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SEZIONE: « DIZIONARIO ESOTERICO »

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DIZIONARIO ESOTERICO SCHEDA N. «01287»

TERMINE: MEGALITI
DEFINIZIONE:

Termine derivato dal greco megas (grande), e lithoz (pietra) indica strutture preistoriche costituite da grandi rocce. Ne esistono di quattro tipi principali: a pietre verticali isolate (chiamate menhir, v.), a pietre verticali allineate (come nel complesso di Carnac), a pietre disposte a cerchio (come nei complessi di Stonehenge e di Avebury), a pietre disposte a formare una camera (come nei cosiddetti dolmen e nel sepolcro di Newgrange). La maggior parte di queste strutture si trova in Europa, e sono stati edificati a partire dal tardo Neolitico fino alla prima Età del Bronzo (4000-1000 a.C.); ma complessi del genere sorgono anche in India, in Giappone ed in Africa Occidentale. I cerchi di pietra dell'Inghilterra e della Bretagna (dove sono chiamati Cromlech) fanno pensare che i loro edificatori abbiano utilizzato un’unità di misura comune, la cosiddetta iarda megalitica, lunga 829 centimetri. Se questa interpretazione fosse corretta, questo significherebbe che gli antichi abitatori dell'Europa possedevano approfondite conoscenze matematiche e geometriche, in un periodo molto precedente a quello delle civiltà egiziana e mesopotamica. La ragione per la quale i nostri antenati abbiano costellato gran parte della superficie delle terre allora conosciute con quelle grandi pietre resta ancora avvolta nel mistero. Come ignote restano i motivi del loro allineamento lungo ley (linee) lunghe vari chilometri e chilometri. Gli studiosi sono divisi nel definirne lo scopo: sono monumenti dedicati al Culto del Sole, giganteschi cippi funerari, osservatori astronomici o, come molti sostengono, ricevitori e amplificatori delle misteriosi correnti terrestri (v. lineee sincroniche) che scorrono all'interno del pianeta, o addirittura, veri e propri aghi da agopuntura infissi nel suolo per curare la Terra malata. L'origine dei complessi megalitici costituisce un affascinante giallo archeologico che per ora non ha trovato una precisa risposta. Civiltà megalitiche dalle caratteristiche analoghe a quelle del Nord Europa hanno lasciato tracce in Val d'Aosta ( dolmen e tombe nella zona di Saint-Martin de Corleans; un circolo di pietre del diametro di 71 metri sul San Bernardino); in Piemonte sul Monte Musiné ed in Liguria (ad Apicella, presso Varazze). Megaliti mediterranei (originati probabilmente dal contatto con civiltà della penisola iberica e della Francia del Sud), si trovano a Pian Sultano, presso Civitavecchia, sull'isola di Pantelleria e nel Salento, in Puglia. A Li Muri, in Sardegna, sorge il più antico monumento megalitico dell'isola (2500 a.C.) costituito da cinque cerchi che si intersecano attorno a uno spuntone roccioso. Delle regioni italiane, la Puglia è certamente la più ricca di megaliti. Il volume più completo sull’argomento, Dolmen e Menhir in Puglia, di Paolo Malagrinò, ne elenca ben settantadue esempi, tra cui i famosi dolmen della zona di Bisceglie, quello della Chianca e quello dei Paladini, la cui edificazione è popolarmente attribuita ai Paladini di Orlando che, secondo la leggenda, appartenevano a un popolo di giganti talvolta mostruosi. Sei dolmen e quarantotto menhir , per un totale di cinquantaquattro monumenti megalitici sono scomparsi dalla Puglia da quando, poco più di un centinaio di anni fa, furono pazientemente censiti. Se la sparizione dei megaliti più piccoli è attribuibile ai turisti, ai vandali od ai contadini alla ricerca di pietre per murature a secco, altre lasciano francamente sconcertati. Il Dolmen di Cocumola, per esempio, accuratamente riprodotto dal suo scopritore, certo De Giorgi, nel 1887, era costituito da sette pilastri informi su cui posava un piano di pietra lungo oltre quattro metri, largo un metro e sessantacinque e spesso una ventina di centimetri.

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