DEFINIZIONE:
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Termine con cui vengono indicati elementi chimici caratterizzati da
diverse proprietà fisiche e chimiche qualitativamente simili. Per quanto
riguarda le caratteristiche fisiche, i M., con la sola eccezione del Mercurio
che è allo stato fluido a temperatura ambiente, sono tutti solidi, con
temperature di fusione comprese tra 30°C. (gallio e cesio) e 3410 °C.
(tungsteno). Presentano un caratteristico splendore (definito metallico), con
colorazioni varianti dal bianco (argento) al grigio bluastro (piombo), e sono
opachi. Le loro proprietà sono la tenacità, l'elasticità, la plasticità, la
fragilità, la malleabilità, la durezza, la fusibilità, la volatilità, la
conducibilità elettro-termica e le caratteristiche magnetiche. Y (Massoneria)
L’espressione viene usata nei due sensi letterale e figurato. All’iniziando
viene chiesto di spogliarsi dei M., ovvero denaro, gioielli ed oggetti
metallici. É un atto liberatorio ed eloquente, in quanto insegna che tutto si
paga in questo mondo, e che non si può sperare di ricevere senz’aver prima dato.
Tale spoliazione simboleggia l’abbandono dell’attaccamento alle idee
preconcette. Il profano deve sforzarsi di pensare da solo, e non conservare una
viva dipendenza dai pensieri più piacevoli fino ad allora dominanti in lui
(Geralde). Secondo Leadbeater, "Il candidato deve togliersi tutti i M. perché
questi impediscono la circolazione delle correnti sottili". Per il Boucher, "I
M. sono impuri, un’opinione risalente all’età della pietra, quando già era
consentito offrire sacrifici o compiere il rito della circoncisione solo usando
un coltello di pietra". Prima di accedere al Tempio e partecipare ai Lavori
Rituali, ogni Massone deve spogliarsi dei M., ovvero deve abbandonare
l’assordante loro rumore ed il loro pesante influsso, che nella profanità lo
condizionano limitandolo, liberandosi anche delle passioni, che dei M. sono la
conseguenza. Senza questo fondamentale atto preliminare, l’accesso al Tempio
diventa una vera e propria profanazione. Y (G.O.I.) I simboli sono trasposizioni
analogiche di concetti comuni. Così, nel caso dei M., si prendono in
considerazione alcune delle loro proprietà fisiche per proporne altre analoghe,
che si riferiscono a stati e modi di essere che non hanno però niente di
materiale. I M. sono più o meno facilmente plasmabili dall'artista, resistono in
analoga misura alle deformazioni esercitate dall'esterno, presentano
caratteristiche diverse di inossidabilità. Si presentano infine con un contenuto
non sempre esente da impurità. Perciò si prestano molto bene a rappresentare gli
aspetti della forma del nostro personale Microcosmo. Nella produzione dei nostri
simbolici metalli, puri o impuri che siano, gli artefici sono due: l'artista,
all'interno del Microcosmo, e l'influenza del Macrocosmo tramite gli eventi.
Tuttavia, i M. rappresentano sempre una forma del Microcosmo, della quale siamo
in ogni caso responsabili, sia che si operi attivamente da artisti che
passivamente da ricettori di eventi. Secondo la Tradizione massonica tutti i M.,
simbolicamente rappresentativi della materia, del mondo profano e delle
passioni, debbono essere sempre lasciati al di fuori del Tempio.
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