DEFINIZIONE:
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Nome ebraico del candelabro sacro collocato da Mosé nel Tabernacolo,
accanto all’Arca della Santa Alleanza (v.). É costituito da sette braccia, con
ventidue ingrossamenti (mandorle, boccioli, fiori ), tre per ogni braccio più
uno sullo stelo principale. Al culmine di ciascun braccio è posta una fiamma.
Alcuni associano ad ogni ingrossamento una lettera dell’alfabeto ebraico e,
conseguentemente, della sua trasposizione numerica, considerandolo quindi parte
della simbologia cabalistica. É ornamento del Tempio massonico, collocato
accanto al Libro della Legge Sacra. L’accensione della M. avviene mediante un
testimone, iniziando dalla triade dell’Emanazione, per passare poi a quella
della Creazione ed a quella della Formazione: ultima quella centrale (Yod), lo
spirito Creatore. Se le fiamme fossero numerate da 1 a 7, da sinistra a destra
per chi le osserva rivolto verso l’Oriente, esse andrebbero accese secondo la
sequenza 1-7-2-6-3.5-4. Qualcuno, per semplicità, ad ogni fiamma attivata
pronuncia in chiaro le sette parole che compongono la scritta posta all’Oriente,
ovvero A.G.D.G.A.D.U. Alcuni studiosi di simbologia esoterica considerano la M.
simbolo della Luce dello Spirito e della Salvezza. Altri invece associano la M.
alle sette Arti Liberali, la cui conoscenza è indispensabile per il Lavoro di
ogni Iniziato, ovvero Grammatica, Retorica, Logica, Aritmetica, Geometria,
Astronomia e Musica. Infine le sette braccia della M. vengono anche
simbolicamente associati ai sette gradini magistrali ed a quelli della scala dei
filosofi o di Giacobbe. La M. viene accesa esclusivamente per i Lavori rituali
in terzo Grado, del Maestro Massone, ovvero nella Camera di Mezzo, normalmente
dall’ex Maestro Venerabile.
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