DEFINIZIONE:
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(Mitologia): divinità romana identificabile con il dio greco Hermes
(v.) e con l'etrusco Turms. Era considerato protettore dei commercianti e dei
ladri, custode delle porte delle abitazioni, nonché messaggero degli dei
dell'Olimpo e psicopompo (accompagnatore delle anime fino alla barca di
Caronte). L'antica Grecia lo assimilava all'egizio Thoth (v.), ministro di
Osiride, inventore delle misure, dei geroglifici e portatore di abbondanza e di
ricchezza. Era raffigurato con le ali alle calcagna e sul petaso, impugnante il
caduceo con intrecciati due serpenti, simbolo poi delle arti mediche e
farmaceutiche. y (Astronomia): è il pianeta più piccolo del sistema solare ed il
più vicino al Sole, avendo 88 giorni di rivoluzione siderale e 59 di rotazione.
La sua temperatura varia da 0° nell'oscurità ai 340° nella zona illuminata. y
(Chimica): elemento chimico con simbolo "Hg".Viene ricavato soprattutto dal suo
solfuro (HgS), denominato cinabro, ed è un metallo argenteo, liquido a
temperatura ambiente, base degli amalgami. Trova largo impiego in diverse
attività industriali. y (Alchimia): Il M. è il più importante tra i segni
alchemici - I -, in quanto sintetizza l'intera dottrina ermetica. Il Wirth
afferma che non si è lontani dal possedere il segreto della Grande Arte, quando
si è riusciti a discernere quello che i filosofi hanno velato sotto il suo
simbolo. La semplice analisi del suo ideogramma evidenzia il segno di Venere
sormontato dalla Luna crescente, oppure il segno del Sale Alkali con l'aggiunta
della croce. Nel primo caso, Venere indica una sostanza contenente energie
vitali destinate a dispiegarsi, mentre la Luna crescente denota un'evoluzione
prodotta nel dominio sublunare, ovvero nella sfera della materialità soggetta a
perpetui cambiamenti. Il M. rappresenta quindi l'essenza fondamentale della vita
delle cose, come il principio grazie al quale esse nascono, si sviluppano e si
trasformano. Nel secondo caso il Sale Alkali, o materia prima dei Saggi,
potenzialmente atta a subire ogni metamorfosi, viene radicalmente mutato
dall'aggiunta della croce, indice di fecondazione. Viene così animata da questa
liberazione generatrice di vita, facendole realizzare le sue latenti
potenzialità. I filosofi ermetici hanno usato diversi termini per designare il
loro M., privilegiando però l'Azoto. Veniva scritto AZW t, così da risultare
cabalisticamente dall'iniziale comune a tutti gli alfabeti (A), seguita
dall'ultima lettera latina (Z), greca (W ) ed ebraica (t)), rappresentando
l'Azoto l'inizio e la fine contemporanea di ogni corpo. Rovesciato, il simbolo
del M. ricalca lo schema del 3° Arcano dei Tarocchi, raffigurante l'Imperatrice,
la Regina dei cieli e la Vergine alata dell'Apocalisse. L'analisi di
quest'ideogramma rivela la presenza dell'Antimonio dominatore della Luna
decrescente. Insomma, non si tratta più dell'Anima delle cose o della vitalità,
ma dell'Anima celeste, che libera dalla materia, elevando e spiritualizzando
l'essere umano. Occorre notare che ci troviamo nel dominio dell'universalità,
ovvero nelle sfere più alte del pensiero che governa il Creato. Infine, nella
sua qualità di mediatore universale, il M. fa da collegamento con gli altri
metalli o pianeti, senza evidenziare alcuna affinità con questi. Di qui il suo
carattere neutro od androgino, che lo conferma partecipe di tutte le qualità.
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