano che i
M. attivi sulla terra ammontano ad oltre un milione, più o meno organizzati, il
che rende comprensibile la proliferazione incredibile di opere letterarie
registrata nel campo medianico negli ultimi nostri decenni (v. anche
Parapsicologia).
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